Mercoledì 11 giugno, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano, presso la sede sociale di Piazzetta G. Romano 15, Telese Terme, ospita il dott. Gerardo Casucci. All’incontro, coordinato dal prof. Felice Casucci, si presenta il libro di poesie Due, IsmecAlibri, Bologna 2013. Il volume in presentazione costituisce l’opera ultima di un’anima poetante, quella dell’Autore, che trae dalla propria ricca e variegata esperienza medica e umana una grande forza letteraria. Il linguaggio di verità che vi si respira, tuttavia, non deve trarre in inganno: qualcosa vi si nasconde di essenziale. Trapela, infatti, la forma vitale del labirinto, in un confronto impari e incessante con il tema della morte. La poesia, annunciata sin dal primo verso, e più volte negata dai suoi stessi segnali, finisce per essere l’unica risposta possibile a un interrogativo irrisolto. In tal modo, l’Autore, che è poeta naturale, nega se stesso, attribuendo all’arte, come sospensione temporale che concentra la lettura su divagazioni solitarie, il valore di un’aria, genere musicale sottratto alla consueta recitazione del bel canto. Un’opera coraggiosa, dunque, e introversa, pur se esplicita nel dettato linguistico, fatta di parole che chiameremo cuore, capaci di affermare l’origine delle soluzioni ultime. Coraggiosa, perché consapevole dell’eroismo che occorre per vivere. In ogni angolo si avverte il fluido dello smarrimento; eppure il battito del cuore che scrive parole alla poesia richiede la mano abile di uno scienziato, il suo stetoscopio.

Tutti i video relativi agli incontri settimanali sono visibili sul sito della Fondazione (www.fondazioneromano.it) nella Sezione “Mercoledì culturali”.

 Gerardo Casucci è un neurologo molto conosciuto. Vive tra Napoli e Telese Terme, dividendo il suo impegno tra ricerca, formazione, professione e impresa. Da sempre incline al verso, con apparizioni su libri antologici, riviste specializzate e quotidiani, ha pubblicato tre raccolte monografiche. Dopo una lunga pausa, esce questo volume in cui sono racchiusi componimenti frutto di una maturità magica e disillusa.