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direttore Antonio De Cristofaro

Sant’Agata, blitz della Finanza in un negozio: sequestrati tre quintali di fuochi illegali.

Scritto da il 30 dicembre 2009 alle 10:51 e archiviato sotto la voce Cronaca, Primo Piano, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Non conosce sosta l’attività di prevenzione e repressione della vendita di fuochi d’artificio illegali da parte della Guardia di Finanza di Benevento. I finanzieri del Comando Provinciale, nell’ambito dei servizi di intensificazione del controllo economico del territorio, hanno messo a segno un’altra operazione per contrastare la fabbricazione e la vendita illegale di giochi pirotecnici di genere proibito in vista delle festività di fine anno.

E’ questo il secondo maxi sequestro di “botti illegali” operato dai finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria di Benevento che, a seguito di mirata attività info-investigativa il 18 dicembre scorso, come si ricorderà, sequestrarono a Benevento in un garage del rione Ponticelli, oltre una tonnellata di fuochi proibiti.

L’ultima operazione è avvenuta ieri martedì 29 dicembre, allorquando si acquisivano fondati elementi informativi secondo i quali in Sant’Agata de’ Goti, un negoziante potesse detenere e smerciare artifizi pirotecnici per le festività di fine anno. Dopo delicati accertamenti e pazienti appostamenti le Fiamme Gialle pervenivano, infine, all’individuazione dell’esercizio commerciale in questione ove, a seguito di una perquisizione, rinvenivano 416 artifizi pirotecnici di elevato valore di IV e V categoria. Tra questi si citano: “BASIL”, “STROKE OF MIDNIGHT”, “TORTE ROSSE”, “LILY MAGNOLIA BIG”, contenenti un notevole quantitativo di polvere pirica capaci di proiettare a circa 25 metri d’altezza petardi con botto e scenografia.

Il materiale pirotecnico, pari ad un peso complessivo di 308 chili, era occultato nel seminterrato dell’ esercizio commerciale e costituiva un serio pericolo per la soprastante palazzina abitata da tre famiglie. Infatti, i fuochi non erano adeguatamente conservati e i 55 chili di polvere attiva se innescati accidentalmente potevano provocare anche un pericoloso incendio per la presenza di altra tipologia di materiale infiammabile.

Il commerciante di articoli di ferramenta, O. P. di anni 39, aveva già apposto sulle confezioni i prezzi da cartellino ed era pronto alla loro vendita “a nero” che gli avrebbe fruttato oltre 8.000 euro.

Ciò posto è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento per detenzione di materie esplodenti senza le prescritte autorizzazioni (ai sensi dell’art. 678 del Codice Penale), per omessa denuncia di materiali esplodenti (art. 679 del Codice Penale), per vendita di fuochi d’artificio senza la licenza prefettizia (ai sensi degli artt. 47 e 55 del T.U.L.P.S.).
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