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I Popolari per il Sud all’attaco del PDL e dei deputati del PD

Posted By redazione On 22 marzo 2011 @ 20:13 In Attualità,Politica | No Comments

L’Udeur – Popolari per il Sud in una nota attacca gli esponenti del centrosinistra e del centrodestra che hanno censurato l’accordo tra Viespoli, Mastella, Santamaria e Nardone.
Di seguito la nota dell’Udeur:

“Un coro unanime di ‘voci bianche’ ha commentato l’intesa territoriale che si è candidata ad amministrare la città per il quinquennio 2011-2016. Autorevoli esponenti (si fa per dire) del centrosinistra e virgulti rampanti del centrodestra si sono sbracciati nel giudicare il Patto Istituzionale che ha come unica finalità l’interesse collettivo e ritiene prioritario consegnare a questa città un governo capace di ricondurla agli antichi splendori. Abbiamo ascoltato fantasticherie di ogni tipo, addirittura qualcuno di loro ha perso il consueto aplomb e si è scagliato contro un vecchio amico manco fosse il peggior nemico!

Se per questi signori quello tra i partiti del Pit è un accordo così abominevole che cosa lo hanno commentato a fare? Perché ne parlano? Forse perché hanno paura? Forse perché sanno che probabilmente questo schieramento con un colpo di spugna spazzerà via finalmente entrambi i poli liberando la città da ‘illusionisti’ e lobby di potere? Negli interventi di questi personaggi si legge una certa tensione che in questi casi è l’anticamera della sconfitta.

Ricordiamo a Boffa e Mario Pepe che il loro partito governa la Provincia grazie ai voti dell’Udeur. Con noi dall’altra parte oggi il presidente sarebbe Mino Izzo e non certo Cimitile. Per non parlare del Comune, dove solo l’Udeur aveva raccolto più voti di Ds e Margherita messi insieme. Forse adesso sarà loro più chiaro individuare i ‘traditori’. Ricordiamo al ‘giovane’ Zarro che Mastella non deve dire grazie a nessuno. Il seggio in Parlamento se l’è conquistato da solo con i suoi consensi personali e non certo con quelli del PDL. Lo stesso non si può dire per la sua coordinatrice provinciale, nominata in Parlamento così come Boffa e Pepe. Prima di parlare di Mastella si facessero un esame di coscienza. E si guardassero ognuno il proprio percorso politico.

A cominciare da Pepe Mario, uno che di alcuni nostri consiglieri comunali potrebbe essere il bisnonno. Stomachevole è che dia fiato alle corde un dinosauro della politica, il cui ritorno a Montecitorio è stata una sorta di ‘liquidazione’ per il pensionamento. Qualcuno ricorda cosa ha prodotto in tanti anni di carriera politica il preside Pepe Mario, un sangiorgese che si barcamena tra scuole superiori e scuole di danza, deputato per tre legislature, per la città di Benevento? E’ mai possibile che a Benevento nessuno conosca uno statista del suo calibro? E che nessuno ricordi le sue titaniche imprese in Parlamento? Possibile che nessuno sa chi sia questo parlamentare della Repubblica che un quotidiano nazionale ha persino dato tra quelli in soccorso a Berlusconi, confondendolo con un omonimo salernitano?

Forse conoscono Pepe Mario soltanto quei 16 elettori (probabilmente suoi parenti) che nel 2001 lo hanno votato alle Comunali a Benevento, dopo essersi presentato (con relativa figura barbina) quale capolista del Partito Popolare. Quanto a Boffa Costantino da Pesco Sannita, uno dei principali artefici dei disastri bassoliniani [salvo poi voltare le spalle al suo mentore (…) e ripulirsi l’immagine], il paladino delle cose irrealizzabili, principale sponsor della tanto decantata Piattaforma Logistica, quella dei 2000 posti di lavoro, dell’Ikea e del Consorzio Etruria, la figura migliore la farebbe tappandosi la bocca.

Tuttavia bisogna riconoscergli, quella sì, l’Alta Capacità di bleffare. A poker Boffa, giocatore con la vocazione al Raddoppio, sarebbe un vincente. Ma dovrebbe giocare sempre la Partita del Cuore. Potrebbe tenere corsi di strategia per spiegare a tale Mortaruolo Erasmo, detto Mino, un giovane torrecusano pieno di buona volontà e di grandi prospettive (ha un solo difetto: crede di essere il segretario provinciale del PD), come si arriva in Parlamento, restandoci per più di una legislatura, senza avere un voto. Per quanto riguarda invece il patetico Zarro, uomo forte del PDL (pensate un po’…), stupisce che facciano parlare uno che alle soglie dei 40 anni ricopre ancora il ruolo di coordinatore dei giovani! Ne approfittiamo per complimentarci con lui e il suo foltissimo (?) gruppo di seguaci per la scelta.

Con Capezzone hanno piazzato proprio il candidato giusto: forse così riusciranno ad eguagliare lo ‘straordinario’ risultato di Forza Italia alle Comunali 5 anni fa (vedere per credere). Gli schieramenti avversari già tremano al pensiero che egli possa essere già eletto al primo turno! Si vocifera che i candidati facciano a gara per entrare nelle liste del PDL, liste zeppe di gente che conta, militanti con dirompente forza elettorale e che possono vantare consensi a iosa! Liste composte da giovani (?) di sicuro avvenire, in grado di cambiare la città con la loro competenza e la loro passione. Nel segno di Zorro. Pardòn (letterale nel testo, NDR), di Zarro”.


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