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direttore Antonio De Cristofaro

Pietro Zerella, lettera ad un amico che non c’è più: Raffaele Iannace

Scritto da il 10 settembre 2011 alle 20:11 e archiviato sotto la voce Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Riceviamo e pubblichiamo.

Lettera a un amico che non c’è più: Raffaele Iannace

L’altro giorno,
a volte i casi della vita… nel corso del Consiglio Comunale, parlai di te caro
amico Raffaele che non ci sei più.
Forse mentre io rifacevo la storia del calcio del nostro paese, dei suoi
promotori e dei giocatori, tu lottavi per restare ancora fra di noi.
Ma ci sei rimasto ugualmente. Sei nei cuori di tutti quelli che ti hanno
conosciuto e per quello che hai fatto per i giovani di San Leucio del Sannio.
Tu e Francesco Facchiano (Franchino) eravate i dirigenti, gli organizzatori e
gli accompagnatori della squadra di calcio che stava rinascendo dopo la
parentesi della Guerra. Il Paese usciva da un conflitto sanguinoso e molti
giovani non avevano più fatto ritorno alle loro case.
Ricordo, ero ancora ragazzino, un manipolo di giocatori, fra i quali
primeggiavano il compianto Guido Cavuoto, Arnaldo Marotti, Giovannino Furno e
altri, organizzava delle partite in Piazza e così ci avvicinammo al pallone. I
primi calci in Piazza Municipio sulle pietre tinte del nostro giovane sangue,
e poi accaniti tornei per contrade e con tanto pubblico a tifare.
Guido Cavuoto era la nostra bandiera perché era il giocatore più
rappresentativo del Paese. Giocava col Benevento, quando la squadra si chiamava
“S. Vito” e militava in IV serie (l’attuale serie C).
Era il paesano, ovvero per quei tempi, il “cafone di fuori” colui che scendeva
da “Santuleucio”. Ebbene noi ragazzini eravamo fieri di lui e di Arnaldo
Marotti che giocava in 1^ Divisione con una squadra dell’avellinese.
Con questi tre giocatori, con te Raffaele e Franchino, siamo cresciuti, io,
Lucio Lepore, Alberto Carapella, tuo cognato Mario Varricchio, Corrado Zollo,
poi emigrato negli Stai Uniti, e tanti altri giovani. Si andava a giocare a
Ceppaloni, che allora aveva un piccolo campetto, in Piazza a S, Giovanni, a
Pannarano e in tanti altri paesini.
Tu lasciavi il tuo negozio di ferramente e ci seguivi con entusiasmo, con una
grossa valigia di cartone, legata con lo spago, contenente la nostra divisa,
maglie azzurre di pura lana, fatte confezionare dalla magliaia del posto.
Faceva parte dell’organizzazione anche l’ing. Giovanni Iannace (ex sindaco) e
il giovane avvocato, ora defunto, Domenico Cavuoto, fratello di Guido.
Caro amico mio, ti rivedo giovane nella tua ferramenta e ancora ieri, a
tastoni, girare fra i banchi, con i tuoi acciacchi di salute, dando consigli a
tua moglie Annamaria, e ai tuoi figli Angelo e Lina.
Poi il Dio dei Cieli ha messo fine alla tua sofferenza.
Ciao Raffaele, con te la Comunità ha perso un altro tassello della sua storia,
ma sarai ricordato sempre come amico, buon padre di famiglia e grande
lavoratore.

Pietro Zerella

1 Risposta per “Pietro Zerella, lettera ad un amico che non c’è più: Raffaele Iannace”

  1. antonio facchiano scrive:

    ” punto di riferimento per la comunità di San Leucio ” così definito da DON GAETANO; ieri durante la celebrazione dei funerali.

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