- il Sannita - http://www.ilsannita.it -

A Cives si è parlato di educazione alla vita democratica

Posted By redazione On 15 febbraio 2011 @ 17:43 In Attualità | No Comments

Nel Salone Leone XIII, in Arciepiscopio a piazza Orsini, Luciano Caimi – Presidente dell’Associazione “Città dell’uomo” e docente di Storia della pedagogia e dell’educazione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – ha parlato de L’educazione alla vita democratica: un compito urgente e aperto.

”Il tema dell’educazione alla vita democratica – ha affermato Ettore Rossi, direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro della Diocesi di Benevento, nell’introdurre l’incontro – tocca il cuore dell’esperienza formativa che stiamo portando avanti da quattro anni con il laboratorio CIVES. Solo cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri, in grado di compiere un’autonoma interpretazione dei fatti e delle problematiche che caratterizzano la vita associata, possono accrescere il grado e la qualità della democrazia delle nostre comunità”.

“La democrazia è un bene prezioso e fragile – ha esordito Luciano Caimi – che necessita di cittadini coscienti, responsabili, partecipi. Dietro la spinta di complessi fenomeni politico-istituzionali, socio-economici e culturali siamo entrati in una fase di crisi degli assetti costituzionali dei sistemi democratici occidentali. Abbiamo bisogno di una nuova democrazia che raccolga alcune istanze dei cambiamenti in corso, senza intaccare gli elementi strutturali del classico modello di organizzazione democratica come il suffragio universale, il parlamentarismo, il bilanciamento dei poteri, la tutela dei diritti politici e civili, il welfare”.

Caimi si è poi soffermato sulla situazione italiana affermando che esiste una questione democratica che investe il piano costituzionale, istituzionale, politico, sociale e culturale.
Riferendosi alla Costituzione italiana il Presidente di Città dell’Uomo ha evidenziato che nel corso del tempo in materia di famiglia, lavoro, istruzione lo svolgimento legislativo dei princìpi costituzionali è stato inadeguato. E poi, citando Giuseppe Lazzati, ha affermato con forza che il passaggio da una democrazia formale ad una sostanziale avviene se le persone sono formate nella libertà, nella capacità critica, nel carattere.

“La vita democratica – ha detto – ha una sintassi, una grammatica e un lessico propri che vanno appresi”. Caimi ha poi proposto una sorta di decalogo democratico. “Democrazia è riconoscimento e tutela della libertà personale – ha proseguito il docente – è spirito di uguaglianza, pluralismo, capacità di dialogo, cura della parola, fede in valori grandi, cura delle personalità individuali, gusto della ricerca e della sperimentazione, senso di responsabilità e soprattutto partecipazione”.

Delineato il quadro generale Caimi ha affrontato la questione dell’educazione alla vita democratica richiamando gli Orientamenti pastorali della CEI 2010-2020, Educare alla vita buona del Vangelo. “L’educazione alla vita democratica presume di formare una coscienza democratica, cioè consapevole della propria responsabilità civile e civica sulla scorta dei valori d’intonazione personalistico-solidaristica, come quelli a fondamento della Costituzione. In quest’opera formativa bisogna sostenere i cittadini in una paziente attività di discernimento sulle questioni della vita pubblica, sui problemi della convivenza civile, sulle ragioni fondanti di questa convivenza; favorire la graduale interiorizzazione del sistema di valori personalistico-solidaristici; promuovere le competenze sociali del cittadino”.

“La famiglia è il primo ambiente per la formazione della responsabilità personale, l’acquisizione del senso delle regole sociali di base, la sperimentazione di prime forme partecipative; poi scuola, partiti, sindacati, associazioni e movimenti possono promuovere itinerari formativi di carattere partecipativo-democratico”.

“La ‘nuova’ cittadinanza cioè di un ordinamento giuridico-istituzionale e sociale in grado di tutelare e promuovere i diritti e i doveri degli abitanti delle nostre città, sempre più plurali sotto i profili etnico-culturale e religioso, interpella in primo luogo i mondi della politica e delle istituzioni e, nel medesimo tempo, assume per ciascuno il senso di una sfida. In questa ri-definizione degli assetti della convivenza civile s’impone prepotentemente il tema della laicità. La nozione di laicità costituisce lo statuto fondamentale per la convivenza democratica nella ‘città plurale’, cioè in una ‘città’ che, muovendo dai profili giuridico-istituzionali sino a quelli relativi alla concreta organizzazione della vita sociale, ambisca a qualificarsi come ‘casa comune’. In essa tutti possono/devono trovare posto e sentirsi tutelati nei propri diritti, all’interno di un quadro di leggi e regole universalmente vincolanti”.
“Imparare a essere cittadini di Paesi globalizzati e interdipendenti – ha affermato ancora Caimi – è un impegno serio, da affrontare a vari livelli, con strategie che privilegino le logiche dell’apertura, dell’inclusione, del dialogo rispetto a quelle della difesa, dell’esclusione, della contrapposizione. Siamo, così, alla questione delle regole della vita civile”.


Article printed from il Sannita: http://www.ilsannita.it

URL to article: http://www.ilsannita.it/20111502-53869-a-cives-si-e-parlato-di-educazione-alla-vita-democratica/

Copyright © 2009 il Sannita.it