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direttore Antonio De Cristofaro

Gestione Ciclo Rifiuti, Aceto: ‘Siamo in balia delle decisioni assunte a Napoli’

Scritto da il 14 aprile 2011 alle 17:25 e archiviato sotto la voce Territorio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

‘E’ molto grave quanto avvenuto in Consiglio regionale con l’approvazione dell’emendamento che modifica il regime della provincializzazione del ciclo dei rifiuti. In pratica siamo in balia delle decisioni che verranno assunte a Napoli dalla Regione in un regime di fatto nuovamente commissariale. Chiederemo la solidarietà alle altre Istituzioni, alle Associazioni di categoria, agli ambientalisti, agli imprenditori per un ricorso a Bruxelles per far valere in sede europea le ragioni delle aree interne.
D’altra parte è grave anche la decisione di 21 consiglieri comunali di Benevento di dimettersi dalla carica, privando con questo il Comune capoluogo degli organi di governo rappresentativi. In un momento così delicato, manca un puntello formidabile di solidarietà istituzionale contro le decisioni regionali. Inoltre, senza il sindaco non potremo sottoscrivere l’intesa, già programmata per le prossime ore, per la riattivazione dell’impianto ex Laser per trattare una parte della filiera dei rifiuti (il secco valorizzabile).
Ora non lo possiamo fare più fino all’elezione dei nuovi Organismi comunali. Come Provincia però siamo impegnati a continuare nella trasformazione dell’impianto STIR di Casalduni per portarlo all’avanguardia produttiva nell’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti e per la concretizzazione dell’intesa con Vedelago per le materie prime seconde’.
E’ quanto ha dichiarato stamani alla Rocca dei Rettori l’assessore provinciale sannita all’Ambiente di Gianluca Aceto in apertura del Convegno sul tema: ‘Sistema di raccolta, trattamento e recupero di rifiuti speciali’. L’incontro nasce a seguito dell’intesa stipulata a marzo nel Sannio, auspice proprio la Provincia, tra Istituzioni, Enti strumentali, Consorzi e Associazioni per un sistema avanzato di raccolta, trattamento e recupero di rifiuti speciali e apparecchiature elettrice ed elettroniche, nonché la valorizzazione delle frazioni organiche provenienti da produzioni agricole, industriali e urbane-rurali.
L’Accordo siglato insieme ai Consorzi nazionali di filiera e alle Associazioni di categoria prevede la pianificazione del trattamento dei rifiuti speciali inerti ed un monitoraggio delle cave; l’’’analisi merceologica dei rifiuti; la costruzione di una eco-stazione; la costituzione di un sistema unico di trattamento dei dati, sia dei rifiuti urbani che di quelli speciali industriali, avendo nell’Osservatorio provinciale il fulcro di questo sistema; la sperimentazione di un modello di tracciabilità dei rifiuti ed il trattamento, all’interno del processo unitario, anche della parte umida organica.
Si sta dunque avviando concretamente nel Sannio un programma che vede coinvolte Istituzioni locali, mondo dell’imprenditoria e del commercio, enti strumentali e Consorzi nazionali di filiera.
‘Il nostro – ha detto Aceto introducendo i lavori del Convegno odierno – è il primo accordo in Italia di questo tipo che vede coinvolti tanti soggetti privati insieme ed un ente pubblico, la Provincia, che fa da coordinamento. Siamo impegnati su questa azione che finanziano anche le iniziative di sensibilizzazione e di educazione ambientale. Gli altri attori di sistema sono le Organizzazioni di categoria (artigiani, commercianti, imprenditori, produttori agricoli, etc.) che faranno in modo che i loro associati partecipino di questo processo unitario che punta all’abbattimento della stessa produzione dei rifiuti. Avere una filiera completa nel ciclo dei rifiuti è fondamentale. Attualmente, dal punto di vista legislativo, abbiamo una separazione tra i rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali, quelli che derivano dagli impianti produttivi, agricoli, commerciali ed industriali; noi, invece, li portiamo a sistema unitario attraverso l’accordo sottoscritto. Basti pensare alla importanza di avere un trattamento unitario dei dati, in tempo reale e aggiornati’.
Tommaso Campanile, responsabile nazionale ambiente e sicurezza CNA, ha detto che: ‘L’obiettivo da raggiungere è quello di cambiare sostanzialmente pagina nella gestione dei rifiuti, mediante una collaborazione stretta tra le imprese, di tutti i settori, le istituzioni ed i consorzi preposti alla gestione di questi flussi di rifiuti in modo da massimizzare questi materiali da riciclare e da recuperare, ridando loro un valore, laddove essi oggi rappresentano un costo per la collettività ed un problema ambientale e di ordine sanitario. L’impegno con la Provincia di Benevento dovrebbe modificare questo quadro e far ritornare un valore di ricchezza al territorio attraverso la raccolta e la lavorazione di questi rifiuti e materiali di scarto delle imprese. Un ciclo completo dei rifiuti, fino adesso, è stato impedito da una cultura sbagliata ed una visione non corretta della realtà. Noi partiamo dalla considerazione che i rifiuti che si producono nel territorio sono per 2/3 rifiuti prodotti dalle attività e per 1/3 quelli prodotti dai cittadini; quindi, affrontare il problema dei rifiuti significa mettere insieme questi terzi e gestire questi flussi di rifiuti in maniera unitaria. Per questo il coinvolgimento delle imprese è necessario, perché sono i titolari della produzione della grande massa e grande quantità dei rifiuti, che sono quelli più riutilizzabili rispetti a quelli urbani. Il rifiuto è una risorsa, è noi viviamo in un Paese che, sui rifiuti, ha costruito intere economie nel passato: ad esempio a Prato, dove si producevano tessuti partendo dagli scarti. Sui rifiuti abbiamo costruito, negli anni ‘50-‘60 una economia, poi questa cultura del consumismo ci ha fatto perdere di vista un bene che invece è prezioso: siamo un Paese di trasformatori, non abbiamo materie prime per cui, se non siamo capaci di riutilizzare ciò che abbiamo, ci impoveriamo ogni giorno di più’.
Giuseppe D’Avino, presidente della Confidustria sannita, ha invece detto: ‘Il mondo delle imprese, già da moltissimi anni, provvede in maniera autonoma alla separazione, alla cernita e allo smaltimento dei rifiuti prodotti in corrispondenza a delle attività produttiva che ognuno fa: plastica, cartoni, vetro, ferro’ sono già smaltiti in maniera differenziata da più di 10 anni. Io vedo, viceversa, che possa essere utile il coinvolgimento del mondo delle imprese, proprio per la lavorazione: perché questa possa diventare una opportunità anche di lavoro, anche di investimento, rispetto ad un territorio che ha delle peculiarità di buona gestione ambientale che non deve rischiare di diventare la pattumiera di altri. Il recente decreto della Regione Campania, ha imposto la deroga alla provincializzazione dei rifiuti, per cui hanno deciso che se una provincia è in difficoltà sui rifiuti, la Regione può decidere di sversarli nelle altre province, come si faceva prima, è, purtroppo, un grosso passo indietro, rispetto alla responsabilizzazione del settore politico su tematiche importanti come quelle dell’ambiente. Noi come industriali speriamo di poter fare la nostra parte contribuendo in maniera seria e costruttiva ad impiantare un sistema di recupero e di riciclaggio dei rifiuti che possa essere sostenibile nel vero senso del termine e che porti da una minaccia ad una opportunità per la nostra popolazione’.
Giancarlo Moranti, Presidente del Consiglio di Amministrazione del COBAT, ha detto: ‘ormai credo che sia una convinzione universale, non solo di Benevento e dell’Italia, ma del mondo, che l’ambiente condiziona moltissime delle nostre attività: sia quelle sociali che quelle economiche. Per cui un rapporto corretto rispetto ai problemi ambientali, come per esempio quello della raccolta e smaltimento del riciclo dei rifiuti, è fondamentale non solo per la pulizia del territorio (perché naturalmente questo è il compito principale) ma è fondamentale per garantire che il territorio così come si presenta nei confronti dell’esterno, sappia vincere le proprie battaglie. Quando si parla di marketing territoriale, vuol dire non solo conoscere le proprie risorse ma presentarle tutte insieme perché, ognuna di queste risorse, valorizza le altre. Un ambiente corretto è fondamentale per valorizzare le splendide risorse che la provincia di Benevento può dare al mondo. Pubblico e privato è necessario che collaborino perché l’interesse è sostanzialmente lo stesso: il successo del proprio territorio. Da parte degli amministratori pubblici come responsabili della vita dei propri cittadini, da parte dei privati come responsabili delle proprie aziende e proprie imprese. Per cui credo che l’interesse, che è identico, dovrebbe essere proprio alla base di questa collaborazione. Se c’è una apertura da parte del pubblico nei confronti della collaborazione con i privati, i privati devono rinunciare a volte a qualche egoismo di azienda per mettersi al servizio della comunità insieme al pubblico’.
Dario Pasquariello, Presidente CRAEE, ha detto: ‘abbiamo un Paese sempre più povero perché delocalizziamo e non produciamo. La volontà deve essere diversa e noi abbiamo voglia di dimostrare che il privato, insieme al pubblico, è in grado di far nascere dei modelli economici in particolare in un settore fondamentale come quello dei rifiuti. La Germania sul tema dei rifiuti ha fatto la sua fortuna. Abbiamo investito in questo settore perché abbiamo creduto in questo sistema, ma occorre creare un circuito virtuoso’.
Barbato Iannella, per la Federterziario di Benevento, ha dimostrato come le imprese che lavorano nel Sannio per il comparto edile e soprattutto per la manutenzione dei 30 milioni di metri cubi esistenti potrebbero creare nuove opportunità produttive e di lavoro in loco abbattendo peraltro i costi gestionali intervenendo per il trattamento del materiale di scarto (rame, polietilene, etc.)

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