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La Sampdoria si butta via: a Marassi finisce 3-2 per i giallorossi

Scritto da il 26 settembre 2020 alle 20:50 e archiviato sotto la voce Calcio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La Sampdoria si butta via e il Benevento va via da Marassi con un 3-2 davvero difficile da ipotizzare dopo l’avvio dei blucerchiati. La squadra di Ranieri però dopo venti minuti di altissima qualità, coronati dal doppio vantaggio di Quagliarella e Colley, crollano. I giallorossi risalgono la corrente con la doppietta di Caldirola e la staffilata di Letizia. Qualcosa non ha funzionato e bisognerà subito correre ai ripari, servono punti per cominciare a muovere la classifica.

Avvio. Gli applausi degli oltre 500 invitati allo stadio, compreso il personale degli ospedali genovesi che ha lottato e ancora lotta contro il COVID-19, rompono il silenzio dopo il minuto di raccoglimento dedicato al giovane arbitro De Santis e danno avvio al debutto stagionale a Marassi per il Doria. È la prima di Candreva sulla fascia blucerchiata, ma è dall’altra parte che arriva l’occasione principe degli istanti iniziali: Jankto va con un tiro cross che – accarezzato da Glik – sfiora il palo. Sono passati appena 6 minuti. Altri tre giri di lancette e la partita si sblocca: Montipò pasticcia con i piedi e serve involontariamente Bonazzoli, che offre a Quagliarella il primo gol dell’anno. Il capitano fa 165 in A e va a bersaglio per la 16.a stagione di fila.

Giochi. Il Doria sembra avere il piglio giusto. Al 18′ Candreva sforna un assist dei suoi per Colley, che con una zuccata segna per la prima volta in Italia. 2-0 in bello stile. Occhio però perché i giochi non sono fatti e Audero, al 25′, deve volare sul colpo di testa di Mocini. Parata da paura. E l’estremo doriano si ripete ancora su Dabo. L’italo-indonesiano però non può niente sul batti-ribatti che Caldirola scarica in rete al 33′: gara riaperta. I nostri perdono un po’ di campo e il possesso si riequilibra di quale punto percentuale, ma il risultato tiene fino a fine tempo.

Pari. La ripresa comincia con il brivido: Colley tocca inavvertitamente per Insigne, che tenta la rasoiata sul palo lontano trovando invece i led per questione di centimetri. La Samp fa un po’ fatica a fare filtro e a ridosso del quarto d’ora Ranieri cambia: Thorsby e Depaoli per Verre e Candreva; e subito dopo Ramírez dove c’era Bonazzoli. Inzaghi punta invece su Improta (fuori Dabo). L’opportunità grossa capita a Jankto (22′), che alza sulla traversa dopo una scucchiaiata di Gas: la bandierina è alzata, ma la posizione in realtà è di quelle buone. Dall’altra parte è Mocini a cestinare un pallone da ottima posizione. Ma il pari è nell’aria e lo segna Caldirola anticipando tutti di testa su un corner. Così non va. La luce rossa lampeggia.

Dimenticanza. La girandola di cambi – quattro per i sanniti – non cambia l’andazzo, anche se Depaoli ha sulla testa il possibile 3-2. E lo stesso vale per Gabbiadini (chiamato al posto di Quagliarella), che spizza sul palo. Il finale è convulso e avvelenato: Jankto segna, ma dopo la segnalazione di fuorigioco. Poi è Letizia a trovare la via della rete sull’appoggio di un Sau colpevolmente dimenticato dalla difesa. A qualcuno saltano i nervi, Ramírez si prende il giallo, ma dall’assalto finale non esce niente. Restano il rammarico e i rimpianti di aver gettato via un risultato che sembrava già acquisito. La Sampdoria è bruciata troppo in fretta, venti minuti non bastano. Su le maniche.

fonte www.sampdoria.it

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