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direttore Antonio De Cristofaro

Caldoro a Benevento: ‘Regione e Provincia devono lavorare insieme’

Scritto da il 20 settembre 2011 alle 18:00 e archiviato sotto la voce Politica, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, aderendo all’invito rivoltogli dal presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile su incarico del Tavolo di concertazione istituzionale del Sannio, ha incontrato presso la Villa dei Papi la deputazione sannita, gli amministratori locali e le forze sindacali.
Il Governatore ha innanzitutto partecipato ad un breve incontro con i giornalisti con il presidente Cimitile.
Questi ha presentato il Governatore dicendo: “Finalmente oggi si può parlare con il Governatore della Regione Campania di sviluppo ed investimento per il Sannio e non solo di crisi”.
Il presidente della Regione ha così risposto alle domande rivoltegli: ‘Le istituzioni stanno lavorando per onorare un impegno comune, non solo per affrontare le emergenze (come la vicenda rifiuti), per fronteggiare insieme la crisi economica in atto. Le istituzioni hanno l’obbligo ed il dovere di capirsi, di lavorare insieme: iniziamo a farlo prima fra istituzioni e quindi coinvolgiamo le forze sociali e le forze economiche. L’ideale sarebbe di tenere sempre una solidarietà orizzontale, senza gerarchie fra le istituzioni, ma con senso di responsabilità al fine di condividere gli sforzi e gli obiettivi in questo momento di difficoltà.
La Regione Campania è prima in Italia in termini di risultati sul Piano di rientro sanitario e sul Piano di stabilizzazione finanziaria: abbiamo dato prova, quindi, di buona politica e presentato bene i conti e non abbiamo nulla da rimproverarci. Il problema serio non è solo contenere la spesa (non si tratta di una volontà politica regionale o di una cattiveria da parte nostra, di un obbligo di legge), bensì di aprire una stagione di investimenti con alcune Misure dei Fondi strutturali e di farlo bene perché sono le uniche risorse, limitate, che abbiamo disponibili. Dobbiamo lavorare insieme per condividere delle priorità per investimenti che siano realmente produttivi’.
Per quanto concerne i grandi investimenti per la realizzazione del Corridoio individuato dall’Unione Europea, Caldoro, pur riconoscendo che esiste un problema di risorse finanziarie, ha assicurato: ‘Noi faremo la nostra parte insieme con la Puglia ed in questa direzione ci sono grandi progetti che riguarderanno la provincia di Benevento’. Sui trasporti, Caldoro ha affermato che i tagli di trasferimenti finanziari imposti a livello nazionale sono notevoli: ‘Se ti trasferiscono il 25% in meno, sei costretto a togliere il 25% delle corse. Ed in più, ti dicono che devi aumentare le tariffe: questi sono gli ‘obblighi’. Le previsioni a regime sono per un taglio del 76%: parliamo di cifre totalmente insostenibili di fronte ad un servizio pubblico da garantire ai cittadini. La situazione oggi è drammatica: abbiamo riaperto con il ministro Fitto il tavolo con il Governo sul Tpl’.
Sul tema della soppressione della Provincia, Caldoro ha detto: ‘Io credo che sia un errore. La mia opinione riguarda non solo le Province ma anche i Comuni. Non penso che si possa, con un tratto di penna, dall’alto, cancellare la storia di una comunità amministrativa. È come quando dici: sciolgo un comune piccolo. È come se si sciogliesse un campanile, la storia, le mura di quel paese. Anche se amministrativamente togli le funzioni, non togli le identità. L’errore è di pensare di collegare necessariamente gli atti amministrativi alle istituzioni. Penso però che ci sono situazioni ed azioni ormai superate: le Province non possono più essere quelle che sono, ma anche le Regioni non possono più esserlo: sono un vero riformista. Come dimostra la vicenda rifiuti noi non riusciamo a governare il territorio: questa vicenda è il fallimento della logica amministrativa rigida. Sono funzioni, queste, che vanno governate al di là dei perimetri amministrativi. Ed i perimetri possono essere anche quelli che riguardano la storia, la tradizione, le comunità. Ci sono funzioni che sono metropolitane, alcune di carattere regionale, ma alcune anche di carattere sovraregionali: come la ferrovia Napoli-Bari. Ecco, dobbiamo entrare nella tesi che dobbiamo governare funzioni: è più urgente questo piuttosto che dire in maniera secca ‘si aboliscono le province, si aboliscono i comuni’. Non ha senso. Quello che ha senso è di distribuire le competenze’.
Al termine il presidente Cimitile ha donato a Caldoro un libro sulla istituzione della Provincia sannita, presentato in occasione dei 150 anni dell’Ente.
E’ quindi seguito l’incontro con la Deputazione sannita nel corso della quale il presidente Cimitile ha illustrato un documento di proposte strategiche di sviluppo fondato sulla ‘green economy’ e sul ‘terziario moderno ed avanzato’. Denunciata la devastante gravità della crisi socio-economica che ha colpito il Sannio, riassumibile nel dato del crollo del PIL per oltre il doppio rispetto a quanto accaduto nel resto della Regione, il presidente ha quindi chiesto alcuni precisi interventi strategici. A partire dalle infrastrutture. Gli obiettivi strategici sono: l’Alta Capacità ferroviaria “Napoli-Bari” e sul raddoppio della strada a scorrimento veloce “Telesina”, rete che dovrà essere completata con i collegamenti che si diramano dalla rete principale con la “Fortorina”, la Fondo valle Isclero e la Fondo valle Vitulanese, il collegamento autostradale Benevento – Caserta. Per favorire le capacità e le potenzialità produttive locali sono state individuate due opere strategiche: la Diga di Campolattaro e la Base Logistica.
Il dibattito davanti al Tavolo della Deputazione si è sviluppato a lungo ed è poi sostanzialmente proseguito nella Sala ‘Raffaele Delcogliano’ davanti agli Amministratori locali.
Qui il dibattito è stato introdotto dal presidente Cimitile e dal sindaco del capoluogo Fausto Pepe che ha preliminarmente chiesto la rimodulazione dei tagli che riguardano la linea ferroviaria “MetroCampania NordEst” (cioè la ex Ferrovia Benevento-Cancello via Valle Caudina) per evitare l’isolamento del territorio ed una diversa gestione del sistema sanitario sannita.
Sono quindi intervenuti il presidente della Confindustria D’Avino, il quale ha assicurato che gli industriali vogliono essere parte attiva dello sviluppo; i sindaci di Sant’Agata de’ Goti Valentino (che ha sollecitato la approvazione di alcuni progetti di sviluppo su agricoltura e attività produttive, nonché sull’Ospedale di Sant’Agata de’ Goti), di Santa Croce del Sannio Di Maria (che ha sottolineato il problema della forestazione e del pagamento degli stipendi ai forestali), di San Lorenzo Maggiore De Libero (che ha ricordato l’impossibilità di dare corso a programmi d’intervento su legge regionali già approvate), di Arpaise Laudato (che si è in particolare soffermata sulla frana che ha colpito la propria comunità già alcuni mesi or sono), di San Marco dei Cavoti Cocca (che ha parlato del tema della crisi dell’area fortorina e dell’aggressione dei pali eolici al territorio senza contrasto pubblico), di Airola Napoletano (che ha sottolineato il tema dell’area di crisi del polo industriale della valle Caudina), i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Aprea, Petrillo e Bosco (che hanno sottolineato le gravi emergenze del lavoro nel Sannio: lavoratori consorzi rifiuti, precari scuola, forestali, polo tessile, disoccupazione giovanile e femminile. etc).
Il Governatore ha quindi chiuso i lavori illustrando la situazione economico-finanziario della Regione che è alle prese con i tagli imposti dal Governo nazionale e con la riduzione delle spese che viene dal Patto di Stabilità e che impedisce di spendere anche i soldi eventualmente disponibili. Il presidente Caldoro ha definito molto grave il buco di cassa che attualmente ammonta a 650 milioni di Euro, mentre l’indebitamento consolidato con la sanità è pari a 10 miliardi. Il problema è il pagamento della spesa corrente, mentre è difficile realizzare anche opere pubbliche che potrebbero mobilitare 4 miliardi di euro, mentre in cassa ne sono disponibili solo 2.
Il Governatore ha affermato che per uscire dalla fase di stagnazione la Regione sta lavorando su alcune opzioni, tra le quali il ‘Più Europa’, ‘Il Forum delle Culture’, lo ‘housing sociale’ nell’ottica dello sviluppo e della sostenibilità. Secondo il presidente si investirà sempre di meno nelle opere pubbliche. Non c’è una volontà della Regione di scaricare la crisi tagliando fondi al Sannio: “Le riduzioni hanno seguito parametri precisi e rigorosi applicati egualmente anche in altri territori e quindi non è stata adoperata dalla Regione nessuna discriminazione nei confronti di questa o quella Provincia”. Caldoro ha quindi affrontato il tema di una nuova forma di condivisione e di nuovi rapporti istituzionali tra gli enti locali nello spirito di una governance di stampo europeo, moderna e adeguata ai tempi. Il Governatore ha infatti annunciato l’istituzione di un organismo Permanente di confronto tra Regione e Provincia per discutere sui temi dello sviluppo. Caldoro infine ha voluto rimarcare un nuovo metodo di lavoro amministrativo da parte della Regione che intende premiare l’ente locale che rispetta i parametri di virtuosità e al quale sarà affidata la gestione di funzioni amministrative per spendere risorse in investimenti produttivi.

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