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direttore Antonio De Cristofaro

Benevento-Perugia, ipotechiamo la finale!

Scritto da il 27 maggio 2017 alle 17:07 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Un primo passo importante è stato compiuto martedì scorso. Lo Spezia è stato respinto, rimandato fuori dai confini territoriali. E con tanto di stupore per mister Di Carlo, che pensava di poter far festa nella tana della tigre. Ne era quasi convinto, apparendo – a nostro giudizio – fin troppo sorpreso per l’eliminazione, quasi dimenticando le sofferenze patite dalla sua squadra durante la regular season contro i giallorossi, vincenti in entrambi i match. E’ vero i playoff sono una roulette russa in cui tutto si azzera e può accadere, persino di non vedere avanzare la squadra più favorita. Perché conta molto l’approccio mentale, la determinazione, la voglia di far meglio dell’avversario. Ma francamente tutto questo lo abbiamo visto negli occhi della Strega più che in quelli dell’Aquila. Il Benevento ha avuto solo la pecca di complicarsi più del necessario l’esistenza, facendo rinvenire un avversario tramortito dai morsi della Belva Ceravolo e dai colpi di Predator Puscas, ma meritava di passare il turno. E inoltre le sviste arbitrali si sono perfettamente bilanciate: un gol regolare non dato ai sanniti, un rigore non concesso ai liguri.

PERUGIA – In questi spareggi si va però di fretta. La truppa di Baroni non ha neppure avuto il tempo di riposare e godersi i fasti dell’impresa (figuriamoci a soffermarsi su certi episodi), che si ritrova nuovamente a battagliare e a difendere la sua permanenza nei playoff contro il Perugia che si è già appostato ai piedi della Dormiente e attende di fare il suo ingresso nell’arena di gioco, avendo ormai indossato l’uniforme da combattimento.

Contro gli umbri sarà un’altra dura battaglia e servirà ancora una volta il miglior Benevento, quello che in tante occasioni ci ha fatto sognare ed esaltare, gioire ed emozionare. Ma sarà necessario anche il calore e il sostegno della torcida giallorossa che contro lo Spezia ha alzato i decibel della sfida e spinto i giallorossi verso il trionfo. Il pubblico di casa è stato determinante anche per il regolare svolgimento del match, costringendo con il fuoco della passione la direzione arbitrale a rimanere concentrata e sempre sul pezzo, specie dopo la clamorosa sbandata iniziale che è costata un gol regolare alla truppa di Baroni.

I grifoni sono avversari coriacei. Il Benevento non è riuscito a spuntarla in campionato: ha rimediato solo un pareggio tra le mura di casa, ma è stato letteralmente travolto al Curi nel girone di ritorno. E questo rende tutto estremamente più complicato, ma non impossibile. Bisogna continuare ad avere fame, a pensare in grande, a spingere il motore al massimo per mandare fuorigiri  l’avversario. I giallorossi in questa loro prima stagione in serie cadetta hanno dimostrato di poter fare di tutto: di dipingere di giallorosso il cielo sopra il Calore e il Sabato spruzzando a caso i colori, come pure di creare un’accozzaglia di tinte senza conferire alcuna armonia al loro dipinto. Il Benevento delle ultime gare assomiglia più al primo che al secondo, quest’ultimo più paragonabile a un pittore che per quasi tutto il girone di ritorno sembrava aver smarrito il tocco del grande artista, demandando un po’ alla buona sorta quanto realizzato nel girone d’andata. Come se un artista fosse tale solo per un colpo di fortuna. Non poteva essere. Ed infatti le ultime pennellate somigliano molto alle prime, anzi ci piacciono persino di più perché più intrise di esperienza e di novità, in cui poco si nota la mano inesperta del principiante atto a seguire regole preconfezionate e teorizzate dai manuali per non incorrere in errori grossolani. Queste pennellate, si diceva, sono dei veri e propri capolavori, degli spruzzi d’arte a metà tra il classico e il contemporaneo in cui spicca molto di più la personalità dell’artista e il suo percorso artistico e che stanno finendo per attirare in città gente anche da fuori provincia per ammirarle.

Per organizzare una mostra però occorrono più opere da esporre. Chiediamo a questa squadra di continuare a dipingere capolavori per noi, di deliziarci ancora con la sua arte sannio-fiorentina (di ugual bellezza e valore rispetto a quella estense e scaligera) in una cornice piena di colori della nostra terra.

di Edoardo Porcaro

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