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direttore Antonio De Cristofaro

Vigorito, Carli è una vecchia idea. Mi piace come vede il calcio, perché lo vedo allo stesso modo.

Scritto da il 25 maggio 2023 alle 22:02 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Sala stampa intitolata a Marco Santamaria stracolma questo pomeriggio per assistere alla presentazione del nuovo Direttore tecnico del Benevento Calcio, Marcello Carli. A fare le presentazioni il padrone di casa Oreste Vigorito, che ha anche risposto alle domande degli operatori dell’informazione.
Queste le sue parole.

“Ringrazio il direttore tecnico per la disponibilità data. Siamo pronti a ricominciare, ma non a iniziare da capo. Spero che facciamo tutti un’analisi dei nostri errori e diamo una mano al nostro direttore Marcello Carli.
LAVORO – Carli è stato coinvolto dal primo momento. Sta lavorando 12 ore al giorno per questa società. Doveva iniziare il primo luglio ma è già qui con noi per risolvere le problematiche della squadra: non vuole portare in ritiro gente che poi andrà via.
Carli ha dato la disponibilità anche per seguire il settore giovanile e non ha chiesto un sovrapprezzo perché si diverte a vedere i giovani. Si è già interfacciato col presidente del settore giovanile Diego Palermo, in cui stiamo investendo molto, più delle altre squadre. Ci fidiamo di lui anche per il settore giovanile. Spero che faccia uscire qualche giocatore bravo così come ha fatto in altri.
Carli è venuto con entusiasmo, è una persona misurata e non è qui per soldi. Ci siamo messi subito d’accordo. Ha firmato subito.
FONDI – Non ho detto che non si può competere con i fondi solo che tutti questi fondi sono nel calcio solo per fare business e non è questo l’obiettivo che dovrebbe caratterizzare questo sport. Io voglio investire sull’aspetto sociale e su come andrebbe vissuto il calcio. Penso che il calcio debba servire anche per togliere dalla strada ragazzi, dando loro un’opportunità per costruirsi una carriera.
Spero che i nostri collaboratori possano insegnare calcio in questo modo.
Non possiamo fare soldi nel calcio come fanno i fondi. Non è questa la mia idea di calcio.
Ho molti ragazzi in convitto. Molti li abbiamo salvati dalla strada, altri si sono persi, ma noi ce l’abbiamo messa tutta per fare bene. Una cosa positiva è che in questa squadra che è retrocessa ci sono ragazzi laureati.
C’è al momento l’idea in Figc di fare una riforma nel calcio per rendere più giusta la competizione.
L’arrivo di società che non si sa neppure cosa fanno rompono l’equilibrio. Attualmente, nel calcio non c’è una contrattualità, vige la regola che chi offre di più si prende il calciatore. Questo rompe gli equilibri e sei costretto a valorizzare i tuoi giovani.
DT – Come mai prendere un DT? Carli è un’idea che girava da un paio d’anni. Mi è piaciuta una sua intervista in cui ha parlato delle sue dimissioni. Avevo questa idea in testa e avrei voluto realizzarla qualche tempo fa. Dissi che dobbiamo tornare a essere una squadra provinciale. La Serie A ha creato una crepa. Abbiamo avuto la soddisfazione di battere la Juve, ma questo ha provocato anche la nostra discesa. Il calcio della C mi piace perché è fatto di valori sani, i giovani hanno voglia di emergere. Chi non ha fatto soldi ha voglia di farli, mentre chi li ha fatti perde tempo a contarli perché si sente arrivato.
Anche io sono responsabile di ciò che è accaduto. Dagli anni dei record non ho più fatto il presidente a modo mio. In questo momento, c’è bisogna di avere pazienza e lasciar lavorare Carli. Ho bisogno anche della vostra critica onesta, sulla vostra buonafede non ho dubbi.
SCELTA DI CARLI – Non ho mai pensato di prendere un dirigente per quello che farà perché non lo posso sapere. Ma semmai per quello che ha fatto e in base al tipo di persona che è. Valuto anche l’uomo. Carli lo seguivo da tempo, mi colpì una sua intervista che invito tutti a vedere.
Con Carli mi sto sentendo tutti i giorni come accadeva con mio fratello e mi ha fatto rivenire la voglia e l’entusiasmo come tanto tempo fa.
DECISIONI TARDIVE – Bisognava prendere molte decisioni ma ho perso tempo perché ho frequentato poco la squadra, ho dovuto seguire la mia azienda.
CONTRATTO DT – Il contratto triennale è solo più oneroso, perché se viene esonerato lo devo pagare lo stesso. Il motivo di questo accordo non è per dargli il tempo di fare bene le cose, ma perché ho fiducia in lui. Se si lavora bene questa proprietà non ha motivo di cambiare. So che Carli darà molto a questo club. E poi è uno che ama il calcio, altrimenti non avrebbe accettato la serie C. Cerco gli uomini giusti non per andare in A, ma per ritrovarci tutti su una scialuppa di salvataggio dopo una tempesta.
EMOZIONE – Ho comprato questo club perché volevo comprarmi un’emozione. Spero che quest’anno possiamo essere più sereni.”

di Edoardo Porcaro

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