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direttore Antonio De Cristofaro

All’Unisannio si è tenuto il convegno su Donne, Famiglie, Lavoro

Scritto da il 15 maggio 2014 alle 18:41 e archiviato sotto la voce Scuola. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

 Lunedì 12 maggio, alle ore 16.00, con il saluto del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Sannio Prof.re Filippo De Rossi, si sono aperti i lavori del Convegno “Donne, Famiglie, Lavoro: la chiave della formazione”, nella Sala Blu della sede del Rettorato in Piazza Guerrazzi. Si è trattato di un incontro che il Cif Comunale di Benevento ha proposto al Rettore e questi è stato ben felice di accogliere, in ragione della terza missione dell’Università, che si accompagna alla ricerca e alla didattica: la formazione continua ad ampio raggio, che comprenda non solo l’istruzione, ma anche quella sensibilizzazione che è il fondamento della cittadinanza sociale.

Il Convegno si è articolato in due sessioni. La prima sessione dal titolo “Aspetti problematici della condizione femminile” è stata introdotta dalla Prof.ssa Paola Saracini, Delegata alle Pari opportunità dell’Università del Sannio e Docente aggregato di Diritto del Lavoro presso lo stesso Ateneo. La sua relazione dal titolo “Famiglia e lavoro: politiche e strumenti di conciliazione” ha ripercorso le tappe fondamentali dell’evoluzione legislativa sul tema della conciliazione, fino ad offrire un quadro delle misure legislative, comprese nel Job Act, che influenzeranno non solo l’organizzazione e la composizione della forza lavoro, ma anche e soprattutto il ruolo delle donne, fuori e dentro la famiglia.

Si è riflettuto sull’elevato tasso di disoccupazione femminile. È proprio da tale incontrovertibile dato che è partita la riflessione della Dott.ssa Angela Procaccini, Consulente dell’Assessorato al Lavoro e alle Attività Produttive del Comune di Napoli. Dal piano legislativo si è passati quindi all’esame delle misure che in concreto l’assessorato al lavoro del Comune di Napoli in concerto con la Regione Campania hanno assunto per favorire, attraverso finanziamenti, l’autoimpiego e la formazione delle donne. Si sono create nuove donne imprenditrici. La Dott.ssa Procaccini, nel suo intervento dal titolo “Il Comune di Napoli e le azioni per la promozione del lavoro delle donne” ha ribadito il concetto fondamentale che non esiste femminismo che si rispetti che non sia basato sull’indipendenza delle donne, citando Isabel Allende. Settore decisivo e strategico per il rilancio dell’occupazione femminile, sia essa auto-impiego o lavoro subordinato, è il Mediterraneo. L’Italia Meridionale deve acquistare pienamente la sua indentità di macroarea al centro del Mediterraneo. In questo contesto anche Benevento può avere concrete possibilità di crescita, non solo economica, ma culturale e umana.

La vocazione del convegno è stata interdisciplare. In tale logica, la chiusura della prima sessione è stata affidata alla Dott.ssa Anna Tecce, psicologa e psiterapeuta, con una esperienza ormai ventennale. Ha ribadito la centralità di “Educare ai sentimenti… contro ogni violenza”. In ognuno di noi c’è infatti una parte maschile e una parte femminile, che convivono. La violenza contro le donne e i minori non è altro che uno squilibrio, le cui cause vanno rinvenute in un malessere anche, ma non esclusivamente economico. La condizione della donna è resa difficile dal doppio ruolo, esterno ed interno alla famiglia, che rende l’universo femminile un ponte tra la società civile e le mura domestiche.

Di qui l’approfondimento sul tema della famiglia, a cui è stato dedicata la seconda sessione, dal titolo “Alla ricerca di nuovi modelli relazionali”. L’introduzione è stata affidata al Prof.re Francesco Vespasiano, Professore Associato di sociologia dell’Università del Sannio, il quale ha diretto una ricerca sulla famiglia nel territorio Sannita. Ha potuto così offrire alla platea un quadro calato nella realtà locale. L’intervento ha evidenziato le contraddizioni insite nel tessuto familiare, la cui sopravvivenza continua a fondarsi sul rispetto e la fiducia. La condizione esistenziale dei singoli che mina la comunità familiare è la solitudine, la scarsa relazionalità, la mancanza di comunicazione, che si evidenzia anche nei rapporti tra genitori e figli. I ruoli non sono definiti come una volta e questa confusione è di ostacolo alla crescita umana delle giovani generazioni, che vivono una situazione di malessere, i cui sintomi spaziano dai disturbi alimentari a quelli comportamentali.

In questo contesto si è inserito l’intervento della Dott.ssa Filomena Pagano, VicePresidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Campania, delegata della Presidente Dott.ssa Gerarda Molinaro. L’intervento dal titolo “Quale intervento condiviso oltre il mandato”, ha perseguito l’obiettivo di chiarire il ruolo dell’assistente sociale, nel supportare le famiglie. L’assistente sociale non è un nemico delle famiglie, ma gioca il ruolo istituzionale di collegare l’ambito familiare con il sistema pubblico di assistenza e supporto. Si è ribadito a tale proposito, da un lato l’importanza della formazione, dall’altro quello della progettazione. In passato l’errore è stato costruire delle “cattedrali nel deserto”, realizzando progetti che non rispondevano alle concrete esigenze del territorio. Ciò ha finito per accrescere l’indebitamento pubblico, senza però migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Di benessere, in particolare delle donne, sì è occupata la Dott.ssa Rosaria Ponticiello, Consigliera dell’Ordine degli Psicologi della Campania, la quale, nel suo intervento dal titolo “Il tempo delle donne: tra vincoli di necessità e costruzioni di opportunità”, si è soffermata sull’evoluzione, nell’ambito della psicologia, dell’identità femminile. Dall’essere di sesso femminile come condizione biologica, si è passati al sentirsi donna, quale dimensione esistenziale, in cui decisiva è divenuta la formazione, quale strumento di creazione e diffusione di una cultura che generi e radichi il rispetto per le donne.

La conclusione dei lavori è stata affidata all’avv. Romina Amicolo, Dottore di Ricerca in Filosofia del Diritto e Presidente del Cif Comunale di Benevento. Il suo intervento “Dal welfare state alla welfare community: il ruolo centrale della formazione”, è partito da un esame della crisi del welfare state e la conseguente necessità di creare nuovi modelli, che non siano solo assistenziali, ma anche e soprattutto di promozione della persona umana. Di qui la welfare community, che pone al centro la comunità e quindi la famiglia, quale luogo di valorizzazione e protezione del singolo. Il problema è  evitare che questo modello comporti un sacrificio dell’interesse individuale rispetto a quello comunitario, o viceversa. Il rischio è la rottura, quando interessi così diversi entrano in rotta di collisione. Il numero crescente di crisi coniugali ne è la dimostrazione. La soluzione è da rinvenire nella formazione continua, che è ad un tempo istruzione ed educazione,  quale modalità per proporre e favorire l’armonizzazione tra gli interessi dei singoli e il bene comune, nella famiglia come nella società civile. 

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