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direttore Antonio De Cristofaro

Frana Arpaise, l’assessore Edoardo Cosenza all’interrogazione di Sandra Lonardo

Scritto da il 17 gennaio 2011 alle 14:03 e archiviato sotto la voce Attualità, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Riceviamo e pubblichiamo di seguito il testo integrale della risposta dell’assessore Edoardo Cosenza all’interrogazione di Sandra Lonardo sulla frana di Arpaise, discussa nell’ultima seduta di Consiglio regionale dedicata al Question Time.
La frana nel Comune di Arpaise si è movimentata il giorno 4 dicembre. Più’ in generale fra fine novembre ed inizio dicembre 2011 si sono avuti molti
movimenti franosi nei Comuni di Arpaise, Ceppaloni e San Leucio del Sannio. Il sottoscritto, nella sua qualità di Assessore regionale con delega alla Protezione Civile ed alla Difesa del Suolo è stato contattato personalmente e direttamente dal Capo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, prefetto Franco Gabrielli, nel pomeriggio di sabato 4 dicembre. Stante la particolare gravità della situazione ho immediatamente predisposto un sopralluogo, che ho tenuto Domenica mattina, 5 dicembre 2010, alla presenza del sindaco di Arpaise, di tecnici del Genio Civile Regionale e di tecnici della Protezione Civile regionale. Ho anche effettuato visita di diverse aree investite da altre frane nei Comuni di Ceppaloni e San Leucio del Sannio. Ho potuto constatare di persona l’impressionante movimento franoso ad Arpaise, con spostamenti della strada provinciale e di un’abitazione privata multipiano, di molti metri in avanti. Il movimento era così repentino che persino i Vigili del fuoco avevano difficoltà nell’effettuare lo sgombero degli edifici interessati o potenzialmente interessati.
La frana non è direttamente ascrivibile all’evento calamitoso di 8, 9 e 10
novembre che ha provocato la piena di molti fiumi e l’alluvione del Sele.
Infatti il terreno in oggetto è sostanzialmente argilloso, e la frana è stata
generata dalle ripetute piogge che si sono susseguite anche dopo la citata
alluvione. In particolare l’argilla si è imbibita di acqua, perdendo coesione,
e diventando semi-fluida.
L’imponenza della frana, con la totale distruzione di un tratto di Strada
Provinciale, era tale da rendere impensabile qualsiasi intervento con opere di ingegneria per tentare di bloccarla.
In seguito alle riunioni sul posto, con nota n. 1037988 del 30.12.2010 e con
successivo Decreto Dirigenziale n. 396 del 31.12.2010 il Coordinatore dell’A.G. C. LL.PP. ha autorizzato l’esecuzione dei “Lavori di Somma Urgenza per il movimento franoso sulla strada Provinciale Ciardelli, alla località Covini, per l’importo richiesto di € 40.000,00 (Soggetto Attuatore: Comune di Arpaise – Alta Sorveglianza: Genio Civile di Benevento).
I lavori costituivano l’unica attività utile e possibile: il corretto
convogliamento delle acque, spostandole lontano dal letto della frana. In altri termini era proprio l’acqua che rendeva fluida l’argilla e pertanto andava eliminata.
Per tenere sotto controllo i movimenti della frana, si è chiesta inoltre la
collaborazione del prof. Armando Simonelli della Facoltà di ingegneria
dell’Università del Sannio, e del CIMA, noto Centro di ricerca con sede a
Sant’Angelo dei Lombardi e collegato con il Centro di competenza regionale
AMRA. Il prof. Simonelli e i Ricercatori del CIMA hanno effettuato un egregio lavoro di monitoraggio, fin dal 5 dicembre, garantendo una presenza costante e autorevole di supporto al Sindaco di Arpaise.
I lavori di somma urgenza, come emerso in sede di riunione tecnica svoltasi
presso la Provincia di Benevento in data 03.01.2010, risultano ultimati e i
dati del monitoraggio commissionato dalla Provincia al CIMA-AMRA rappresentano, allo stato, una quiescenza del fenomeno.
Dunque in riferimento al punto a) dell’interrogazione il sottoscritto ritiene
di poter dire che la situazione è sicuramente sotto controllo e che comunque il monitoraggio che si effettua è in grado
di accertare qualsiasi possibile ripresa del fenomeno in tempo utile per la
popolazione. L’intera attività è stata finanziata dalla Regione tramite l’Assessorato ai Lavori Pubblici.  Attualmente sono in corso da parte del Comune e della Provincia, gli accertamenti per la definizione della soluzione progettuale propedeutica alla stabilizzazione del fenomeno franoso, che interessa aree di proprietà private e la sovrastante strada provinciale. In tal caso la Regione non ha competenze specifiche, garantendo peraltro tutto il supporto tecnico che viene richiesto.
Per quanto riguarda la situazione dei finanziamenti, si rileva che il
sottoscritto, con due successive ordinanze del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è stato nominato Commissario per l’emergenza di Atrani e
dell’Alluvione del Sele. Il Dipartimento Nazionale di protezione Civile ha trasferito direttamente al sottoscritto Commissario, dal suo fondo per le emergenze, la somma di 12 milioni di euro; certamente era impossibile un maggiore finanziamento. Inoltre il mio assessorato, fra Protezione Civile e Lavori Pubblici, è riuscito a reperire ulteriori 5 milioni. La somma complessiva è comunque sufficiente solo
per ripristinare l’Acquedotto del Sele, che ha avuto danni rilevantissimi, ed a mettere in sicurezza gli argini dei fiumi della provincia di Salerno che hanno gravi problemi di dissesto. I danni dell’alluvione sono assolutamente maggiori e la stima consegnata personalmente a Roma in data 11 gennaio, ammonta ad almeno 300 milioni di Euro, senza contare i danni all’agricoltura.
Gli eventi citati nell’interrogazione sono avvenuti a valle della
dichiarazione dello stato di emergenza per l’alluvione del Sele, che riguarda
esplicitamente la sola provincia di Salerno. Dunque la frana di Arpaise e le
altre frane dei comuni di Ceppaloni e San Leucio del Sannio non sono ricomprese nell’ordinanza del Presidente del Consiglio.
Per poter dare comunque seguito alle emergenze che si sono verificate nel
Beneventano ed in altre provincie della Campania a fine 2010, l’Assessore
Gaetano Giancane e il Presidente Caldoro hanno convenuto con il sottoscritto che erano necessarie ulteriori risorse; tale valutazione è stata condivisa dall’intera Giunta.
Pertanto si rappresenta che per fronteggiare le numerose situazioni di
dissesto idrogeologico che hanno interessato il territorio regionale alla fine
dell’anno 2010, con Delibera di G.R. n. 914 del 17.12.2010 si è disposto una
variazione del bilancio gestionale per stanziare ulteriori 3,5 milioni di Euro
sul competente capitolo riguardante la realizzazione di interventi di somma
urgenza. In definitiva per quanto riguarda gli ulteriori punti dell’interrogazione, il sottoscritto rileva che la Regione è sicuramente impegnata in un grande sforzo orientato alla mitigazione del dissesto idrogeologico, su vari fronti.
Indubbiamente la sensibilità del Consiglio Regionale aiuta ad andare verso
questa direzione e pertanto ringrazio sentitamente l’onorevole Lonardo.
Anche il Ministro Prestigiacomo è sensibile alla situazione campana e la
sottoscrizione di un importantissimo accordo di programma quadro firmato dal sottoscritto, dal Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente Marco Lupo, dal Presidente Caldoro e dallo stesso Ministro per un totale di 220 milioni di euro nei prossimi anni è un segnale fortemente positivo.
Sul punto c) dell’interrogazione, il sottoscritto sta predisponendo una
proposta di legge per il riordino del settore regionale, che ha molte
competenza fra Difesa del Suolo, Protezione Civile, Uffici del Genio Civile,
Agenzia Regionale Arcadis ed Autorità di Bacino che vanno adeguatamente
coordinate. Certamente la proposta verrà portata all’attenzione del Consiglio regionale nei prossimi mesi. Molto importante è l’interazione con le altre istituzioni citate nell’interrogazione, naturalmente nel rispetto delle
prerogative di legge di ciascuno. Infine senz’altro va accettata l’indicazione del punto d). Peraltro il coordinamento fra l’Assessorato ai Lavori Pubblici e Protezione Civile e l’Assessorato all’Agricoltura è già ottimo e quest’anno ha dato eccellenti risultati come testimonia la collaborazione sul fronte della campagna Anti Incendi Boschivi. Peraltro si deve sottolineare l’importanza del ruolo dei privati perché spesso il cattivo flusso delle acque è causato da problemi di cattiva gestione di aree provate, senza comunque negare che esistono evidenti segnali di gestione non corretta del territorio da parte di istituzioni Pubbliche.

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