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Finanza, sequestrati programmi e giochi clonati: otto denunce

Posted By redazione On 12 luglio 2011 @ 15:31 In Cronaca | No Comments

Prosegue incessante l’opera della Guardia di finanza a tutela del copyright e dei diritti della proprietà intellettuale. Nell’ultimo periodo sono stati effettuati numerosi interventi di prevenzione e repressione del commercio illegale di software piratati. In particolare le attenzioni degli investigatori si sono concentrate su alcuni piccoli esercizi commerciali delle province di Benevento, Napoli e Caserta all’interno dei quali oltre a computers, periferiche, chiavette usb e mouse, venivano venduti programmi, sistemi operativi e videogiochi illecitamente duplicati e console da gioco modificate mediante la forzatura dei sistemi di protezione, consentendone così il funzionamento con software e giochi non originali.
Le indagini, condotte dai militari del Nucleo di polizia tributaria, nei comuni di Benevento, Napoli, Caserta e San Giorgio del Sannio, hanno consentito di deferire all’autorità giudiziaria otto responsabili per i reati di cui agli articoli 648 c.p. (ricettazione) e dell’art.171-bis e 171-ter della legge nr. 633/41 (detenzione per la vendita di opere tutelate dal diritto d’autore sprovviste del contrassegno SIAE). Ad oltre 800.000 euro ammontano le sanzioni amministrative contestate.
Nei confronti delle società coinvolte sono stati avviati gli accertamenti ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 concernente la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato, per il successivo deferimento all’autorità giudiziaria.
Nel complesso delle attività sono stati sottoposti a sequestro 14 computers, memorie di vario genere e natura per oltre 150 terabyte di dati nei quali sono stati rinvenuti software come windows black edition, windows vista, adobe Photoshop CS2; giochi della Nintendo come “Mario power tennis”, “Chi vuol essere milionario”, “FIFA 2011”, “WII sport resort”; giochi della Sony per la playstation come “Ben 10 allied force”, “I Simpson”, “Resident evil”; file musicali, film, e-books illecitamente clonati e scaricati grazie ai più noti programmi di P2P.
Come è noto la pirateria, come del resto tutta la contraffazione di beni e prodotti, oltre a non generare alcun introito per l’erario, costituisce una gravissima minaccia per l’industria. I titolari dei marchi e dei diritti intellettuali, infatti, pur investendo grosse somme nella ricerca e innovazione dei prodotti, si vedono poi privati degli attesi guadagni. Pertanto oltre a non innovare e/o investire essi rischiano addirittura di non poter reggere la concorrenza sleale arrivando, nei casi più gravi, ad abbandonare il mercato generando, quindi, la perdita di posti di lavoro.
C’è inoltre da non sottovalutare il fatto che i software clonati e piratati non possono garantire sicurezza e genuinità. Nessuno può infatti assicurare che al loro interno non siano celati malaware o trojan che consentano poi ad hacker malintenzionati di prendere possesso della macchina sulla quale sono installati e quindi carpire dati ed informazioni personali.
Sono in tal senso stati predisposti degli approfondimenti sul materiale sequestrato.


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