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Consorzio di Bonifica Valle Telesina, stato di agitazione dei dipendenti

Posted By redazione On 9 marzo 2015 @ 11:06 In Lavoro,Territorio | No Comments

Ancora una volta i dipendenti dell’ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina ospitati nella struttura della Comunità Montana del Taburno da diversi anni, sono costretti a proclamare lo stato di agitazione come conseguenza logica di un andazzo politico-amministrativo illogico ed innaturale che si protrae ormai da circa 15 anni’.

E’ quanto si legge in una nota a firma dei dipendenti del soppresso Consorzio di Bonifica della Valle Telesina.

 

‘Le vicende surreali della struttura consortile e dei suoi dipendenti partono dalla scellerata decisione presa da parte della Regione Campania di commissariare l’ente e trasferire le competenze in materia di bonifica integrale al vicinorio Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano.

Tale scelta dimostratasi nel corso degli anni una vera catastrofe ha finito per creare una specie di paradosso giuridico e normativo dal quale nessuno è mai riuscito a trovare la soluzione, che ha creato nel corso degli anni una conflittualità inspiegabile tra le due componenti, una sovrapposizione di ruoli e competenze ed uno spreco di denaro pubblico abnorme di cui si spera un giorno qualcuno dovrà rendere conto.

Milioni e milioni di euro sperperati nel nome di un accorpamento che il Sannio Alifano dall’alto di una ingiustificata prosopopea ha sempre osteggiato da una parte ma caldeggiato dall’altra ovvero ha boicottato i lavoratori, ha gestito in maniera a dir poco discutibile il territorio assegnatogli, ha aumentato i contributi di bonifica e dall’altra ha intascato i congrui contributi regionale assegnatogli nel corso di questi anni.

D’altronde il risultato è sotto gli occhi di tutti!

Dimezzamento della superficie irrigata dovuta sì alla crisi generale ma dovuta anche in larga parte all’aumento del costo dell’irrigazione per cui decine di aziende agricole hanno smesso di produrre non rientrando nei costi di gestione con drastico calo dei fatturati e della redditualità accessoria.

Stato di abbandono e di degrado di gran parte dei corsi d’acqua e dei canali di scolo spesso ridotti in estate ad essere puzzolenti fogne a cielo aperto, anche nei centri abitati, in mancanza di una adeguata pulizia e manuntenzione.

Totale abbandono delle strutture di proprietà del demanio dello Stato a cominciare dalla sede dell’ex Consorzio abbandonata da anni quando in passato era il punto di ritrovo per le esigenze, le richieste e talvolta le lamentele degli agricoltori che venivano sempre ascoltati e per quanto possibile soddisfatti, per passare alla Centrale Varco ridotta a poco più che un tetro edificio in decadenza, per passare poi alle altre strutture anch’esse di proprietà del Demanio, appena appena agibili.

Ripercussioni forti sui livelli occupazionali degli stagionali e diminuizione sistematica delle giornate lavorative a dispetto della sempre crescente richiesta di lavoro, discrimininazione degli stessi e totale chiusura verso i dipendenti di ruolo trattati come appestati e più volte in passato oggetto di scherno da parte dei vertici del Consorzio sempre in virtù di quella ingiustificata prosopopea e superiorità che non si capisce bene da dove provenga.

I dipendenti del Consorzio sia fissi che stagionali, aldilà delle normali discussioni e della normale dialettica sono stati sempre additati per essere stati la causa della chiusura e del commissariamento dell’ente, ma tutti sanno che non è così: l’Ente fu commissariato per un preciso disegno politico nel quale i dipendenti sempre al servizio dei consorziati e del buon andamento delle attività del Consorzio erano solo una pedina e sulle loro teste si giocava e si gioca tutt’ora tutta una serie di partite che vanno dall’interesse privato di alcuni, ai giochi di potere, al totale disinteresse per la salvaguardia del proprio territorio.

Il tutto si gioca e si è giocato anche sulla pelle delle aziende agricole che come detto si sono ritrovate a dover avere a che fare con un istituto che mai si è interessato alle loro esigenze ed ai loro bisogni.

E la domanda che ci si dovrebbe porre è un’altra: che ruolo ha avuto in tutto questo il maggiore sindacato degli agricoltori se non quello di appoggiare le politiche fallimentari del suddetto consorzio e contribuire in maniera determinante allo sfacelo che è sotto gli occhi di tutti e che ruolo hanno avuto i consiglieri di maggioranza della Valle Telesina eletti in seno alla Deputazione amministrativa del Sannio Alifano oltre che denigrare e sbeffeggiare i compaesani dipendenti dell’ex consorzio?

Vergogna! Vergogna ed ancora vergogna!

Avete contribuito a svendere il nostro territorio chissà per quale assurdo motivo e continuate in questa crociata contro i dipendenti mentre dovreste essere sul campo a lottare per la salvaguardia del nostro stupendo territorio ferito ormai da anni ed anni di abbandono ed incuria.

E passiamo alla Regione Campania!

Circa 15 anni commissari, tra straordinari e liquidatori, si sono alternati alla guida del soppresso ente, molti dei quali volenterosi, alcuni palesemente policizzati e quindi strafottenti, altri, in particolare “ il grande ragioniere” hanno compiuto un’opera di devastazione impressionante.

Da 15 miliardi di lire del debito che aveva il Consorzio quando fu commissariato agli oltre 70 milioni di euro di oggi escludendo le ingenti somme pagate dalla Regione nel corso degli anni ed escludendo il contenzioso che nel corso degli anni è andato prescritto e/o abbandonato dai creditori.

Qualcosa di assurdo, una gestione indegna e guarda caso nella maggior parte dei casi la responsabilità di tutto ciò i vertici dell’Assessorato la davano ai dipendenti: che c’entravamo i dipendenti con lo spreco di denaro che si è generato !!!!

I dipendenti non hanno mai percepito il loro stipendio, non hanno potuto fare carriera, non hanno potuto mettere a disposizione le loro capacità e la loro conoscenza del territorio, non hanno potuto svolgere le loro mansioni, sono stati umiliati, vilipesi, costretti a ricorrere costantemente agli avvocati per poter tentare di percepire il loro stipendio, maltrattati, sbattuti per anni in una struttura priva di ogni elementare forma di servizi igienici e di riscaldamento, ospitati da un altro ente forse solo per mera compassione.

Facessero un “mea culpa” i dirigenti che si sono alternati ed i politici che si sono alternati nel corso degli anni e riconoscessero i loro madornali errori frutto di una insipienza e di un disinteresse verso la gestione della cosa pubblica ai confini dell’illegalità.

Solo in quest’ultimo periodo la politica e la struttura assessoriale sembrano aver preso coscienza definitivamente di quanto accaduto e sembra che effettivamente qualcosa si sia muovendo.

Ma è poco, è poco e tardi: a tuttora i dipendenti avanzano 24/25 mensilità, famiglie allo sbando, debiti, disagi inenarrabili ed i soldi fermi sui capitolo di bilancio dedicati ad hoc: semplicemente assurdo!!!!!

Non passi in second’ordine la responsabilità degli amministratori locali che si sono avvicendati alla guida delle loro comunità: essi sono sempre stati costantemente informati del pericoloso andazzo che si stava perpetrando sotto i loro occhi, ma i più hanno girato la testa dall’altra parte fregandosene altamente come se il loro territorio non fosse interessato allo sfacelo. Come se i loro concittadini in difficoltà fossero cittadini di serie B abbandonati al loro destino invece di tutelarli e partecipare attivamente con l’ente per una corretta strategia di cura del territorio e di salvaguardia dell’ambiente.

Niente non era un problema loro e probabilmente nella loro cieca ottusità forse non si sono resi neanche bene conto dei danni che stavano contribuendo a produrre.

Il Consorzio doveva essere il fiore all’occhiello della Valle Telesina, un ente che doveva produrre lavoro e ricchezza e non un nemico da combattere o come più spesso è accaduto semplicemente da ignorare!

Ma detto tutto questo e sperando che qualcuno di chi leggerà questo nostro comunicato si renda conto in via definitiva degli errori commessi passiamo a cosa noi ci aspettiamo avvenga mei prossimi giorni.

Innanzitutto il completamento dell’iter di trasferimento del personale al Sannio Alifano: è un atto dovuto! Basta! Se il Sannio Alifano continua ad osteggiare questo naturale passaggio,la Regione prenda in considerazione definitivamente l’ipotesi del commissariamento dell’ente. Non è possibile che si possa andare avanti così , dopo le leggi e pronuciamenti chiari ed ineluttabili dell’Alta Corte la quale nella sua sentenza ha chiarito le responsabilità, stigmatizzato i comportamenti dei responsabili, individuato le strade da percorrere ed indicato il percorso.

Che altro c’è da fare se non serrare i tempi e chiudere una volta per tutte questa paradossale vicenda?

Si provveda poi a pagare gli stipendi ai dipendenti in modo ordinario ovvero senza costringere gli stessi a ricorrere ai decreti ingiuntivi: i soldi ci sono, il capitolo di spesa è chiaro, il Commissario preposto c’è, perchè non si provvede, perchè non ci si adopera! Perche allungare i tempi, far pignorare le somme e pagare spese legali e di giudizio, chi ci guadagna e cosa!

Questa volta non sarà come le altre, i dipendenti in stato di agitazione non si fermeranno se queste loro legittime e naturali richieste non riceveranno risposte: la misura è colma ed il tempo per le mediazioni è scaduto

Chiediamo a tutti per la loro parte di svolgere il proprio dovere istituzionale e principalmente un intervento decisivo e risolutivo dell’Assessore Regionale On. Vittorio Fucci,uomo sensibile su questa problematica e vicino ai lavoratori dell’ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina intervenuto in precedenza per il pagamento di alcune mensilità al personale, di dare un chiusura dignitosa a questa fangosa vicenda figlia del disinteresse e della incapacità di molti a gestire una vicenda diventata stucchevole e non più tollerabile’!.

 


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