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Fondazione Gerardino Romano: “Racconto di un restauro. L’Abbazia Benedettina di San Salvatore Telesino”

Scritto da il 10 gennaio 2011 alle 12:50 e archiviato sotto la voce Attualità, Cultura & Spettacoli. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Mercoledì  12 gennaio, alle ore 18.30, presso l’Abbazia Benedettina di San Salvatore Telesino (Bn), la Fondazione “Gerardino Romano” e il Comune di San Salvatore Telesino presentano: “Racconto di un restauro. L’Abbazia Benedettina di San Salvatore Telesino”, con una relazione dell’arch. Vincenzo Vallone. L’incontro, che sarà coordinato dal prof. Felice Casucci, avrà ad oggetto i dati storici dell’insediamento benedettino, il loro straordinario valore “simbolico” per la cultura e l’identità sociale sannite. L’arch. Vallone svolgerà, attraverso un esame della tipologia di restauro effettuata in loco sotto la sua guida, una relazione comparatistica e storicistica dell’insediamento. L’Abbazia, sorta a poca distanza dall’antica e gloriosa Telesia, risulta inconfutabilmente esistente agli inizi dell’anno 1000 d. c. Il centro religioso risale di sicuro ad epoca precedente e intorno ad esso si formò lo spirito di un riscatto sociale dopo le tragedie belliche e le devastazioni naturali degli anni precedenti legate alla città di Telesia. Alla fine del primo secolo del secondo millennio d.c., presso l’Abbazia soggiornò Sant’Anselmo d’Aosta, Arcivescovo di Canterbury, che pare vi completasse la stesura del Cur Deus Homo, l’opera sua più famosa del periodo inglese. Le vicende successive del monastero si intrecciarono strettamente a quelle italiche: dal re normanno Ruggiero II a Roberto d’Angiò alla regina Giovanna a Ferdinando di Aragona. Per volere di quest’ultimo l’Abbazia regolare fu soppressa nel 1450-1460 e, con le sue rendite, fu formata una Commenda di libera collazione pontificia. Dopo la morte del commendatario Ferdinando Strina (1791), il Regio Governo vendette tutte le proprietà della commenda al Duca di Miranda, Onorato Gaetani di Piedimonte d’Alife. Dalla discendenza di questi una buona parte dei beni fu venduta alla famiglia Pacelli di San Salvatore Telesino. La storia dell’Abbazia, che la Fondazione “Gerardino Romano” e il Comune di San Salvatore Telesino presentano mercoledì 12 gennaio, per le ragioni sinteticamente esposte, costituisce un passaggio ineliminabile del prestigioso contributo del Sannio, e in special modo della Valle Telesina, alla storia dell’umanità intera.  Gli incontri della Fondazione, aperti al pubblico, si svolgono ogni settimana e rappresentano un momento di confronto dialettico volto a favorire una crescita culturale, equilibrata e sostenibile, del territorio sannita.

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