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Proposta Viespoli – Poli Bortone,: ‘Abolire le Province e ridurre Comuni e parlamentari’

Posted By redazione On 26 luglio 2011 @ 19:32 In Attualità | No Comments

Eliminazione del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari, abolizione delle Province e accorpamento dei comuni sotto i cinquemila abitanti, perfezionamento del federalismo fiscale. Sono i caposaldi della proposta di legge costituzionale presentata da Pasquale Viespoli e Adriana Poli Bortone a nome del gruppo di Coesione nazionale. “Riformare è risparmiare”, ha detto Viespoli, secondo il quale occorre dare una scossa al processo riformatore.
«Riteniamo che si debba aprire al più presto una fase costituente – ha aggiunto il presidente del gruppo Coesione Nazionale – con un impegno deliberato da maggioranza e opposizione: a partire da settembre, iniziando dal Senato, si può pensare a una convocazione permanente della commissione Affari Costituzionali per utilizzare i tempi non dedicati all’aula, ovvero lunedì, giovedì pomeriggio e venerdì, al tema delle riforme istituzionale. Questo sarebbe il modo migliore per rispondere alle attese di moralizzazione e di efficienza del sistema politico-istituzionale».
“Il nostro testo – ha aggiunto Adriana Poli Bortone – punta a una forte riduzione dei costi della politica e a una migliore organizzazione delle istituzioni sul territorio, non soltanto con la soppressione delle Province ma anche con l’accorpamento dei comuni sotto i cinquemila abitanti e il dimezzamento dei deputati che passano dagli attuali 630 a 315. Il Senato delle autonomie, che sarà composto solo da 154 parlamentari, “si riunirà solo in sessione di bilancio”.
“Un passaggio obbligato – si legge nella premessa del testo presentato da Coesione nazionale – riguarda il perfezionamento della riforma sul federalismo fiscale, prevedendo nella Costituzione che la compartecipazione ai tributi erariali (e più specificatamente all’Iva) tenga conto delle imprese che operano in aree diverse rispetto a quelle in cui hanno sede legale”.
La semplificazione dell’organizzazione istituzionale prevede la cancellazione delle cosidette “micro” province e comuni sotto i cinquemila abitanti.
Solo le Province, assicura il testo di Cn, assorbono ogni anno 16 mld di euro. “Risorse che potrebbero essere orientate verso obiettivi concreti di pubblica utilità”.
“Si parla tanto di decentramento dei ministeri – ha aggiunto Poli Bortone – noi che ci preoccupiamo della salvaguardia dei posti di lavoro, riteniamo che in caso di abolizione delle Province, una parte del personale della pubblica amministrazione potrebbe essere ricollocato per consentire il decentramento di alcuni uffici ministeriali”.
«Noi presentiamo la nostra proposta in piena autonomia – ha concluso Viespoli – ma siamo pronti a convergere sulle proposte del governo e della maggioranza quando verranno depositate. Nell’ambito del capitolo delle Riforme, occorre contestualmente affrontare il tema della legge elettorale con un impegno formale delle forze di maggioranza e opposizione».


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