Ancora problemi. Ancora altri mesi di lunghissima attesa. Un progetto che sembra un sogno: svanisce quando sembra che stia per partire.
A livello regionale avevamo avuto ampie assicurazioni che questa era la volta buona. Che dopo la pubblicazione sul BURC della delibera e dopo l’approvazione dello stanziamento dei fondi FAS, con cui si liberavano le risorse occorrenti, si poteva finalmente iniziare. Invece bisogna aspettare ancora almeno altri tre mesi per procedere alla gara d’appalto europea per l’acquisto delle attrezzature e dei macchinari.
La burocrazia è spietata e non tiene conto delle pressanti esigenze di 124 famiglie che da venti mesi sono state lasciate senza risorse economiche.
Da tempo i pochi risparmi sono finiti e per sopravvivere si ricorre all’aiuto di familiari, parenti o amici fidati. Ma dopo venti mesi anche queste sofferte possibilità diventano sempre più rare. Non si sa più come pagare i debiti La disperazione diventa sempre più grande. L’emergenza economica stritola: per lo sfratto c’è chi è stato costretto a vendere pure i mobili.

LA SITUAZIONE E’ DRAMMATICA. CHIEDIAMO ALLE ISTITUZIONI UN INTERVENTO STRAORDINARIO PERCHE’ SIAMO IN PRESENZA DI UNA GRAVISSIMA EMERGENZA SOCIALE CHE COINVOLGE CENTINAIA DI PERSONE.
CHIEDIAMO AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA CIMITILE, E ALL’ASSESORE ACETO, DI NON LIMITARSI, IL PROSSIMO 12 MARZO, A DARE UNA RISPOSTA BUROCRATICA ALL’ON. MAZZONI: ILLUSTRARE A CHE PUNTO SIA ARRIVATO IL PERCORSO DEL PROGETTO E QUANTIFICARE IL TEMPO CHE MANCA AL SUO INIZIO.

SIAMO STREMATI, DISPERATI E INDEBITATI. ABBIAMO IMMEDIATO BISOGNO DI RISORSE.

CHIEDIAMO AGLI AMMINISTRATORI PROVINCIALI UN ATTO UMANITARIO ANTICIPANDO SUBITO DUE MENSILITA’ DEL PROGETTO.

LE RISORSE SONO STATE STANZIATE DALLA REGIONE.
L’ANTICIPO E’ POSSIBILE E ASSOLUTAMENTE NECESSARIO