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direttore Antonio De Cristofaro

Coldiretti ringrazia i comuni che hanno deliberato il no al Ceta

Scritto da il 25 luglio 2017 alle 12:54 e archiviato sotto la voce Attualità, Lavoro. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

“Volevo esprimere il mio personale ringraziamento e quello delle imprese agricole che rappresento per la sensibilità che insieme alla giunta avete voluto dimostrare con la delibera che avete assunto”. Il presidente di Coldiretti Benevento, Gennarino Masiello, ha inviato in questi giorni una lettera di ringraziamento ai numerosi comuni del Sannio (oltre la metà) che hanno risposto positivitamente all’invito lanciato dalla Coldiretti per deliberare il “no” al Ceta, l’accordo di libero scambio con il Canada (da oggi in ratifica al Senato) che lascerebbe senza tutela dalle imitazioni ben 247 denominazioni Made in Italy, registrate come Dop e Igt.

“In questo momento di grande dinamicità – scrive Masiello alle amministrazioni – che il settore primario sta dimostrando di poter efficacemente fare, trainando di fatto un agroalimentare di qualità portatore di distintività, territorio, sostenibilità ambientale e non ultimo di grandi tradizioni, il trattato di libero scambio tra Canada e Unione Europea, meglio conosciuto come Ceta, rischia di minare alle fondamenta tutto il lavoro che è stato svolto non solo dagli imprenditori ma da tutte quelle forze politiche e amministrazioni locali che si sono adoperate nel tempo e ci hanno sostenuto nelle nostre tante battaglie. Il percorso non sarà facile ma oggi non possiamo svendere un settore che è stato, è e sarà fondamentale per la nostra provincia”.
“Con l’approfondimento e la conoscenza dei contenuti del Ceta – aggiunge il direttore di Coldiretti Benevento, Francesco Sossi – sta crescendo rapidamente l’opposizione al trattato europeo che ora l’Italia è chiamata a ratificare e vengono smascherate le bugie di un accordo che concede la possibilità di chiamare con lo stesso nome produzioni del tutto diverse legalizzando di fatto la pirateria agroalimentare, il peggior nemico del made in Italy all’estero. Gli amministratori stanno ben capendo che l’identità e l’economia delle proprie realtà rischiano di essere seriamente compromesse dall’accordo: d’altronde il numero di adesioni che abbiamo ricevuto sinora parla chiaro. Coldiretti è impegnata in prima linea per scongiurare la ratifica del trattato ed ha dichiarato lo stato di mobilitazione permanente per fare pressing sul Governo. Ringraziamo, dunque, le amministrazioni che hanno deliberato il “no” al Ceta sostenendo le nostre ragioni e invitiamo quelle che non abbiano ancora provveduto a fare lo stesso per difendere insieme la nostra terra”.

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