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Occupazione, Maiella (Uil): ‘I giovani lasciano il Sannio’

Posted By redazione On 15 marzo 2011 @ 11:30 In Territorio,Testata | No Comments

Secondo un aggiornato studio della Uil 39 province hanno visto aumentare, nel mese di febbraio 2011, rispetto allo stesso mese del 2010, le ore di cassa integrazione. Le prime 5 province con l’incremento maggiore risultano: Catanzaro (più 804,7%), Nuoro (più 419, 9%), Trapani (più 400,7%), Rieti (più 310,4%) e Genova (più 186,4%). Al contrario, tra le province che hanno registrato nel periodo considerato la più forte contrazione delle richieste di cassa integrazione, c’è Asti (-95,9%), Reggio Emilia (-80,5%), Enna (- 71, 8%) e Lucca (-70, 9%).
Analizzando i dati su scala provinciale, il sindacato evidenzia che sul territorio sannita nel febbraio 2010, sono state autorizzate 88.150 ore di cassa integrazione ordinaria. Mentre sono 36.908 le ore di cassa integrazione straordinaria erogate. Somministrate, anche, 96.904 ore di cassa integrazione in deroga. Totale: 221.962. Nel febbraio 2011, le ore di cassa integrazione ordinaria risultano 71.211. L’indicatore della straordinaria segna 60.984 ore. Le distribuite in deroga ammontano a 2.392. Totale: 134.587. L’analisi evidenzia dunque che alla differenza dei dati comparati febbraio 2010/ febbraio 2011 corrisponde una percentuale di -19, 2 per gli ammortizzatori sociali ordinari. 65, 2 per la cassa integrazione straordinaria e un – 97,5 per quella in deroga. Totale complessivo -39.4%.

“Il Sannio continua a soffrire più di altri la crisi economica regionale”, sottolinea il segretario generale della Uil di Benevento, Fioravante Bosco. E aggiunge: “Mi preme ricordare che su 62mila lavoratori, circa 3mila vengono sottoposti alle procedure di cassa integrazione. In pratica, gli ammortizzatori sociali incidono su oltre il 5% dei lavoratori. Serve un’inversione di rotta. E’di vitale importanza stilare un piano industriale a lungo termine per Benevento e provincia. La Uil ha chiesto agli amministratori di varare importanti provvedimenti di ristrutturazione industriale per alimentare il substrato economico. Ma, ad oggi, nessun rappresentante delle istituzioni ci ha offerto risposte esaustive”. Per il portavoce della Camera Sindacale, Antonio Maiella, a pagare l’amaro dazio è soprattutto la popolazione giovanile che subisce una condizione di precariato, ormai “stabile”. “Viviamo al tempo dei laureati precari, del lavoro incerto e del domani mai. Per i 30enni di Benevento – afferma – è una scelta obbligata lasciare la propria città per tentare fortuna lontani dal Sannio”.


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