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direttore Antonio De Cristofaro

Benevento, Cannavaro: “Situazione difficile, ora bisogna volere bene alla squadra”

Scritto da il 20 ottobre 2022 alle 13:06 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Conferenza pre gara di Como-Benevento, gara valida per la decima giornata del campionato di serie B. Queste le parole del tecnico dei giallorossi, mister Fabio Cannavaro.

Contro il Como sarà una gara di nervi. Dobbiamo pensare per 90 minuti perché quello che accade in campo non è scontato. Dobbiamo essere in grado di risolvere tutto ciò che accade. E in queste ultime partite non siamo riusciti a farlo.

Le due punte sono una soluzione. Questo perché il Como gioca ancora con il play e si fa fatica con le tre punte in linea. A volte è più semplice giocare con 2 punte e un trequartista. Forte è rientrato sebbene non stia al 100%. Anche Simy sta meglio e posso avere qualche soluzione diversa.

Schiattarella ancora non ce la fa a fare l’intera gara, né in un centrocampo a due, né in quello a tre: va gestito. Quando si cambia sistema di allenamento e di gioco può esserci qualche problema di natura fisica. In questo caso i problemi, soprattutto quelli muscolari, c’erano già prima. Molti se li portavano già dietro. Solo Acampora ha avuto un problema diverso che può essere in parte attribuibile al sistema di gioco, passando da una contrattura a uno stiramento.
Il problema principale però non è solo la brillantezza che manca nel secondo tempo, ma che a rischio ci sono anche altri giocatori e penso ai tre difensori centrali, che sono tutti a rischio per quanto hanno giocato. Chi vuole bene al Benevento in questo momento non deve venire allo stadio per contestare o mettere pressione. La situazione non è facile. Lo so. Non sono uno sprovveduto. Non è la prima volta che alleno e non è affatto vero che non conosco la Serie B. Qui si tratta della gestione dello spogliatoio ma questo è uguale ovunque, in Cina, in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi. Poi, non conosco le squadre? Neppure questo è vero. Mi basta vedere tre o quattro partite per conoscerle. Stesso dicasi per i giocatori. In questo momento si deve volere solo bene al Benevento e pensare positivo. Se io vado via, o anche il direttore, non si cresce e si fa solo del male al Benevento.

Viviani è una situazione complicata perché come forza un po’ gli ritorna il dolore.

E’ stata una settimana molto dura a livello psicologico per i calciatori. La gente pensa che i calciatori siono superficiali ma non è così. So come si allenano e quello che fanno. Stanno dando il massimo. Questa settimana li ho visti tristi. Sanno quello che gli è sfuggito di mano. Ma c’è anche da dire che in campo sono scese molte seconde linee. E nell’analisi andrebbe considerato anche questo.

Sulle palle inattive abbiamo lavorato in settimana perché sono state un problema, specie dopo i cambi in cui abbiamo perso centimetri e sicurezza. E’ una cosa che già sapevo che avremo sofferto su quel fondamentale da quando ho perso Glik che ripuliva tante azioni. Mi assumo la responsabilità perché per altri problemi non abbiamo dedicato tempo a sufficienza sulle palle inattive sia in fase difensiva che offensiva. Ma loro non devono avere paura di sbagliare, ma restare sereni. Dobbiamo fare punti, ma non per arrivare ai playoff.

Delusione per qualcuno che ho fatto entrare? Mi è dispiaciuto per Vokic che in settimana si è allenato bene e poi in campo è apparso spaesato, non sapeva dov’era, forse perché non giocava da tanto. Ha sbagliato l’atteggiamento e questo non mi è piaciuto, perché siamo in un momento delicato della stagione.
Da quando sono arrivato ho fatto giocare tutti e so cosa possono darmi. Comunque, in campo ho messo gente fresca che poteva dare qualcosa in più invece si è avuto l’effetto opposto.

Gioco sempre per il risultato. E’ fondamentale perché ti fa lavorare sereno durante la settimana.
Il lavoro me lo sono scelto, mi piace, non sono stato obbligato da nessuno. Sono capitato in situazioni difficili anche in passato. Ho allenato in Cina? Ma il calcio è ovunque uguale, le situazioni sono le stesse ovunque. Adesso dobbiamo stare sereni e sull’impegno garantisco io. Perché chi non si impegna durante l’allenamento poi non gioca.

Nel secondo tempo abbiamo corso più della Ternana. Anche noi abbiamo lavorato sull’alta intensità. Lo fanno tutti ormai. Questa settimana abbiamo lavorato anche sul breve, ma sempre sull’alta intensità. Sulla questione dei tiri conta la precisione di chi tira. Negli allenamenti chiedo sempre di muovere la rete perché è sempre positivo.
Negli spogliatoi ho alzato la voce perché il 2-0 è un risultato che ti fa calare l’attenzione e così è stato in campo, sebbene abbia chiesto di aumentare i ritmi e l’attenzione. Mi è dispiaciuto molto per come è andata.
Quelli che stanno andando in campo stanno dando il massimo ma devono essere più cattivi. Se La Gumina non avesse sbagliato un gol ad inizio gara sarebbe stata un’altra partita. Il calcio è bello per questo perché si passa da essere un eroe a un brocco.”

di Edoardo Porcaro

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