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direttore Antonio De Cristofaro

Richiesta di canone di locazione a L@p Asilo 31, interviene l’Associazione Io X Benevento

Scritto da il 5 aprile 2012 alle 17:04 e archiviato sotto la voce Attualità, Politica. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘Apprendiamo dagli organi di informazione che il comune di Benevento, dopo aver, nel 2010, assegnato e concesso l’usufrutto gratuito della struttura di via Firenze (ex-asilo nido), al rione Libertà, ha inviato una richiesta di canone di locazione di 1500,00 euro a L@p Asilo 31′.
A tal proposito, il presidente dell’associazione Io X Benevento, Giuseppe Schipani, prendendo atto dei diversi comunicati stampa che esprimono solidarietà agli inquilini e poiché è una vicenda che scuote tutto il mondo dell’associazionismo, intende lanciare un monito, come ha già fatto più volte in precedenza, alle Istituzioni che gestiscono il patrimonio pubblico e che dovrebbero garantire il diritto di equità rispetto alle varie opportunità di concessione dei locali.
Siamo veramente stanchi di assistere ad una gestione personalistica della cosa pubblica, per la serie “oggi sei mio amico e magari alle elezioni crei anche una lista di sostegno alla mia elezione, ti concedo l’utilizzo gratuito dei locali e quando non ti riconosco più come amico ti chiedo il fitto di locazione o ti caccio fuori!
Ricordando le tante passerelle sui tetti dei politici che volevano difendere i precari della scuola che oggi operano in quella struttura, ci chiediamo: è questo il modo di aiutarli? Ma come può essere riconoscente ad Asilo 31, una persona che non è stata grata e fedele neanche a colui che lo ha creato politicamente e lo ha reso Sindaco? Ricordiamo il primo cittadino che alla scorsa campagna elettorale ha partecipato a diverse riunioni organizzate dalla lista di L@p Asilo 31, non sappiamo cosa abbia promesso e quali impegni si sia assunto ma i fatti, oggi, ci dicono che ormai non è più interessato alle associazioni e al loro impegno volontario per il bene della Comunità, infatti, non esiste alcun coinvolgimento delle forme associative nella vita amministrativa della città, eppure sentiamo parlare spesso, agli amministratori comunali, di trasparenza, di bene comune, di partecipazione.
Quanto è accaduto e sta continuando ad accadere nella nostra città ci penalizza tantissimo in termini di immagine, in termini economici e di sviluppo, non è un caso, se da qualche tempo Benevento appare per fattori negativi anche sulle testate giornalistiche nazionali. E’ principalmente una questione di costume, di scarsa cultura istituzionale, che fa nettamente emergere una spregiudicata e pressante lotta al potere per fini personali.
Oltretutto, da questa vicenda non può essere tenuta in considerazione solo la constatazione politica, le “legittime” rivendicazioni degli inquilini della struttura, devono, necessariamente, essere messi in relazione alla complessiva valutazione di tutti gli elementi che declinano una storia molto paradossale.
Riteniamo, continua Schipani, che le modalità con cui il comune di Benevento, ha provveduto all’assegnazione di tanti locali e spazi pubblici che, ormai da tempo, sono a disposizione Gratuita di Comitati di quartiere e Associazioni, potrebbero essere legalmente perseguibili, poiché l’assegnazione e il successivo usufrutto gratuito non sono state determinate da un precedente bando pubblico che di fatto ha negato la possibilità di partecipare ad altre realtà associative che tanto si prodigano per la Collettività. Tutto ciò, ovviamente, è al vaglio dei nostri consulenti legali che a giorni formuleranno una chiara e documentata richiesta di intervento alla magistratura. Richiesta che non intende assolutamente sminuire il prezioso e generoso lavoro di volontariato degli operatori sociali ma che vuole solo ed esclusivamente rivendicare il principio di uguaglianza rispetto alla mancanza di pari opportunità che è stato palesemente negato alle altre associazioni.
Inoltre, le dinamiche suggeriscono, inevitabilmente, anche altre osservazioni che, evidentemente, potrebbero risultare di grande interesse sociale, etico e morale. A tal proposito, ricordiamo che anche il comitato di quartiere Rione Libertà usufruisce gratuitamente di locali comunali, precisamente presso il plesso scolastico S. Modesto I, ricordiamo anche che qualche mese, e precisamente a settembre del 2011, per contestare l’amministrazione comunale fu inviato un sfratto esecutivo per problemi di agibilità. E allora la domanda sorge spontanea: come ha fatto l’assessorato ai Servizi Sociali a promuovere uno sportello per la Sicurezza Sociale presso quei locali se risultavano inagibili? E come mai ancora non si rende esecutivo lo sfratto degli inquilini se i locali, oggi prettamente adibiti a sale da gioco, risultano carenti?

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