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direttore Antonio De Cristofaro

Isidea per il ritorno di Ciro e del suo appassionato studioso

Scritto da il 15 luglio 2011 alle 19:32 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘Dopo un oblio durato oltre 110 milioni di anni, nel 1980 è “riemerso” dalle scomparse acque tropicali di Pietraroja il fossile Ciro, primo dinosauro italiano, un cucciolo vissuto pochi giorni, lungo 50 cm per appena 200 g. di peso, entrato nel mondo scientifico col nome di Scipionyx Samniticus’. E’ quanto scrive in una nota il presidente di Isidea, Rito Martignetti
‘Apparso sulla copertina della rivista “nature” del 26 marzo 1998, che rimandava al saggio interno di Marco Signore e Cristiano Dal Sasso, il nostro Ciro si è subito trasformato in una star internazionale, accolta in una stupenda Mostra multimediale (da riportare) alla Rocca dei Rettori, preannunciata dalla bella installazione in strada di enormi riproduzioni di dinosauri, oggi ammirabili in un parco tematico a San Lorenzello.
Alcuni giorni fa, i paleontologi del Museo di storia naturale di Milano Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco hanno riesaminato il fossile in ogni minimo dettaglio con l’ausilio di tecniche innovative: Tac, Sem, fotografia in luce ultravioletta. Ciro, grazie alla “paleo-autopsia”, ha raccontato tutta la sua breve esistenza, anche l’ultimo pasto fatto con sardine, resti di un rettile squamoso, la zampa di una lucertola forse fornitagli dai genitori. Poi, l’annegamento e la lunga conservazione in fanghi calcarei.
Ora Ciro gira per mostre, lontano dalla sua terra d’origine in cui manca il minimo interesse soprattutto politico a programmarne il definitivo accoglimento e una sistemazione strategica a fini turistici, in particolare.
ISIDEA, che più di due lustri fa avviò una dura battaglia perché Ciro non diventasse Ambrogino, nel settembre 2009 ha inutilmente cercato di richiamare l’attenzione degli enti territoriali su quello che è tornato ad essere “SCIPPOnyx”, lanciando lo slogan/progetto “Ciro deve diventare la nostra Gioconda”.
Vaghe promesse della Soprintendenza sul ritorno in patria del dinosauro meglio conservato al mondo si sono avute nel corso dell’annuale incontro con la paleontologia assicurato dalla Onlus “Un Futuro a Sud”, che ha proposto di promuovere il parco di Pietraroja a patrimonio mondiale dell’umanità.
Lo scorso 27 giugno è arrivata un’altra notizia che aumenta la rabbia di ISIDEA: “Scoprì Ciro ma è senza lavoro. Il Dinosauro non gli evita la fuga”, così s’intitola l’intervista del “Corriere del Mezzogiorno Economia” a Marco Signore, lo studioso campano oggi precario che, a fine agosto, sarà costretto a cercare una sistemazione in Svezia. Dopo il predetto articolo su “nature” e il dottorato a Bristol, Marco Signore, tra l’altro, ha pubblicato il suo primo libro sui dinosauri a Benevento, nella collana Isidea delle edizioni Il Chiostro, seguito da altri sei volumi sul tema, e curato due mostre a Città della Scienza. Oggi è referente paleontologico per la National Geographic Italia e, precario, fa la guida al Museo Zoologico dell’Università Federico II di Napoli’.
In attesa del ritorno di Ciro, dovremmo in ogni modo trattenere il suo più appassionato studioso dalla fuga all’estero, come già fece l’Università del Sannio che gli riservò, dal 2001 al 2006, un assegno di ricerca e un incarico.

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