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Benevento, Cannavaro: “La squadra sta triplicando gli sforzi. Manca vittoria per uscire da questo periodo”

Scritto da il 4 novembre 2022 alle 19:32 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Queste le parole di mister Fabio Cannavaro alla vigilia di Benevento-Bari, gara valida per la dodicesima giornata del campionarto di Serie B.

“La condizione della squadra è in crescita. In settimana Capellini e Schiattarella hanno avuto qualche problema fisico, ma li hanno risolti e dovrebbero esserci domani. Glik è rientrato, deciderò domani mattina se impiegarlo. Ma già il fatto che abbia recuperato è importante per il morale.

Sullo staff sanitario decide il presidente, io rispondo solo per quello tecnico. Quando le cose non vanno bene è normale cambiare qualcosa. L’importante è capire che questi cambiamenti servono solo per il bene del Benevento Calcio.
Gli infortuni che abbiamo avuto sono stati alcuni traumatici, e sono state fatalità, altri muscolari sui quali è stato commesso qualche errore. Mi sono fatto un’idea, ma ho deciso di mettere un punto e di andare avanti. Non posso guardare indietro e neppure sono uno che punta il dito, accusando qualcuno. Ripeto, sicuramente ci sono state delle cose che non sono andate bene, momenti che non si sono capiti, errori.
Silvano Cotti (sostituirà Ernesto Galliano, ndr) è stato scelto dal nuovo dottore. Cotti lo conosco perché ci ho lavorato ed è molto bravo. Sta a Roma, ma è una collaborazione importante. Stiamo cercando di recuperare anche gli altri infortunati.

Col Bari sarà una partita dura. Ma anche in emergenza possiamo giocarcela. Dobbiamo avere più determinazione e non sbagliare le marcature preventive perché loro hanno giocatori veloci, con attaccanti pronti a castigarti se cali la concentrazione. Dobbiamo fare una partita intelligente e capire i momenti. Non possiamo andare sempre a 100 all’ora. Ma dobbiamo giocare di squadra e difendere tutti insieme. Per come stiamo giocando credo che prima o poi la vittoria arriverà.
Il Bari è una squadra che può farti male sulle ripartenze e bisogna stare attenti. Ma oltre ai pregi ha anche dei difetti. Ci siamo allenati molto sulla fase offensiva questa settimana. Voglio far capire ai miei giocatori che anche in emergenza queste partite si possono vincere perché qualcosa l’avversario concede sempre.
Mignani vuole stringermi la mano? Mi fa piacere, ma l’onore è mio. Farò gli onori di casa, ma lui è avvantaggiato perché è al completo.
La formazione, così come la scelta degli attaccanti, la farò domani mattina. Sono orientato alle tre punte perché si copre meglio lo spazio e si mette più apprensione agli avversari, sebbene questo non significhi segnare per forza.

Sto gestendo il gruppo dando fiducia a tutti. Il campionato è lungo e ho bisogno di tutti. Farias ha giocato l’intera gara dando il massimo fino all’ultima goccia della sua energia. Al di là degli errori, mi è piaciuto l’atteggiamento che ha messo in campo.

Tra i recuperabili, Acampora è quello più avanti. Tello lo dobbiamo gestire perché ha avuto un infortunio in un punto delicato. Viviani ha perso un po’ di fiducia in se stesso ed è subentrata anche la paura. Adesso è in mano al nuovo staff medico e sta recuperando. Spero di averlo quanto prima.
Per ora, dobbiamo soffrire altre due partite, fino alla sosta.

Schiattarella sabato scorso non stava benissimo e andava aiutato con quel sistema di gioco. Domani vedremo cosa succederà. Ho calciatori intelligenti che mi consentono di fare più moduli.

Karic è un calciatore che deve migliorare in fase di finalizzazione. Ma è un centrocampista che fa gol. Ci stiamo lavorando.

Le paure? Arrivano dalla consapevolezza che qualcosa si è sbagliato in passato, altrimenti non si arrivava al cambio dell’allenatore. Dopo la sconfitta con la Ternana, la paura si è accentuata anche perché era una gara che dovevamo portare a casa. I ragazzi stanno lavorando e facendo sacrifici pazzeschi, triplicando le forze. Manca solo la vittoria per sbloccarci.
Ho impiegato un po’ di tempo per capire cosa girasse intorno al mondo Benevento. Ora mi è molto più chiaro e sono sicuramente più fiducioso rispetto a un mese fa. Quando rientreranno tutti ci sarà da divertirci con le tante soluzioni che posso mettere in atto, ma ora c’è da soffrire.

Quello che non mi piace del calcio italiano è che si gioca poco. Ci alleniamo sull’intensità, ma il gioco è sempre spezzettato, al massimo si gioca 30 minuti. In questo il nostro calcio deve migliorare. I calciatori devono aiutare l’arbitro facendo meno sceneggiate e gli arbitri più attenti a non cascarci.
Sono contento però di aver trovato molti miei ex colleghi.

Il mondo Cina non è solo economico. Stavo in una società paragonabile alla Juve per organizzazione e per qualità di giocatori, molti erano nazionali. Quando alleni questo tipo di calciatori è facile perché sanno gestire da soli le difficoltà.
Per me è uno stimolo allenare questa squadra perché se sono stato chiamato era perché la situazione non era certamente facile. Sono felice che abbiano pensato a me. Sono stimolato da questa esperienza, ora ancora di più, e non mi interessa la categoria.
Periodi così difficili li ho vissuti in parte a Parma. Quello che bisogna fare in questi momenti è sostenere la squadra, dare fiducia ai calciatori e lavorare tanto per limare gli errori. E tutto questo mi viene naturale.”

di Edoardo Porcaro

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