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Impianto di Sassinoro, il Consiglio di Stato dà ragione alla Provincia di Benevento

Scritto da il 8 giugno 2018 alle 18:05 e archiviato sotto la voce Foto, Primo Piano, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Impianto di Sassinoro, il Consiglio di Stato dà ragione alla Provincia di Benevento

Consiglio di Stato ha bloccato l’esecuzione dei lavori per l’impianto biodigestore di Sassinoro, ordinando al Tar Campania di avviare una discussione nel merito della controversia insorta tra gli Enti locali territoriali, da una parte, e la Regione Campania, ed un Soggetto privato, dall’altro.

Lo comunica il Presidente della Provincia di Benevento, Claudio Ricci, che si è sentito con il Sindaco di Sassinoro, Pasqualino Cusano, con il quale aveva intrapreso la battaglia legale per bloccare due Ordinanze della Regione Campania che hanno concesso ad una Società privata di realizzare un biodigestore per trattare 22mila tonnellate l’anno nell’area industriale di Sassinoro.

Come si ricorderà, Provincia di Benevento e Comune Sassinoro ed altri avevano proposto ricorso al Tar Campania avverso le decisioni della Regione, ma non avevano ottenuto, in sede di discussione davanti al Magistrato amministrativo di prima istanza, la sospensione dell’efficacia delle Ordinanze regionali, rinviando ad altra data la discussione nel merito della questione.

Dunque, Provincia e Comune avevano proposto ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar.

La Sezione IV del Consiglio di Stato, in sede giuridiszionale, esaminando il ricorso, ha pronunciato la propria Ordinanza su ricorso generale n. 3728 del 2018 della Provincia di Benevento e del Comune di Sassinoro e altri contro la Regione Campania ed altri per la riforma dell’Ordinanza cautelare del Tar Campania – Sezione V n. 539 del 2018.

Il Consiglio di Stato, in sostanza, ha accolto l’appello della fase cautelare, proposto dalla Provincia di Benevento, difesa e rappresentata da Oreste Di Giacomo con il supporto dell’Avvocato Giuseppe Marsicano, responsabile dell’Avvocatura provinciale.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto la controversia sull’impianto di trattamento rifiuti, proposto da un privato, a Sassinoro come “particolarmente complessa” e comunque tale da richiedere un approfondito esame nel merito.

A questi fini, il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare di Provincia di Benevento e Comune di Sassinoro, sospendendo l’Ordinanza del Tar Campania ed ordinando allo stesso Tar di provvedere a fissare l’Udienza pubblica con priorità per discutere nel merito la vicenda.

Il Presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci ha così commentato la notizia: “Ancora una volta la Magistratura amministrativa ed ancora una volta il Supremo consesso del Consiglio di Stato ha dato ragione alla Provincia di Benevento riconoscendo la piena legittimità e giustezza dell’operato e delle sue decisioni in merito alla vicenda dell’impianto biodigestore di Sassinoro. Ne prendiamo atto con la più viva soddisfazione. E ci congratuliamo con il Sindaco, l’Amministrazione e la Città di Sassinoro ed in particolare con il Comitato delle “Mamme sannite” per questo successo. La Provincia di Benevento ha esercitato con forza il proprio ruolo a garanzia del territorio. Lo abbiamo fatto anche sotto il profilo più squisitamente politico convocando in Sassinoro, cioè al di fuori della sede istituzionale della Rocca dei Rettori, una seduta straordinaria del Consiglio Provinciale che ha visto la partecipazione della gente del Sannio e del Molise e delle loro Istituzioni territoriali locali, nonché della Deputazione delle due Regioni, tutti contrari all’insediamento. Non abbasseremo la guardia per questo pronunciamento del Consiglio di Stato ed anzi continueremo con ancora maggiore convinzione nella lotta per scongiurare questo scempio del territorio”.

Come si ricorderà, il Consiglio Provinciale di Benevento, a voti unanimi, con delibera n. 2 dell’11 maggio 2018, immediatamente esecutiva, sulla vicenda dell’impianto di Sassinoro, aveva approvato il seguente dispositivo:

“1.) DI ESPRIMERE il Parere contrario alla realizzazione e gestione di un impianto di messa in riserva, trattamento e recupero rifiuti per la produzione di compost da ubicarsi nell’area PIP di contrada Pianelle del Comune di Sassinoro (BN);

2.) DI DELEGARE il Presidente della Provincia di Benevento, nella qualità, di rappresentare in qualunque sede la volontà espressa in data odierna ossia il parere contrario all’insediamento di un impianto di messa in riserva, trattamento e recupero rifiuti per la produzione di compost da ubicarsi nell’area del Piano di Insediamento Produttivo di contrada Pianelle del Comune di Sassinoro (BN);

3.) DI RICHIEDERE alla Regione Campania, in sede di autotutela, la revoca “ad horas” dei Decreti Dirigenziale n. 127 del 26 ottobre 2017 dell’U.O.D. Valutazioni Ambientali e con Decreto Dirigenziale n. 5 dell’8 marzo 2018 dell’U.O.D. Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti di Benevento.”

Il Consiglio Provinciale di Benevento, aveva preso atto del lavoro istruttorio della VII Commissione Consiliare della Regione Campania “Ambiente, Energia e Protezione Civile”, e, dunque aveva chiesto di bloccare un insediamento che:

1) sarebbe devastante per l’ambiente ed il paesaggio dell’Alto Tammaro in piena perimetrazione del Parco Nazionale del Matese;

2) non tiene conto della Carta Europea del Paesaggio del 2000, che coinvolge il potere di decisione da parte dei cittadini, né tiene conto dei Siti di Interesse Comunitario;

3) sorgerebbe, in dispregio delle disposizioni del Piano di Coordinamento territoriale della Provincia di Benevento, fatto proprio dalla Regione, a 270 metri dalla sponda del fiume Tammaro che alimenta la più grande diga del Mezzogiorno, quella di Campolattaro, inquinandola irrimediabilmente;

4) si fonda su dati del tutto sballati, calibrati per un piccolo impianto comunale a servizio dei piccoli Comuni circostanti, e che, inopinatamente vengono utilizzati per le necessità infinitamente superiori per un impianto che dovrebbe trattare 22mila ton/annue di rifiuti, provenienti, in violazione del “principio di prossimità” da chissà dove;

5) non tiene conto dell’impossibilità di cambiare destinazione d’uso all’edificio dismesso nel quale dovrebbe sorgere, né della stessa mancanza di spazio fisico per le manovre dei Tir;

6)  non ha convocato né, successivamente, ammesso in Conferenza di Servizio l’Ato rifiuti di Benevento, che pure è istituito con legge della Regione Campania ed ha competenza specifica in materia;

7) non tiene conto del parere negativo del Ministero dell’Ambiente, della Regione Molise, della Provincia di Campobasso e dei Comuni molisani confinanti, delle Istitutioni locali (Comuni, Comunità  Montana Alto Tammaro) sannite.

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