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direttore Antonio De Cristofaro

Benevento, Bucchi: “Da questo momento si esce col lavoro”

Scritto da il 16 marzo 2019 alle 20:43 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Così il tecnico del Benevento stuzzicato dai giornalisti presenti in sala stampa.
“Non credo sia stato un Benevento imbarazzante, solo che gli episodi possono indirizzare il match. Lo Spezia è una squadra che difende molto bene e ha giocatori che ripartono velocemente. Dopo il loro rigore l’avevamo ripresa. Poi, nel secondo tempo, abbiamo sbagliato quello che l’arbitro aveva concesso noi, loro hanno approfittato dei nostri errori e vinto. Non siamo stati lucidi fino alla fine e abbiamo commesso errori che ci hanno condizionato la gara. In dieci abbiamo provato a reagire segnando con Armenteros, ma non abbiamo avuto la forza di riprenderla come contro il Lecce. Sulle sconfitte a volte pesano anche le sconfitte precedenti.
Nelle ultime partite siamo ricaduti negli errori iniziali. Avevamo trovato il modo di rimediarvi e di massimizzare le occasioni. Oggi ci siamo fatti fare un triangolo nello stretto e preso un gol all’incrocio, sempre con una loro giocata veloce.
ERRORI – Narcisismo? Non lo so se ci appartiene un po’ o appartiene a qualche giocatore. Ho chiesto sempre ai miei calciatori di provare la giocata, anche se difficile. Le tre sconfitte e i sei gol subiti ci hanno restituito quella fragilità dell girone d’andata. Pensavo che avessimo debellato questi problemi avendoci lavorato sopra. Talvolta devi osare anche una mossa diversa per sbloccare o recuperare la partita e noi stiamo lavorando anche su questo. Dobbiamo non perdere la solidità. Oggi l’abbiamo persa dopo l’1-1. Avevamo avuto le occasioni per ribaltarla, ma ci siamo smarriti. A Cremona è successo lo stesso. Una partita da 0-0 l’abbiamo persa. Più che un discorso di narcisismo è un discorso di solidità, di restare concentrati e di porre maggiore attenzione durante tutta la partita. Talvolta, siamo noi che ci incastriamo in noi stessi, ma non credo che ci specchiamo. Non è il caso di questa squadra che deve solo trovare un pizzico di fiducia. In un campionato ci possono essere momenti così. Capitano a tutti.
CAMBI – Il cambio di Armenteros lo avevo deciso a prescindere. Non volevo che l’errore dal dischetto potesse pesare. Volevo mandare un segnale alla squadra perché volevo vincere la partita.
Come si gestisce questo momento? Con grande serenità, senza cercare un colpevole a tutti i costi. Deve essere preservato quello che di buono è stato fatto. Dobbiamo lavorare sugli errori e migliorare. Chiaramente non possiamo dire che tutto è andato benissimo, queste tre sconfitte non ci fanno piacere. Dobbiamo essere bravi a uscire dalla burrasca. Il percorso che però abbiamo intrapreso con lo staff tecnico e con la squadra è valido. Quest’anno abbiamo cambiato tanto. Il nostro è un progetto biennale senza l’ossessione di dover vincere a tutti i costi il campionato.
RICORSO – Del ricorso fatto contro lo Spezia non ne abbiamo parlato. Al termine della partita c’era solo delusione per la sconfitta.
RIGORE – Il rigorista è Coda. Poi ce ne sono altri. Se Coda ha deciso di calciarlo è perché se la sentiva e si è voluto assumere questa responsabilità. Se lo calciava Insigne e lo avesse sbagliato lui si avrebbe detto ‘perché non l’ha tirato Coda?’.
Dopo la partita non ho parlato né col direttore sportivo, né col presidente, solitamente preferiamo parlarne a freddo.
ASENCIO – Non è entrato per scelta tecnica, ma è così per tutti quelli che non sono entrati. Oggi serviva un attaccante che avesse caratteristiche più simili a quelle di Armnteros che fosse bravo a giocare vicino a Coda, ma anche uscire a prendere palla.
ESONERO – Un allenatore è sempre in discussione. Credo moltissimo nel lavoro. Questo è un mestiere bellissimo ma che può diventare brutto per un episodio negativo.

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