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Paupisi, le dichiarazioni di don Santino Marino dopo la sua ordinazione diaconale

Posted By redazione On 12 febbraio 2011 @ 11:08 In Attualità | No Comments

La comunità parrocchiale di ‘Santa Maria del Bosco’ di Paupisi ha vissuto un importante appuntamento spirituale con l’ordinazione diaconale di don Santino Marino. Infatti venerdì scorso nella Basilica della Madonna delle Grazie di Benevento si è svolta la santa messa solenne officiata da Monsignor Andrea Mugione, arcivescovo di Benevento, nel corso della quale è avvenuta appunto l’ordinazione di don Santino. Un momento importante si è terrà stasera (sabato – alle 19,00) nella chiesa parrocchiale di Paupisi, dove per la prima volta, il novello diacono proclamerà il Vangelo e terrà l’omelia per tutta la comunità parrocchiale.

Di seguito le parole di don Santino che ha voluto dare testimonianza della sua vocazione fortemente legata alla fede verso Dio e la Madonna.

“Sono stato consacrato a Dio e gli apparterrò per sempre”. Così esclama don Santino a poche ore dalla sua ordinazione diaconale. “Di fronte a questa consapevolezza – continua – si affollano dentro di me sentimenti di ogni genere e ripercorro con la mente gli anni di questo lungo cammino che adesso sembrano volati via così, come un soffio. Quello che più mi sorprende è rileggere la mia storia e riuscire a intravedere come il Signore abbia diretto il corso degli eventi nonostante le difficoltà e le mie stesse fragilità, ma alla fine ha vinto Lui, perché è fedele alle Sue promesse e porta a compimento ogni Sua opera”. Da qui il racconto della sua vocazione:
“Era il 13 marzo del 1997, le tre del pomeriggio più o meno, in un giorno qualunque come se ne vivono tanti, svolgevo il mio lavoro in un pub di cui ero divenuto proprietario da qualche mese. Fino a quel momento – spiega don Santino – consideravo la vita quasi come un fatto accidentale, ne accettavo lo scorrere senza più pormi grossi problemi, Dio era troppo lontano da me, fuori dalla portata dei miei ragionamenti, non avevo più cose da cercare, ne cose da desiderare, non perché avessi tutto, in fondo Tutto mi mancava, ma io non lo sapevo. Nell’apparente banalità di un attimo che passa, mentre lavavo dei bicchieri, fu all’improvviso che avvertii come un palpito nel cuore e mi sentii al sicuro, protetto e profondamente amato. Pensai stranamente a quel racconto del Vangelo dove un padrone di casa esce all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Esce ancora alle nove del mattino, poi a mezzogiorno e anche nel pomeriggio, non so per quale ragione ma mi riconobbi tra questi ultimi operai e dissi fra me e me: ‘sono un chiamato dell’ultima ora’.
In un inaspettato crocevia, per un mistero a me sconosciuto se non per sola Volontà d’Amore, la Misericordia di Dio mi trovò. CoLui che con la ragione non riuscivo a spiegare, in quel momento divenne il padrone del mio cuore e mi invitava a seguirlo per vie a me ancora sconosciute. Di fronte alla Sua grandezza emergeva la mia debolezza, – afferma ancora il neo diacono – e davanti alla santità divina prendevo coscienza della mia radicale fragilità, malgrado il mio peccato, Lui mi chiamava. Ci sono voluti circa otto anni affinché ciò che avevo intuito in un solo istante potesse lentamente penetrare nel mio animo e trasformarlo, i tempi e la pedagogia di Dio sfuggono ad ogni nostra comprensione che spesso si fa schiava del calcolo e della pianificazione. Nel settembre del 2005, – dichiara ancora don Santino – dopo anni di attesa, finalmente la chiamata si concretizza con l’ingresso nel seminario Arcivescovile di Benevento; allora mi resi conto che Chi si era messo sulla mia strada faceva sul serio e in me cresceva la meraviglia vedendo il modo con cui il Signore dirigeva i miei passi. Cominciava per me una nuova vita, fatta di preghiera, studio, nuovi amici da conoscere, ma soprattutto un cammino di conversione più intenso che percepivo come risposta all’Amore. Il tempo è trascorso in fretta, ho sempre percepito con chiarezza come la presenza della Madonna mi abbia sempre accompagnato riconoscendola come Madre, premurosa, dolce e che mai mi ha abbandonato soprattutto nel momento della prova. Si nel momento in cui sembravo quasi giunto al traguardo, gustavo già l’emozione di essere sacerdote, nel settembre del 2009 dovevo iniziare il mio quinto anno di seminario, anno in cui avrei terminato gli studi teologici in vista dell’ordinazione, comincio a stare male, ricoverato in ospedale mi viene diagnosticata una brutta malattia del midollo che nel giro di pochi mesi compromette seriamente la funzionalità di alcuni organi vitali e mi resi conto che potevo morire. Ogni certezza sembrava essere ingoiata da un destino cieco e privo di senso mi avventuravo in una valle oscura che sembrava fosse senza ritorno, ero in piena notte, la notte della fede. Questa è stata l’esperienza determinante per me, nel mio rapporto con il Signore perché al di là di tutto ciò che mi stava capitando non avevo da temere alcun male perché Lui era sempre con me. La chemioterapia, la preghiera di molti ma soprattutto la Volontà superiore di un Dio che non mi ha mai abbandonato mi ha condotto a questo giorno di gioia e di sicura certezza che ogni cosa appartiene a Lui, a Lui devo la mia vita – conclude don Santino – ed è per questo che a Lui la voglio donare per essere un sacrificio a Lui gradito”.


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