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direttore Antonio De Cristofaro

Il presidente del Marsec De Gennaro replica a Capocefalo

Scritto da il 24 gennaio 2011 alle 18:32 e archiviato sotto la voce Attualità, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

In riferimento alle dichiarazioni poco lusinghiere sul MARSec, rilasciate dal consigliere provinciale Spartico Capocefalo, ci preme fare alcune precisazioni.
Ci stupisce, prima di tutto, constatare che tali dichiarazioni siano state rilasciate dalla stessa persona che in consiglio provinciale ha manifestato interesse per la struttura, al punto da opporsi alla cessione delle sue quote a privati. Non volendo assolutamente supporre che il consigliere soffra di sdoppiamento di personalità, ci preme comunque segnalare che, in tal caso, nessuna delle due è mai venuta al MARSec per cercare di capire di cosa si occupi questo centro e in che modo faccia i suoi rilievi. Ovvero per rispondere all’interrogativo inevaso del consigliere “a cosa serva il MARSec?”.
Sull’accusa, poi, di non aver visto la frana di Arpaise, vorremmo specificare che, pur stando in alto con i satelliti, non abbiamo ancora stabilito un contratto di collaborazione con l’Onnipotente per prevedere l’imprevedibile. E’ un po’ come chiedersi a che servano le forze dell’ordine se poi si continuano a commettere reati.
In realtà questo tipo di affermazioni non fa altro che alimentare il falso mito che fenomeni naturali, spesso accelerati o innescati dalla pressione antropica, possano essere previsti. Ma che si intende per “previsti”? Significa forse indicare dove, come e quando una frana si verificherà? Sul dove e sul come esistono piani di bacino e numerosi studi che assolvono in gran parte a questa funzione. Sul quando, invece, il mondo scientifico ci lavora da decenni. Il problema è che il cittadino viene distolto dalle reali problematiche connesse a questi eventi calamitosi: il dove e il come, infatti, sono noti! E magari è responsabilità e compito della politica (e, quindi, del consigliere Capocefalo in primis) fare le scelte più oculate o – se vogliamo – meno pericolose. Questa si chiama corretta gestione del territorio in cui il Marsec è coinvolto da anni e su più fronti con risultati spesso lusinghieri e riconosciuti in Italia e all’Estero (vedi l’abusivismo, il monitoraggio delle strade, l’aggiornamento cartografico, la collaborazione con la protezione civile e le forze dell’ordine…). Il Marsec, quindi, non è la panacea per tutti i mali, la soluzione definitiva, ma parte di questa.
Siamo seri. Si può discutere se le tecnologie oggi a disposizione, in alcune situazioni, non siano ancora pronte per l’allertamento. Può anche darsi che gli investimenti vengano indirizzati su specifiche tematiche, a seconda delle priorità che ogni territorio stabilisce per proprio conto ed in base ai mezzi e alle risorse a disposizione. Può darsi – anzi è assodato – che il MARSec si occupi di monitoraggio che è ben diverso dall’allertamento. E che – per la su citata frana – stia fornendo soltanto i dati a chi è stato incaricato dalla Provincia di controllare tale fenomeno.
Ma una cosa è certa. Con la cessione delle quote societarie  deliberata nell’ultimo Consiglio Provinciale, l’agenzia, il suo personale, le sue tecnologie – da sempre lontani dalla politica e dai dibattiti tra fazioni opposte – si spera possano essere definitivamente considerati fuori dai giochi politici.
Continuare ad attaccare il MARSec per ravvivare la controversia in aula consiliare, può far sembrare al cittadino che non vi siano altre problematiche da affrontare in questo territorio, a parte le agenzie. O che il consigliere Capocefalo sia rimasto a corto di argomenti da dibattere.

1 Risposta per “Il presidente del Marsec De Gennaro replica a Capocefalo”

  1. giuseppe scrive:

    si puo sapere, visto che l’avete monitorata, se la frana attualmente sia ferma?
    grazie

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