Samnites Gens fortissima Italiae

Il Sannita.it

direttore Antonio De Cristofaro

Si resta sempre in bilico, ma siamo ancora qua.

Scritto da il 18 febbraio 2018 alle 20:47 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Siamo ancora qua, eh già!”, parafrasando Vasco Rossi, “sembrava la fine del mondo ma siamo ancora qua. Ci vuole abilità, eh già” E potremmo continuare più o meno così per tutta la canzone perché le parole di questo pezzo sembrano calzare a pennello per questo Benevento.
Col Crotone era vitale vincere e i giallorossi, seppur soffrendo fino alla fine contro una squadra mai doma, sono riusciti a prevalere, mettendoci tutto quello che avevano – fino al termine – gettando il cuore oltre l’ostacolo. La zampata felina dell’attaccante maliano, nel mischione sotto la porta di Cordaz, è stato più di un urlo di gioia, è stata quasi una liberazione per una partita che stava sfuggendo, vissuta a mille all’ora e col cuore in gola fino al fischio finale. Il pericolo dell’ennesima beffa era già pronto a colpire. E questa volta avrebbe potuto davvero far scorrere i titoli di coda sulle speranze salvezza dei giallorossi. E’ mancato davvero poco che accadesse. Ci siamo andati pericolosamente vicini. Sono bastati, infatti, appena dieci minuti di gioco al Benevento per complicarsi la vita, per ritrovarsi incredibilmente sotto e a dover inseguire il risultato. Tutto ciò in una gara da vincere. Fatale diventa un contrasto perso sulla propria trequarti: la palla viaggia velocemente da destra a sinistra all’interno dell’area e Puggioni se la ritrova in fondo al sacco. Tutto molto facile per Crociata. Troppo! Ma il Benevento ha il merito di non disunirsi, di reagire senza sbilanciarsi. La rete del pari è un sontuoso, quanto rabbioso, colpo di testa di Sandro su una pennellata deliziosa di Viola da calcio d’angolo. Il brasiliano si erge indisturbato e ha tutto il tempo per far secco Cordaz. Il peggio sembra passato. La squadra di De Zerbi è padrona indiscussa del campo e del gioco, rischia solo su un calcio piazzato poco prima della fine del primo tempo. Nella ripresa Viola, proprio un calabrese, pesca il jolly che permette al Benevento di ribaltare il Crotone. Quello dell’Highlander giallorosso è un tiro potente dai 25 metri che finisce sotto l’incrocio, anche per merito di una deviazione rossoblù. Ma al Benevento va bene pure così. Sembra fatta. Gli stregoni devono solo gestire, senza cacciarsi nei guai. Ma ancora una volta trovano il modo di complicarsi la vita: altra palla persa davanti alla porta e il Crotone rifà con Benali lo stesso giochino fatto sul primo gol. Sembra la resa, la vendetta del destino. Ma il Benevento non ci sta, mette nella arena infuocata tutto quello che ancora gli è rimasto: il cuore. De Zerbi, invece, ci mette pure Diabate (con Iemmello messo già prima per cercare il 2-1) e la Pantera maliana lo ripaga con una zampata al novantesimo che vale il 3-2 e i tre punti. Occorre qualche attimo, anche se sembrano secondi interminabile, per consentire al Var di riguardare le immagini e convalidare il gol. Solo quando Rocchi ordina la ripresa da metà campo, lo stadio si lascia un po’ andare. Ma la tensione dura fino al novantacinquesimo minuto, quando al triplice fischio c’è l’urlo liberatorio. Il Benevento doveva vincere e lo ha fatto. “Si resta sempre in bilico, più o meno, su per giù; più giù, più su … ma siamo ancora qua”.

EP

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