Si è svolta ieri alle ore 18.00 la prevista cerimonia di inaugurazione della nuova sede provinciale dell’UdC di Benevento.

All‘incontro erano presenti, oltre al segretario provinciale Gennaro Santamaria e la dirigenza provinciale e cittadina del partito, il sen. Antonio De Poli (capo della segreteria politica nazionale UdC), l’on. Ciro Alfano (vice pres. dell’amm. Prov. di Napoli) e la dott.ssa Nicoletta Barbato (vice resp. nazionale del dipartimento pari opportunità dell’Udc).

 Nel corso del suo intervento il sen. De Poli ha rappresentato il percorso politico che l’UdC sta compiendo sul piano nazionale.

 <<La strategia – ha chiarito De Poli – portata avanti dall’UdC è quella di dar vita ad una nuova componente politica che faccia chiaro riferimento al Partito Popolare Europeo. Siamo in una fase in cui la rappresentanza politica tutta si sta riorganizzando e noi siamo interessati a partecipare alla riorganizzazione della rappresentanza del popolo dei moderati in Italia.>>

De Poli si è anche intrattenuto sulla divisione in atto tra l’Udc ed altri rispetto alla Lista Civica del prof. Monti spiegando  che tale divisione è stata determinata, non dal perseguimento di un posizionamento opportunistico da parte dell’UdC, ma dalla volontà di conseguire un disegno strategico che veda la rappresentanza politica dei moderati riaggregarsi e tentare di governare il Paese.

Prima di De Poli sono intervenuti la Barbato e l’on. Alfano i quali hanno sottolineato come questo disegno della riaggregazione dell’area moderata stia iniziando a concretizzarsi anche sul piano della regione Campania.

Il segr. Provinciale dell’UdC, Gennaro Santamaria, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come il partito, nonostante le notevoli difficoltà, sia sempre riuscito, nella provincia di Benevento, ad avere un forte radicamento:

<<Tutto ciò è testimoniato dalla presenza di numerosi amministratori e dirigenti in molti comuni della provincia Sannita.>>

 La cerimonia si è aperta con la benedizione del parroco della Chiesa dell’Addolorata don Michele Villani.