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Conservatorio, omaggio a Puccini: al teatro romano torna l’opera lirica

Scritto da il 21 agosto 2014 alle 09:33 e archiviato sotto la voce Attualità, Cultura & Spettacoli, Foto. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Conservatorio, omaggio a Puccini: al teatro romano torna l’opera lirica

All’insegna di un’ormai consolidata tradizione, anche quest’anno si conferma l’atteso appuntamento con l’Opera lirica organizzato dal Conservatorio “Nicola Sala”. L’Istituzione musicale sannita porterà sul palcoscenico del Teatro Romano di Benevento una serata ricca di emozioni e di musica, interamente dedicata a Giacomo Puccini. L’appuntamento è fissato per domenica 31 agosto alle ore 21. Evento clou di “Omaggio a Puccini” sarà la messa in scena dell’opera “Gianni Schicchi”, atto unico su libretto di Giovacchino Forzano. Francesco Ivan Ciampa dirigerà l’Orchestra del Conservatorio “Nicola Sala”; la regia sarà di Emanuele Di Muro. Il cast è composto da giovanissimi interpreti, alcuni dei quali alla loro prima esperienza col palcoscenico, altri già rodati grazie al lavoro pregresso svolto nel corso degli ultimi anni dal Laboratorio Lirico-Orchestrale del Conservatorio. Questi i protagonisti di “Gianni Schicchi”: Gianni Schicchi, Raffaele Raffio; Lauretta, Sara Intagliata; Zita, Sara Orlacchio; Rinuccio, Guglielmo De Maria; Gherardo, Fabrizio Dalusio; Gherardino, Giuseppe Mancini; Nella, Daniela Esposito; Betto, Luciano Matarazzo; Simone, Fabrizio Crisci; Marco, Anton Gryvniak; La Ciesca, Anna Russo; Maestro Spinelloccio/Ser Amantio, Rosario Grauso; Guccio, Christian Baldini; Pinello, Pellegrino Varricchio. Le scene saranno di Gennaro Vallifuoco, i costumi di Giustina Galiano. Assistente alla regia sarà Maya Martini, assistenti di palcoscenico Valentina Abruzzese, Chiara Iscaro, Massimo Varchione ed Elisa Vito; pianista accompagnatore Vincenzo De Lucia. Tra le più divertenti e piacevoli opere pucciniane, “Gianni Schicchi” è basata su un episodio del Canto XXX dell’Inferno di Dante (vv. 22-48). Fa parte del Trittico pucciniano insieme a “Il Tabarro” e “Suor Angelica”. Questa, in breve, la vicenda: Gianni Schicchi, famoso in tutta Firenze per il suo spirito acuto e perspicace, viene chiamato in gran fretta dai parenti di Buoso Donati, un ricco mercante appena spirato, perché escogiti un mezzo ingegnoso per salvarli da un’incresciosa situazione: il loro congiunto ha infatti lasciato in eredità i propri beni al vicino convento di frati, senza disporre nulla in favore dei suoi parenti. Inizialmente Schicchi rifiuta di aiutarli a causa dell’atteggiamento sprezzante che la famiglia Donati, dell’aristocrazia fiorentina, mostra verso di lui, uomo della “gente nova”. Ma le preghiere della figlia Lauretta, innamorata di Rinuccio, il giovane nipote di Buoso Donati, lo spingono a tornare sui suoi passi e a escogitare un piano che si tramuterà successivamente in beffa. Dato che nessuno è ancora a conoscenza della dipartita, ordina che il cadavere di Buoso venga trasportato nella stanza attigua in modo da potersi lui stesso infilare sotto le coltri, e dal letto del defunto, contraffacendone la voce, dettare al notaio le ultime volontà. Così infatti avviene, non senza che Schicchi abbia preventivamente assicurato i parenti circa l’intenzione di rispettare i desideri di ciascuno, tenendo comunque a ricordare il rigore della legge, che condanna all’esilio e al taglio della mano non solo chi si sostituisce ad altri in testamenti e lasciti, ma anche i suoi complici. Schicchi quindi declina dinanzi al notaio le ultime volontà, ma quando dichiara di lasciare a Schicchi, ovvero a sé stesso, le cose più preziose, fra cui l’ambita casa di Firenze, i parenti esplodono in urla furibonde, scagliandosi poi contro di lui, che caccia tutti dalla casa, divenuta ora di sua esclusiva proprietà. Fuori, sul balcone, Lauretta e Rinuccio si abbracciano teneramente. Schicchi, contemplando la loro felicità, sorride compiaciuto della propria astuzia, che pure lo condannerà all’inferno.

Come accennato in precedenza, la messa in scena di “Gianni Schicchi” non sarà l’unico evento in programma per la serata. In omaggio a Giacomo Puccini, infatti, verranno eseguite alcune delle più belle e significative melodie scritte dal compositore lucchese: Le villi, Peeludio; La Bohème, Quando men vo- Gelsomina Troiano; Manon Lescaut, Intermezzo; Turandot, Tu che di gel sei cinta- Gelsomina Troiano; Madama Butterfly, Un bel dì vedremo- Daniela Del Monaco, Coro a blocca chiusa; Suor Angelica, Senza mamma- Daniela Del Monaco, Intermezzo.

Il costo del biglietto per “Omaggio a Puccini” è pari a 10 euro; i biglietti saranno acquistabili in prevendita fino al 30 agosto presso il Conservatorio “Nicola Sala” dalle ore 9 alle 19.

“Omaggio a Puccini” è un grande e affascinante progetto nato in una realtà poliedrica e multidisciplinare quale quella del Laboratorio lirico-sinfonico del Conservatorio che, per il sesto anno consecutivo, ha saputo mettere in moto energie e professionalità diverse, unite sotto il fine comune di realizzare un prodotto artistico di altissimo livello. Pianisti accompagnatori, direttori di palcoscenico, cantanti e strumentisti sono solo alcune delle figure che animano il Laboratorio il quale rappresenta, nei fatti, un fiore all’occhiello del “Nicola Sala” difficilmente assimilabile ad altre realtà italiane.

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