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direttore Antonio De Cristofaro

Amministrative, Nardone: ‘Confrontiamoci sui temi ed evitiamo inutili personalismi’.

Scritto da il 25 marzo 2011 alle 16:56 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

“Nel corso di queste intense giornate ho letto ed ascoltato molte cose, alcune non proprio benevole. Quasi tutte, completamente estranee al merito delle proposte e caratterizzate spesso dall’antica abitudine di riportare sul piano personale, diversità di natura politica. Affiora così, con una logica che ricorda quella adottata da Berlusconi con Gianfranco Fini, la parola tradimento’. Con queste parole Carmine Nardone, candidato sindaco del Pit (Patto Istituzionale Territoriale) comincia la lunga nota con cui replica ai vari interventi che si sono susseguiti in questi giorni.

‘Premetto – spiega Nardone – che in Germania nel governo di “Grosse Koalition” i socialdemocratici ed i cristiano-popolari, hanno collaborato in una comune azione di governo senza snaturare la loro identità. Forse anche per questa ragione la Germania è stato il Paese capace di affrontare la crisi economica con maggior successo.

All’ on.Costantino Boffa, all’on.Mario Pepe, al giovane segretario provinciale Mino Mortaruolo, vorrei ricordare con serenità che quanti hanno contribuito alla nascita del Partito Democratico non chiedevano altro che la politica potesse finalmente diventare un laboratorio plurale, basato su valori come la lealtà, il rispetto delle regole, la trasparenza e la partecipazione. Alle elezioni del 2008 ricorderete senz’altro che il deputato Andrea Orlando – qui inviato dalla segreteria nazionale – fu chiamato ad affrontare l’emergenza prodotta da una democrazia interna asfittica; approntò un documento, sottoscritto da uomini di istituzione e di diritto, ma dopo le elezioni quel documento sparì nel nulla. In questo momento, ricordo poi sommessamente, abbiamo un vicepresidente della Provincia, Antonio Barbieri, che all’epoca del voto addirittura coordinava la segreteria dello schieramento avversario.

Sul suo fulmineo cambio di casacca, pare però sia calato il silenzio. Ma a prescindere da tutto questo, avevo avuto l’ingenua illusione che tutti quelli – protagonisti diretti e soggetti esterni – che hanno contribuito ad una governance del territorio aperta e non autoreferenziale, fossero stati pronti a confrontarsi sui temi e sulle proposte, anche in nome di un passato che avevano mostrato di condividere.

I risultati raggiunti durante l’esperienza alla Rocca, certo non furono ottenuti grazie a magici passaggi di scrivania. Non mi risulta che siano passati sulla scrivania di alcuno, il completamento della Tangenziale Ovest, la sistemazione della Biblioteca Provinciale o(ridotta all’epoca alla stregua di un locale infrequentabile), la riapertura del Museo del Sannio e poi ancora Sant’Ilari, il Palazzo del Volontariato, scuole che sono un pezzo di storia della città come l’Alberghiero o l’Artistico, il Provveditorato agli Studi. Queste realizzazioni – di cui vado fiero – sono nate dall’impegno concreto e faticoso, non grazie ad agenzie pubblicitarie.

Finanche il palazzo della Rocca dei Rettori aveva un aspetto non consono al suo prestigio istituzionale, né il Palazzo del Governo era collegato ad una rete fognaria; era ridotto in condizioni indicibili, ben lontane da quelle in cui si trova oggi. Tutto questo – chiedo – è dovuto ai poteri magici di una singola scrivania o ad un’azione sistemica e laboriosa di rilancio del territorio e di lotta al degrado? Non nego l’utilità anche delle scrivanie, ma spesso proprio sulle scrivania arrivano progetti che, se non supportati dall’efficacia delle idee, poi puntualmente si perdono nel nulla. Agli insulti non ho mai replicato e ho sempre riconosciuto a questi personaggi indubbie qualità umane e politiche, a loro non ho mai rivolto aggettivi simili a quelli che invece loro non hanno esitato ad indirizzarmi. All’on. Mario Pepe, chiedo, senza dover ricevere per questo contumelie, quale iniziativa abbia preso per evitare l’esclusione dal POR 2007-2013 del Polo floro-vivaistico del Sannio ed in particolare di Montesarchio. E’possibile che alcune importanti aziende di levatura internazionale, siano costrette a spostarsi altrove per esclusione dai finanziamenti o carenze infrastrutturali?

Per quanto concerne poi le alleanze, specifico che l’Udeur è un innegabile riferimento territoriale con il quale ho proficuamente condiviso una lunga avventura amministrativa. Le due realtà amministrative di centrosinistra, sono state entrambe elette con il decisivo contributo di questa compagine, che evidentemente da alcuni viene considerata presentabile solo sotto il profilo elettorale.
Mi è giunta invece una lettera, da una persona vicina anche all’on.Boffa, una donna di rara sensibilità, di cui riporto brevemente un passaggio: ‘L’importante è sapere che la forza delle idee e la loro concretezza, possono contaminare chi si impegna con noi a costruire la casa del Bene Comune con il proprio mattone.

La coerenza si misura con il proprio vissuto’. La diversità politica, evidentemente, può essere percepita come occasione di proficuo confronto e di arricchimento, se vi è l’ascolto reciproco. A Pepe e all’on.De Girolamo rivolgo invece un umile consiglio: confrontiamoci sui temi ed evitiamo inutili personalismi.
Chiudo con una citazione dal grande storico latino Tacito: ‘E’ proprio della natura umana, odiare colui che hai offeso’ “.

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