Si è conclusa domenica con un bilancio positivo la partecipazione della Delegazione di Benevento del Fai – Fondo Ambiente Italiano -che durante laXXXVII edizione del festival  di Benevento Città Spettacolo ha curato l’apertura della Chiesa di San Marco dei Sabariani in Santa Teresa – conosciuta ai più solo come Santa Teresa – illustrata ai visitatori dalle Apprendiste Cicerone del Liceo Classico Giannone di Benevento le bravissime  Gabriella De Biase, Francesca Della Porta, Chiara Papa e Francesca Turilli preparate ed entusiaste nell’accogliere i numerosi visitatori

Il nostro ringraziamento va alla Università del Sannio nella persona del Rettore Prof.Filippo De Rossi che ha rinnovato la fiducia alla Delegazione Fai di Benevento affidandole l’apertura della Chiesa già  concessa per la prima volta durante le Giornate Fai di Primavera di marzo 2015.

Un ringraziamento anche alla dott,ssa Irma Di Donato Responsabile della Segreteria del Rettorato che instancabile ha collaborato  all’organizzazione.

E ancora un grazie al direttore artistico della XXXVII edizione del festival Benevento Città Spettacolo Renato Giordano e al curatore della mostra tenutasi nella Chiesa di Santa Teresa Alberto Febbraro con progettazione e allestimento di Massimiliano Mascolini – che ha anche esposto sue opere – e agli artisti Antonella Botticella, Patrizia Pansi, Giovanni Zanone e allo scultore Angelo Rosato.

Ricordando l’importanza di continuare a valorizzare il sito e, sopratutto, volendo fortemente confidare che al più presto saranno anche recuperati gli affreschi della cripta di San Marco dei Sabariani siti nella piazzetta antistante la Chiesa – da tempo ignorati – Vorrei chiudere con le righe di un post sulla pagina fb Fai Giovani Benevento del nostro Mirko Di Fonso capogruppo Fai Giovani che così scrive:

” Durante queste giornate di apertura della Chiesa di Santa Teresa stiamo ascoltando tante bellissime storie, storie di persone che con gli occhi pieni di emozione ci raccontano di quando la chiesa era funzionante; ce la descrivono com’era una volta, nei minimi particolari,. E’ emozionante, per chi l’ha vista solo allo stato attuale, sentire tali testimonianze che ci parlano addirittura di cinema all’aperto, di ceste ricolme di doni dietro l’altare, di antichi splendori ormai andati <….. > Oltre ad essere un luogo magnifico è un contenitore di storie che andrebbe restituito alla collettività, un pezzo della nostra città che andrebbe fruito più spesso.Noi nel nostro piccolo contribuiremo a tenerla aperta“.