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Rete Rose Rosse, Santaniello: per un vero cambiamento fatti e non più parole

Scritto da il 2 novembre 2010 alle 13:14 e archiviato sotto la voce Attualità, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Elvira Santaniello, Responsabile per la Campania delle Rete delle Rose Rosse, nonchè ideatrice e fondatrice, insieme a Pasquale Casciello, noto ambientalista e difensore dei diritti degli animali, ha rilasciato il seguente comunicato circa un costituendo circolo per i diritti degli uomini e degli animali a San Giorgio del Sannio, che riceviamo e pubblichiamo di seguito.   “I sindaci diventano riferimenti per le azioni a tutela dell’infanzia: con questo obiettivo prosegue il progetto dell’Unicef Campania che affianca ai primi cittadini della regione alcuni colleghi “junior”, referenti del programma di protezione dei minori. Un piano sottoscritto il 15 novembre 2002 a Napoli, nell’ambito della “Settimana dei diritti” promossa da Unicef, Comune di Napoli e Ufficio scolastico regionale, e che oggi vede schierati sessantasei difensori e trentasei sindaci junior. “Il sindaco, elemento forte della catena di solidarietà sul territorio – dice Margherita Dini Ciacci, presidente Unicef Campania – deve creare sinergie tra volontà politiche, istituzioni e privato sociale, nonchè impegnarsi, nei confronti di famiglie, scuole e mass media, a proteggere e incrementare l’unico capitale sociale vivo dell’umanità: il bambino”. Questo è uno stralcio di un articolo risalente al giugno 2003 pubblicato su Il Denaro e dal quale apprendiamo che il Sindaco di San Giorgio del Sannio, Giorgio Nardone, è stato tra i 66 sindaci della Campania che, all’epoca, circa 7 anni fa, hanno sottoscritto un appello rivolto al Governo perché adottasse politiche di prevenzione, difesa e recupero dei bambini che vivono in situazioni di rischio o di svantaggio sociale. “Noi, sindaci italiani difensori dei bambini – si legge nell’appello – ci impegniamo solennemente a rispettare e attuare quanto previsto dal documento finale della Sessione speciale Onu sull’Infanzia “Un mondo a misura di bambino”, traducendo in azioni concrete per sviluppare città a misura di bambino. Questi sono i nostri obiettivi: ascoltare i bambini e sviluppare la loro partecipazione; proteggere l’ambiente per il benessere dei bambini; non escludere nessun bambino. Sono passati ben 7 anni e due giorni fa è stata inaugurata a San Giorgio del Sannio la sede degli Amici Unicef “Colline Beneventane”. Evidentemente, come leggo in un articolo pubblicato su Gazzetta di Benevento, grande è stato il lavoro degli Amici Unicef in questi anni, e “tanti sono stati i risultati raggiunti dall’Unicef in questo territorio grazie alla sensibilità che nasce dalle famiglie e continua nelle associazioni e nelle istituzioni”, tali e tanti risultati da far meritare al nostro territorio sangiorgese un ruolo di primo piano come sede di convegni e territorio in cui incide una sede Unicef. A memoria, però, devo dire che non mi sovvengono risultanti tanto eclatanti se non le classiche e solite raccolte fondi, le orchidee e le pigotte, il coro dei bambini, le cartoline ed i concorsi scolastici, il Natale Arcobaleno…probabilmente una cosa interessante è il nuovo corso universitario di Educazione ai Diritti, organizzato dal Comitato Provinciale UNICEF, in collaborazione con l’Università degli studi del Sannio e la Prefettura di Benevento, che peraltro non è un parto dei volontari Unicef di San Giorgio, ma oltre a questa iniziativa non mi pare ci sia molto altro di veramente importante e di talmente incisivo sul territorio da essere ricordato e premiato. Sempre a memoria, poi, non mi pare che l’Amministrazione Comunale in 7 anni abbia portato avanti le azioni per le quali si era solennemente impegnata nel 2003: sicuramente non ha promosso la partecipazione, visto che ancora non esiste a San Giorgio del Sannio il Consiglio Comunale Junior, che pure era stato definito dalla Presidente regionale Dini Ciacci, sempre nell’articolo su Il Denaro, come “eccezionale strumento di partecipazione civica”; sicuramente non ha protetto l’ambiente, vista l’approvazione di un PUC scellerato che ha ridotto all’osso le zone verdi della città, viste le evidenti mancanze in tema di verde pubblico, di aree attrezzate per il gioco, di piste ciclabili, di attività ludico – sportive gratuite per l’infanzia, di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e relativi provvedimenti ad hoc (e, sul tema specifico, l’incendio del capannone Barletta docet),  etc. Eppure, l’on. Mario Pepe, invitato anche lui a parlare delle città a misura di bambino, ha continuato a sostenere che “una città a misura di bambino non è la polis perfetta, ma una città dove i servizi siano coerenti e conformi alla vita ed alla vivacità dei bambini”…come si vede che l’on. Pepe è così impegnato nella sua attività parlamentare e sta poco a San Giorgio!!! Purtroppo non si accorge di quanto questa sua visione altamente paidocentrica sia lontana dalla realtà quotidiana sangiorgese!!!! E questa mancanza di contatto con la realtà quotidiana di San Giorgio sembra essere ancora più evidente nel momento in cui egli dichiara anche che “nella nostra comunità il bambino è già al centro degli interessi  grazie alla scuola primaria che sia sul piano della qualità che della quantità fa sì che i nostri bambini crescano sani”…Ma onorevole, la scuola attraverso il sapiente lavoro delle insegnanti mette al centro della sua attività i bambini da sempre e lo fa dappertutto, non a San Giorgio in maniera particolare piuttosto che da altre parti, per cui, quale merito particolare avrebbe la nostra comunità rispetto a tutte le altre comunità del mondo? Non è forse questo un tentativo, anche mal riuscito mi pare, di strumentalizzare i successi didattici delle insegnati a favore di un’amministrazione comunale che con la didattica ha poco a che fare? Quando ho iniziato a scrivere questa nota, mi ero ripromessa di non farmi prendere la mano da considerazioni sulle motivazioni che hanno indotto gli organismi Unicef regionali e provinciali a istituire sul territorio sangiorgese una sede degli Amici Unicef….non volevo fare commenti sui più o meno evidenti collegamenti incrociati tra i vari attori dell’evento Unicef sangiorgese, tra loro e l’amministrazione comunale, tra loro, l’amministrazione comunale e le associazioni locali ed, infine, tra tutti e parte della stampa che ha pubblicato notizie e foto sull’evento stesso…volevo illudermi che si trattasse davvero di un premio per le attività svolte a favore dei bambini, per consentire loro una vita serena in ambienti sani dal punto di vista non solo ecologico ma anche pedagogico e morale, ma, purtroppo, guardando i fatti, o meglio le cose non fatte, e leggendo tra le righe della vita politico – amministrativa e dell’associazionismo locale, mi sembra evidente come la legge del “tecchete e damme campave cient’anne” abbia colpito ancora una volta nel segno!”

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