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Landolfo D’Oro, Gregoretti spiega le ragioni della kermesse

Scritto da il 27 luglio 2011 alle 17:27 e archiviato sotto la voce Cultura & Spettacoli. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

A pochi giorni dall’avvio della kermesse “Premio Ugo Gregoretti, IV edizione del Landolfo d’Oro”, programmata per il giorno 3 agosto, ore 21.30, piazza Roma, Pontelandolfo, Ugo Gregoretti illustra le novità della manifestazione e spiega le ragioni del forte legame con la terra sannita. Ecco la lettera inviata dal regista capitolino alla stampa sannita: “Per me è un grande onore curare la regia di questo evento che lentamente sta prendendo piede nel panorama nazionale e pian piano potrebbe affacciarsi anche sul palcoscenico internazionale. Siamo alla quarta edizione del “Landolfo d’Oro” e da quest’anno compare anche il mio nome nel titolo della pièce. Tra qualche mese, inoltre, si costituirà la Fondazione “Ugo Gregoretti”. Qualcuno rimarrà perplesso di quanto affermato poiché solitamente questo tipo di associazione si istituisce a seguito della scomparsa del personaggio. E’ chiaro, io sono vivo e vegeto e non ho alcuna intenzione di passare a miglior vita, ma comunque ho appoggiato e condiviso l’iniziativa perché invogliato da motivazioni profonde. Ho sempre avuto un’unione forte e salda con Pontelandolfo. Ho deciso, quindi, di donare il mio archivio personale alla cittadina perché l’idea che lì potesse essere conservata la mia storia personale e professionale, non fa altro che stringere ulteriormente il vincolo con la comunità. Ora siamo tutti concentrati sull’evento imminente, nella grande serata del 3 agosto l’immensa piazza accoglierà ospiti dello spettacolo e uomini di elevato spessore culturale. L’obiettivo è portare artisti in quel lembo di terra a me tanto caro.
E’ una manifestazione che deve entrare a pieno titolo tra i grandi eventi dell’estate italiana. La kermesse, negli anni, sta acquisendo sempre maggiore importanza, di ciò non posso che rallegrarmi perché la sento un po’ come una mia creatura. Ormai sono un sannita di adozione, in quanto cittadino onorario sia di Benevento che di Pontelandolfo, posti che hanno un fascino inspiegabile.
Lo storico paese dell’Appennino, inoltre, ha fatto innamorare prima mio padre, che illo tempore, acquistò la Torre, e poi me. Non potrò mai dimenticare le vacanze estive trascorse con la famiglia sulle dolci e verdi colline del Matese, la genuinità della popolazione, l’affetto dei pontelandofesi. Quando mia madre decise di vendere quella parte importante del patrimonio familiare non trovò il mio consenso; io, invece, avrei voluto costituire una fondazione per quella torre medievale, che tutt’oggi è vessillo della comunità, di modo che fosse appartenuta di più al popolo. Avrei voluto che quel portale antico, messo a difesa della mastodontica mole, fosse aperto a tutti.
Ritornare nel Sannio, con una cadenza annuale, per me è tornare agli anni più verdi della mia vita.
Devo riconoscere che la provincia campana mi ha donato tanto anche sotto il profilo professionale, infatti ho curato le prime dieci edizioni di Benevento città Spettacolo, ed ora sto seguendo la regia del “Premio Ugo Gregoretti, Landolfo d’Oro”. Si è costituito un vincolo indissolubile ed è giusto che il mio archivio sia conservato in una cittadina che mi ha tanto amato”.

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