Due detenuti italiani della media sicurezza del carcere di Benevento per futili motivi sono stati promotori di attimi di panico distruggendo il corpo di guardia all’interno del reparto detentivo, per calmare gli animi vi è stata una colluttazione con diversi poliziotti, di cui tre di essi aggrediti e costretti a ricorrere alle cure presso l’ospedale più vicino.
Per il segretario regionale CON.SI.PE Campania Luigi Castaldo ed il suo vice Tommaso De Lia , purtroppo presso il carcere sannita gli eventi critici sono all’ordine del giorno, probabilmente alcuni reclusi rivoltosi e mai spostati in penitenziari fuori regione, credono di farla franca in un contesto che parrebbe eccessivamente trattamentale, visti i molteplici gravi episodi posti in essere dagli stessi.
A tutto ciò si aggiungono le precarie condizioni di lavoro a cui sono costretti ad operare i poliziotti sanniti; straordinario non retribuito regolarmente, riposi soppressi, turnazioni massacranti e varie irregolarità organizzative mettono in discussione il benessere degli stessi e della sicurezza del penitenziario beneventano.
Per il CON.SI.PE il carcere dovrebbe essere più vita, più amore, più disciplina, e quindi al contatto con i reclusi dovremmo avere esclusivamente educatori, assistenti sociali, psicologi e psichiatri, a tal proposito andrebbero stabilizzati gli ex art.80, figure professionali idonee che gestirebbero i reclusi sotto il profilo educativo trattamentale, portando vita e cuore all’interno dei penitenziari e non lasciando quest’ultimi in uno stato di abbandono laddove tutte le criticità ricadono sul poliziotto penitenziario di turno.