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direttore Antonio De Cristofaro

Accusato di violenza sessuale pluriaggravata ai danni di una studentessa minorenne

Scritto da il 11 aprile 2024 alle 17:29 e archiviato sotto la voce Cronaca, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Sospeso un tecnico di laboratorio scolastico

A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, oggi gli agenti della Sezione di P.g. Aliquota P.G. della Procura sannita, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di ogni ufficio e servizio pubblico afferente al rapporto di lavoro con qualsivoglia istituto scolastico ed in particolare quello di assistente tecnico di laboratorio presso qualsivoglia istituto scolastico, per la durata di mesi dodici, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un uomo, gravemente indiziato del delitto di violenza sessuale pluriaggravata ai danni di una studentessa minorenne frequentante un istituto scolastico della Provincia di Benevento.

Le indagini venivano avviate in seguito alla segnalazione della dirigente scolastica notiziata da due docenti della scuola delle condotte poste in essere dal tecnico di laboratorio ai danni della minore durante l’orario scolastico.

La studentessa, persona offesa, sentita, confermava quanto già raccontato ai docenti ricostruendo i toccamenti subiti nel gennaio 2024 da parte del tecnico di laboratorio durante un esperimento di chimica.

Le dichiarazioni della stessa venivano confermate da un teste oculare compagno di classe della minore nonché dalla madre che riceveva le confidenze della ragazza avvertendo un docente. Ed ancora venivano riscontrate dalle dichiarazioni dei due docenti che avevano ricevuto le confidenze della minore e da quanto riferito da alcuni amici della p.o. con cui la stessa si era confidata.

L’indagato interrogato, come previsto, dal GIP negava gli addebiti e riferiva che i toccamenti, ove mai avvenuti, sarebbero stati di certo involontari. Il GIP, ritenendo quanto riferito incompatibile con le risultanze investigative acquisite, adottava la misura cautelare interdittiva assumendo la ricorrenza dei gravi indizi per il reato di violenza sessuale e le esigenze cautelari.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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