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Benevento, Cannavaro: “Col Perugia partita importante per dare continuità”

Posted By sport On 24 dicembre 2022 @ 14:55 In Calcio,Testata | No Comments

Queste le parole di mister Fabio Cannavaro in vista del match del 26 tra Benevento e Perugia.

“E’ la prima volta che gioco in questi giorni di festa. Ero abituato a stare in giro per fare regali e con la famiglia. Ma questo è il nostro lavoro e dobbiamo dare il massimo.”

PERUGIA – Il Perugia è una squadra in forma, allenata da un allenatore d’esperienza che conosce molto bene la categoria. Non possiamo rilassarci, ma trasformare la tensione che abbiamo accumulato in questo periodo per i tanti sacrifici fatti e fare bene in campo, andando a vincere contro una squadra in salute.”
“Sarà una gara importante. Nonostante le festività, i ragazzi hanno già acceso il motore perché lunedì serve dare continuità. C’è stata una crescita sotto ogni punto di vista e dobbiamo continuare così. Inoltre, la vittoria ti permette di vivere e lavorare in maniera serena, mentre la sconfitta ti deprime. Poi le vittorie aiutano a vincere. Mi aspetto molto dalla gara di lunedì. Perugia è una delle peggiori squadre da affrontare in questo momento.
Abbiamo la responsabilità di venir fuori da una situazione che non ci appartiene. Col Perugia dobbiamo essere concentrati e pensare che loro sono più incattiviti di noi perché sono in albergo e non con le famiglie a passare il Natale. In questo momento,
per noi vincere equivale a non aver fatto niente. E per restare concentrati tutta la partita bisogna pensare alla desolazione di Pescara, a quando eravamo in pochi e tristi in quel ritiro.”

SINGOLI – “Era da tanto che non vedevo l’infermeria vuota. Oggi erano tutti in campo. Leverve e La Gumina si sono allenati bene e stanno meglio anche Forte e Farias. Il lavoro fatto dai fisioterapisti inizia a vedersi.
Ciano viene da un infortunio importante, spero di inserirlo nel secondo tempo. Poi ci saranno due settimane di lavoro. Sono giocatori importanti ma che non hanno ancora una condizione ottimale e vanno gestiti.
Forte ha avuto una piccola contrattura ma è disponibile.
Viviani e Veseli si stanno allenando con continuità e iniziano a stare bene. Gli altri alternano settimane intense ad altre meno, ma l’obiettivo è mettere tutti i calciatori nelle condizioni di poter fare i 90 minuti.”
“Viviani, fortunatamente, ora sta bene. Sicuramente l’aspetto psicologico per questi calciatori che hanno avuto uno stop lungo è importante. Poi la miglior medicina è giocare. Per lui un po’ di più perché ha sofferto tanto. Non riuscivano a risolvere il problema, veniva preso per malato immaginario e gli sono mancate quelle certezze che ora stiamo provando a dargli.”
Kubica l’ho inserito perché ho pensato che potesse essere utile con qualche inserimento senza palla e con i cross, invece ha fatto fatica. Volevo avere due giocatori alti, ma con l’uomo in più abbiamo fatto male. E’ un calciatore che deve ancora capire il calcio italiano.”
“Karic mi è piaciuto. E’ stato uno di quelli che ha corso di più. E’ un calciatore che passa inosservato, si fa vedere poco, ma dopo lo senti”.

MODENA – “Non so come giocherò domani, dipende dalle condizione dei ragazzi. A Modena mi aspettavo più continuità durante la partita. Abbiamo avuto personalità solo per 10 minuti. Col sistema che ho proposto quando non hai palla devi correre, soprattutto sulle fasce e quindi era importante avere il controllo della partita e il predominio sull’avversario. Dobbiamo migliorare e giocare di più a centrocampo per innescare le punte. Il Modena ha avuto vita facile anche perché non abbiamo fatto i movimenti giusti.”
“Quello che non mi è piaciuto della gara del Braglia è il fatto che ci siamo rifugiati troppo sugli esterni. Nel calcio occorre personalità e coraggio. Quando siamo andati in vantaggio ci siamo un po’ chiusi e pensato solo a controllare. Perchè lo abbiamo fatto? Per paura. In svantaggio, invece, abbiamo sempre reagito. Però non voglio andare sotto per veder giocare la mia squadra.”

STAGE NAZIONALE – “In questo momento non stiamo esprimendo valori importanti per mandare calciatori in nazionale, perché venivamo da un momento difficile. Vediamo in futuro.”

MERCATO – “Al mercato non ci penso. Sono rimasto concentrato su quello che ho. Non posso chiedere giocatori al mio presidente se prima non li ho tutti a disposizione per fare una valutazione. Poi ho la fortuna di avere una società attenta che nel bisogno è sempre intervenuta.”
“Dal mercato devono arrivare giocatori pronti. Mi piace recuperarli ma preferisco già averli in forma. Abbiamo fatto un grande sacrificio per recuperarli ma questo non è la normalità.”
Sirene di mercato su Forte? Non lo so se sono vere le voci. Per me è un giocatore importante su cui sto puntando, l’ho sto dimostrando facendolo giocare e dandogli massima fiducia. Se poi chi arriva porta tanti soldi, non possiamo farci niente: la decisione sarà del giocatore.”

MODULI – “L’albero di Natale? Un allenatore a volte deve fare quello che piace ai giocatori per metterli nelle condizioni di dare il massimo. Cambiare modulo a me piace, ma lo puoi fare quando hai calciatori intelligenti che sanno adattarsi. Cambiare di continuo sistema, inoltre, ti consente di non dare punti di riferimento agli avversari. Mi piace osare ma non è stato sempre possibile perché non sempre avevo i giocatori a disposizione.
Nelle ultime due partite non abbiamo proposto un bel gioco ma abbiamo portato punti a casa. Questo è anche il bello del calcio. Altre volte ci era capitato di fare una buona prestazione ma di non raccogliere niente.
Serviva stringere i denti e lo abbiamo fatto. Non avendo tanti giocatori d’attacco col 4-3-2-1 mi serviva essere più forte a centrocampo per portare gente al gol. Ma se devo essere sincero questo non è il mio sistema preferito.”
“Acampora trequartista? In quel momento serviva più sostanza a centrocampo: Acampora è più bravo tra le linee, mentre Improta preferisce più stare sulle fasce. Mi sono accorto che stavamo soffrendo e ho cambiato”.

PUBBLICO – “Giocare in un stadio pieno di gente e di bambini fa sempre molto piacere perché la partita deve essere un momento di festa. Io però sto dando il mio contributo, portando tanti familiari allo stadio (ride, ndr).
La mancanza si può spiegare in tanti modi, magari anche noi ci abbiamo messo del nostro non ottenendo sempre risultati positivi. Ma dobbiamo fare di più per avvicinare le persone allo stadio.”

CAGLIARI – “Ranieri l’ho avuto quando ero al Napoli. Ha fatto cose straordinarie e mi fa piacere rivederlo su una panchina italiana. Gli faccio un grosso in bocca al lupo.”

AMICHEVOLI – “Non ci saranno amichevoli in ritiro perché dobbiamo lavorare su altre cose”.
VACANZE – “Sono sempre stato abituato a staccare la spina. Il periodo è breve, ma sono per le vacanze. Anche i calciatori devono farle per poi tornare più carichi. A qualcuno darò un programma di lavoro personalizzato. Abbiamo acquisito una buona forma e i dati ora sono importanti. Non possiamo tornare indietro. Li controllerò? L’obbligo è quello di fare tre allenamenti”.

di Edoardo Porcaro


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