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direttore Antonio De Cristofaro

De Falco: “Scritto la storia, un orgoglio farne parte. Questo Benevento sta lottando e può salvarsi”

Scritto da il 5 dicembre 2020 alle 09:32 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Intervenuto alla trasmissione Anteprima Serie A condotta da Antonio De Cristofaro e in onda sulle frequenze di TV7, Andrea De Falco, ex centrocampista del Benevento, attualmente in forze alla Viterbese in Serie C, ha parlato della sua esperienza in giallorosso, ma anche dell’attuale squadra. De Falco ha vestito la maglia degli stregoni dal 2014 al 2017 ed è stato protagonista di due promozioni: dalla Serie C alla Serie B e dalla Serie B alla Serie A.
Queste le sue parole.
“Della mia esperienza al Benevento ho ricordi bellissimi. E’ stata un’esperienza intensa. Abbiamo scritto la storia e fatto qualcosa che non era successo prima, che nessuno era riuscito a far prima. E’ stata un’emozione unica vivere queste conquiste. E far parte della storia di questa società per me è motivo d’orgoglio.

Relativamente all’attuale Benevento: “Il Benevento sta facendo un campionato giusto, sta lottando e facendo anche dei risultati impensabili. Il pareggio con la Juve se lo aspettavano in pochi, ma questa è la dimostrazione della forza del gruppo, dell’attaccamento alla maglia e della voglia di conquistare la salvezza. Manca ancora tanto però i presupposti sono buoni.”

“Un giocatore che mi somiglia? Visto il livello attuale della rosa sono io che mi avvicino a loro e non loro a me. Conosco benissimo Pasquale Schiattarella; ho giocato con lui due anni e penso che per ruolo, posizione in campo e caratteristiche un po’ ci assomigliamo: per la voglia di voler sempre palla, ma anche per intelligenza tattica. In questo momento, per la mancanza di Nicolas (Viola, ndr), Pasquale sta facendo un ottimo campionato, l’ha dimostrato negli anni di essere un giocatore di qualità, di esperienza e mi vedo molto in lui anche per caratteristiche fisionomiche.
In questo momento al Benevento stanno forse mancando un po’ i gol dei centrocampisti, ma non è un rimprovero perché la classifica è buonissima e il campionato del Benevento è più che positivo. Penso però che quando ingraneranno giocatori come Ionita e Dabo il Benevento avrà un’arma in più rappresentata dalla loro esperienza e dal loro impatto fisico alle partite e ne potrà beneficiare tutta la squadra.”

Sul discorso di avere due ali che giocano a supporto del portatore di palla e non in maniera offensiva dice: “Il mediano basso è il giocatore che viene marcato forse più degli altri e avere dei compagni vicini, un appoggio vicino, una copertura vicina, rende nella pressione degli avversari la giocata più semplice. Avere invece il compagno di squadra più distante rende il passaggio più difficile, anche se qui parliamo di giocatori con qualità elevate e il passaggio viene sempre pulito e fatto bene. Però quando ci sono compagni che lasciano spesso la zona, con una pressione forte ci possono essere delle difficoltà e richiedono da parte del play una dote ulteriore nella protezione della palla.
Come in tutti i moduli la compattezza e la densità fanno la differenza in fase difensiva. Quando non si ha un reparto completo o una organizzazione difensiva compatta trovi delle difficoltà.”

Su Hetemaj: “Conosco bene Hetemaj perché sono stato di proprietà del Chievo per molti anni e ho avuto modo di fare molti ritiri con loro. Lui è un giocatore tutta grinta e cuore. Per come vedo io il calcio, avere un compagno di squadra così è il top. Hetemaj dimostra ogni partita il giocatore che è, ossia un giocatore di sostanza e concretezza che dà solidità.
Se può giocare al posto di Schiattarella? Potrebbe essere un’alternativa ma cambiano le caratteristiche; quindi il gioco può essere meno fluido però ci sarà maggior solidità in fase difensiva. Penso però che Hetemaj non avrà problemi a essere messo davanti alla difesa.

Andrea De Falco parla anche di Marco Baroni e di quella fantastica stagione. “Il mister era molto bravo a caricarci. Si era creata un’atmosfera e c’era un entusiasmo che ha portato molta elettricità. Aver vinto a Perugia (semifinale playoff, ndr) ci ha dato la convinzione di poter stravincere contro il Carpi, non tanto perché la consideravamo alla nostra portata, ma perché talmente consapevoli della nostra forza che diventava davvero difficile affrontarci. Eravamo un blocco unico e potevamo andare davvero contro tutti e uscirne vincitori quasi sempre. Ricordo questo di quella squadra e di come stavamo bene. Anche quando la società ci portava in ritiro noi eravamo un gruppo di amici che stavano bene insieme. Eravamo tutti fratelli. Non ho e non posso avere un ricordo negativo di nessuno, un po’ perché i risultati fanno la differenza, abbiamo conquistato la promozione e il ricordo e positivo, ma poi a ripensare agli atteggiamenti, alla volontà, alla determinazione e alla professionalità che ognuno ha messo in quell’annata è stata una prova di forza e sono contento e felicissimo di aver fatto parte di quella squadra. Ancora oggi ci sentiamo con qualcuno di più, con altri meno ma non ci sono differenze perché si era creato un legame forte con tutti”

di Edoardo Porcaro

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