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direttore Antonio De Cristofaro

Inquinamento ambientale e discariche abusive, sequestri e 1 arresto nel Sannio

Scritto da il 16 aprile 2018 alle 13:22 e archiviato sotto la voce Ambiente, Cronaca, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Al termine  di indagini  coordinate  dai  magistrati  della  Procura  della  Repubblica  di Benevento,   nella mattinata odierna è stato eseguito da militari appartenenti al Reparto Operativo Aeronavale  della Guardia  di Finanza di Napoli e dal Gruppo Investigativo  Criminalità  Organizzata del Nucleo  di Polizia  Economico  - Finanziaria  di  Napoli con la collaborazione  della  Tenenza  di Montesarchio, Comando della Guardia di Finanza competente per territorio, un provvedimento di decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Benevento,  di diversi mezzi  utilizzati per  commettere  i reati  di inquinamento ambientale, trasporto e smaltimento illecito  di  rifiuti, anche   pericolosi     e  realizzazione e  gestione   non autorizzata di discarica .

Le indagini scaturiscono  dalle attività finalizzate  alla prevenzione e repressione  di attività illecite

sul  territorio  del  Reparto  Operativo  Aeronavale della   Guardia  di  Finanza  di  Napoli   che localizzava,  nel corso di una ricognizione aerea,  nel Comune di Sant’Agata de Goti (BN), una vasta area, di circa  18.000  metri  quadrati sottoposta a vincoli  paesaggistici e ambientali (in  quanto adiacente ad  un  alveo  e due  laghi  artificiali identificati come “oasi  del verde”) che  risultava destinata alla gestione  indiscriminata di una discarica di rifiuti  speciali  anche pericolosi.

 

Successivamente, i militari, coadiuvati dai tecnici dell’ARPAC del Dipartimento di Napoli e da militari  della  Tenenza di  Montesarchio, Comando della  Guardia di  Finanza competente  per territorio, accertavano  la commissione  in flagranza di gravi violazioni alla normativa ambientale, fotografando  lo sversamento e il tombamento di migliaia  di metri  cubi di rifiuti di ogni genere, tra  cui rifiuti  speciali pericolosi provenienti dal ciclo industriale, smaltiti illecitamente grazie ad un copioso  volume  di documenti  di trasporto  falsi o alterati.   In tale circostanza  oltre ali’arresto in flagranza  di  due  soggetti  e alla  denuncia  del  rappresentante  della  società  esercente  l ‘attività  di autotrasporto   per  conto  terzi,  veniva   sottoposta  a  sequestro l’intera  area   unitamente a  25 automezzi da  lavoro, un  impianto di  trito-vagliatura, nonché  varia documentazione extracontabile.

Ulteriori indagini, che hanno visto anche il coinvolgimento  del Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata del  Nucleo  di  Polizia   Economico – Finanziaria di  Napoli,   hanno consentito   di  acquisire   ulteriori  elementi   investigativi,   dimostrativi   della   prosecuzione  delle condotte illecite di smaltimento non autorizzato dei rifiuti  da parte dello stesso soggetto rappresentante  della società  esercente  l ‘attività di autotrasporto,  nonché di individuare  altri  siti di stoccaggio di rifiuti non autorizzati , siti nel comune di Limatola .

Specifici accertamenti  tecnici effettuati dai militari del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli della  Gdf. , che  si sono  avvalsi  della   collaborazione dei Vigili del Fuoco,  dell’ARPAC e dell’ Istituto Superiore per  la Protezione e la Ricerca Ambientale, nonché  del BENECON, Centro

l

 

Regionale  di  Competenza   per  i  Beni  Culturali,  l’Ecologia  e  l’Economia,   confermavano   la presenza sul sito di materiale  di risulta derivato dall’edilizia  (nel caso specifico è stato accertato  la presenza di fibre di amianto nei manufatti di fibro-cemento),  nonché di sversamenti di recente fattura, in quanto privi di vegetazione  spontanea, costituiti da fanghi disidratati,  provenienti verosimilmente dall’industria  agroalimentare  e, precisamente,  dalla lavorazione di pomodori.

 

Nelle indagini è risultato prezioso l’impiego di un drone del centro Benecon, dotato di una telecamera ad alta risoluzione, che ha permesso di effettuare il rilievo tridimensionale dell’area interessata, consentendo  di orientare efficacemente  gli ulteriori e più specifici accertamenti  tecnici sulla matrice suolo ed il rinvenimento  dei rifiuti tombati nell ‘area di cava.

 

Le operazioni sono quindi proseguite con altri rilievi tecnici nonché ulteriori attività investigative, che hanno originato  il provvedimento finale, emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Benevento.

In sede  di esecuzione  del  provvedimento  di sequestro,  i militari  della  Guardia  della  Finanza

procedevano  all’arresto  in flagranza  per il delitto di resistenza,  il figlio dell’indagato, anche lui indagato, nella fase delle indagini, per i reati di illecita raccolta, trasporto e smaltimento  di rifiuti e realizzazione  e gestione di  una discarica non autorizzata, in quanto durante le operazioni, ostacolava

l ‘esecuzione  del  provvedimento di  sequestro,  distruggendo  un  autoveicolo   parcheggiato  nelle immediate adiacenze  della località ove erano stati seppelliti  i rifiuti pericolosi, nonché tentando di distruggere tutte le autovetture e i mezzi ivi parcheggiati , tra le quali anche quelle di servizio della Gdf.

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