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direttore Antonio De Cristofaro

Isidea al Coordinamento associazioni datoriali: s’attivi il Distretto culturale

Scritto da il 1 giugno 2011 alle 13:10 e archiviato sotto la voce Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘Giunge finalmente notizia che, dopo mesi di lavoro, dieci associazioni datoriali (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confindustria, Confcooperative, Unimpresa) si sono messe in rete per dare vita ad un Coordinamento che possa definire una partecipata ipotesi progettuale per lo sviluppo socio-economico della provincia di Benevento’. E’ quanto scrive in una nota Il presidente di Isidea, Rito Martinetti.

L’auspicio di ISIDEA è che si opti per una soluzione a medio-lungo termine che rassomigli a quella dei “distretti culturali”, al fine di integrare ciò che avviene nel sistema economico locale con le peculiari risorse di carattere culturale presenti sul territorio.
La cultura è da sempre vista come un motivo di costi ed invece bisogna legarla sempre più alla sfera produttiva. Il ruolo della cultura “non si esaurisce nel passatempo più o meno colto, ma va cercato anche e soprattutto nella sua funzione di attivatore sociale”: è quanto assicura Pier Luigi Sacco, uno dei maggiori esperti del “distretto culturale”, riedizione del modello distrettuale industriale, che viene superato abbandonando la vecchia logica della monofiliera, “per andare a cercare il filo perduto dell’innovazione in un dialogo con altri soggetti e altre filiere produttive”.
Un tale distretto non cristallizza le sue funzioni, ma crea le condizioni per “procedure di scoperta”: è un modello strategico di sviluppo sostenibile, territorialmente adattabile; un contenitore di patrimoni, tradizioni e competenze, capace di trasformare la cultura in fattore produttivo, grazie all’insieme organizzato di istituzioni, reti associative e imprese. Queste producono un’offerta integrata di beni e servizi culturali di qualità, legati a un territorio circoscritto, caratterizzato da un’identità ben definita, da un’alta densità di risorse ambientali e culturali di pregio, e abitato da una comunità locale coesa, stretta in un patto sociale e predisposta all’innovazione, alla disponibilità al cambiamento.
La strategia del distretto culturale (turistico, istituzionale, evoluto…) già creato in numerose località anche con fondi Comunitari o di Fondazioni, grazie alla nascita di quella che Richard Florida definisce “classe creativa”, mira all’aumento della qualità territoriale e dei suoi fruitori, attraverso il rafforzamento degli attrattori deboli, che integri l’offerta turistica creando un sistema reticolare con una molteplicità di livelli di servizio: dalla comunicazione del territorio alla sua accessibilità, dalla ricettività alla ristorazione, dalla gestione dei beni culturali e delle aree archeologiche all’organizzazione dei parchi, dall’artigianato ai prodotti enogastronomici in filiera.
L’attivazione di un distretto culturale nel Sannio servirà a combattere precarietà e disoccupazione e ad arginare la fuga di cervelli’.

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