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De Zerbi, “La sconfitta col Sassuolo fa ancora rabbia. A Bergamo cercheremo di fare punti”

Scritto da il 24 novembre 2017 alle 18:02 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La sconfitta col Sassuolo, per come è arrivata, ancora brucia al tecnico del Benevento Roberto De Zerbi che, nella conferenza stampa di preparazione alla sfida con l’Atalanta, spiega le sue motivazioni, che nessun calciatore è sulla graticola (solo chi non dà il massimo) e fa anche il punto sulla gara contro gli orobici.
Queste le sue parole.
FUORI – “Resta fuori chi non è attaccato alla maglia – dice mister De Zerbi – e non dà tutto in campo. Bisogna farlo innanzitutto per rispetto verso noi stessi e poi anche verso tutti i tifosi. Non ho tempo di capire cosa succede a ognuno di loro. In questo momento quelli che restano fuori sono o chi non è al meglio o per scelta tecnica. Con 25 giocatori qualcuno deve per forza di cose rimanere fuori.”
SASSUOLO – Ancora fa rabbia la sconfitta col Sassuolo. Rivedendo la gara, nei primi 45 minuti, pur non creando tanto, abbiamo fatto noi la partita e corso un pericolo solo al 45 su palla inattiva. Nel secondo tempo, invece, abbiamo fatto di tutto per suicidarci. E così fino al gol subito: chiedo di giocare la palla, ma non quando non si può fare (si riferisce a Brignoli che non ha spazzato, ndr). Poi ci siamo ripresi, abbiamo fatto l’1-1, ma poi di nuovo fatto di tutto per suicidarci. La marcatura sul gol dell’1-2 non è stata fatta con la massima della concentrazione. Dobbiamo giocare palla su palla alla morte perché siamo derisi da tutti. Dobbiamo farlo senza pensare alla classifica.
Purtroppo se non avessimo sciupato qualche gara avremo almeno due punti (Cagliari e Sassuolo) e adesso staremo a due gare dalla salvezza e non a più di tre… Mi brucia per l’atteggiamento avuto in campo, per non aver avuto la massima attenzione e concentrazione.”
Il tecnico parla anche degli errori di Brignoli e Costa.
BRIGNOLI – “Lunedì gioca Brignoli. Perché non faccio la scelta in base agli errori. Anche perché il primo a sbagliare sono io. E come capita a me può capitare anche ai miei calciatori. Ho scelto Brignoli per la sua funzionalità. E ritengo che possa fare bene in serie A. Non è detto però che in futuro possa scegliere Belec.
COSTA – Su Costa metto la mano sul fuoco che non l’ha fatto a posta. Non lo conosco benissimo, ma penso sempre alla buona fede. In questo caso ancor di più. L’ho preso come esempio perché voleva giocare a tutti i costi questa partita e dare il suo contributo. Se dovessi mai accorgermi nello spogliatoio che c’è qualcuno che faccia qualcosa di proposito per perdere, forse mi farei qualche anno di galera.”
DIMISSIONI – Perché ho detto che se non arrivano risultati vado via? Perché siamo fortunati a fare questo lavoro. C’è tanta gente che fa lavori massacranti e per pochi soldi. Qui si sta bene e si è pagati bene. Per cui è un dovere fare il massimo.
MERCATO – Spero di arrivare a gennaio aggrappato. C’è bisogno però di gente più esperta che la categoria la conosce bene e che possa darci una mano. Nella rosa però c’è anche la qualità e questo mi ha spinto a firmare.
NON CONVOCATI – Non ci saranno Ciciretti e Iemmello. Gli altri sono tutti convocabili.
In questo momento mi brucia non avere Cicirettie Iemmello, avere Costa e D’Alessandro solo adesso, non aver fatto punti, ma dobbiamo rimboccarci le maniche senza piangerci addosso e iniziare a giocare con un altro spirito.
ATALANTA – Palermo e Benevento sono squadre diversi. Il Palermo era più fisico e abituato alla categoria, sebbene la società fosse gestita male. Il Benevento è più tecnico, ma ancora non si è calata nella categoria. Rispetto al Palermo sa giocare di più. Di fronte avremo una squadra che all’Everton ne ha fatti 5. E’ di prima fascia, ma andiamo lì per cercare di fare punti.
Sarà una partita diversa rispetto al primo tempo col Sassuolo. Non ci aspetteranno, ma verranno a prenderci. Ci saranno tanti duelli in campo e dovremmo essere bravi a difendere la palla.
Le porte non sono chiuse a nessuno ma, come dicevo in precedenza, devo fare delle scelte. Posso sbagliare in questo. Ma vorrei che i calciatori capiscano quello che bisogna fare in campo. Voglio che cresca la squadra ma anche il singolo calciatore. E’ un obiettivo che mi sono sempre preposto da allenatore. Per me è soddisfacente se qualche calciatore dovesse un giorno ringraziarmi perché l’ho aiutato a crescere e migliorare.”

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