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direttore Antonio De Cristofaro

Calcio, Benevento: buona la prima. Adesso l’ostacolo Lumezzane

Scritto da il 8 settembre 2011 alle 20:59 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Inizia bene il campionato del Benevento, il primo senza Ciro Vigorito. L’amato amministratore delegato, anima del settore giovanile del club giallorosso, avrà trovato comunque il modo per gioire, da lassù, nel vedere i suoi giovanotti esordire in prima squadra insieme ai grandi. E soprattutto di constatare che il suo lavoro, segno di lungimiranza e programmazione del futuro, condotto con sacrificio e dedizione fino all’ultimo momento della sua esistenza, non è andato perso ma anzi sta iniziando a dare i suoi frutti. In campo Simonelli ha schierato dal primo minuto Baican (‘88), Falzarano (‘92) e Vacca (‘90), e nel corso della ripresa si è aggiunto anche il biondo centrocampista De Risio (’91). “Questa squadra – ha commentato con orgoglio a fine gara il presidente Oreste Vigorito – è l’inizio del sogno di Ciro Vigorito, la prova di una società e di una città che sta portando avanti i suoi figli”. Ma le soddisfazione per il compianto Ciro vanno anche oltre se si pensa al resto della ‘Baby Band’ in giro fra le squadre professionistiche dello Stivale a farsi le ossa: Walter Zullo (‘90) al Como in Prima Divisione; Giuseppe Zotti (‘92) all’Ebolitana, Lorenzo Agostini (‘93), Simone D’Angelo (‘93) e Stefano Furno (‘90) al Celano Olimpia, Cristian Buonaiuto (‘92) all’Aprilia, tutti in Seconda Divisione.
Dicevamo del campionato, almeno quello giocato è cominciato nel migliore dei modi. Esordio con il botto per i sanniti che hanno espugnato lo Zaccheria di Foggia. Non accadeva da 63 anni. Sotto di una rete al termine del primo tempo, i giallorossi hanno ribaltano le sorti del match grazie a due gol siglati nel corso della ripresa. D’accordo i satanelli non sono gli stessi della passata stagione (mancano i vari Sau, Burrai, Insigne e Romagnoli), e Valter Bonacina (alla sua prima e vera esperienza su una panchina professionistica) non è il boemo Zeman, ma nonostante ciò si sono rivelati avversari ostici. In quanto a grinta e determinazione, il Foggia ce l’ha messa davvero tutta per non far rimpiangere quello passato. La squadra di Bonacina si è mossa bene, specie nel primo tempo, quando ha creato diversi pericoli e ha trovato il meritato vantaggio con il francese Lanteri, un pericolo costante per la difesa sannita. Quando poi, nel secondo tempo, i dauni sono un po’ calati, in campo sono emersi i valori del Benevento, più cinico nel condurre il proprio gioco e maggiormente determinato a cercare la vittoria finale. Dopo il pari agguantato ad inizio ripresa, la squadra di Simonelli non si è arresa, ma ha mostrato il proprio carattere di combattente. Gli innesti di Cia e De Risio hanno dato maggior linfa al gioco d’attacco del Benevento che ha dimostrato di trovarsi a suo agio anche cambiando modulo in corsa, segno che i dettami tattici del Professore sono entrati nella testa dei suoi ragazzi. E così la voglia di vincere dei sanniti e prevalsa su tutto, anche sul caldo torrido, altra costante del match. Bonacina, però, può consolarsi con la cabala, gli ultimi due allenatori del Foggia che hanno vinto qualcosa hanno entrambi esordito allo Zaccheria con una brillante sconfitta: Pasquale Marino nel 2002/2003 guadagnò la promozione in C1, mentre Zdenek Zeman nel 1990/1991 finì in serie A.
Per il momento ci godiamo i tre punti conquistati in Capitanata dal Benevento. Preziosissimi, visto che consentono di portarsi verso temperature meno rigide e più sopportabili: da -6 si risale a -3. In classifica, però, si è sempre in coda al gruppo tirato dal quartetto Carpi (che rifila quattro reti ad una irriconoscibile Tritium), Sorrento (vittoriosa in itinere contro la ripescata dell’ultima ora Monza), Ternana (che supera di misura il Viareggio) e Avellino (che bagna il suo ritorno in Prima Divisione con una vittoria preziosa al Partenio nel posticipo contro il Foligno). Ma il doppio impegno casalingo potrebbe permettere al Benevento di iniziare a scalare qualche posizione.
Altra nota positiva in terra pugliese è stato l’afflusso di tifosi al seguito della squadra. Lo ha sottolineato anche il presidente Vigorito. C’è molto ottimismo tra i supporter giallorossi, nonostante la penalizzazione e la partenza con handicap. Buon segno. La squadra quest’anno ha bisogno anche del loro sostegno.
Uno sguardo infine all’avversaria di domenica prossima. Al Vigorito arriva il Lumezzane guidato da Davide Nicola, ex bandiera dei bresciani, uno che Pintori conosce come le sue tasche. Il funambolo sardo ci ha giocato insieme quando militava nelle fila della formazione lombarda. La dirigenza valgobbina gli ha rinnovato la fiducia dopo il buon campionato condotto nella passata stagione, quando la sua squadra ha sfiorato i play off. Il debutto dei rossoblù è stato rinviato dalla pioggia. Sarebbe stato un test indicativo per scoprire le ambizioni del club della Valgobbia visto che il Taranto è una delle favorite alla vittoria finale del girone.
I precedenti in casa tra sanniti e valgobbini risalgono al 2009, in quella circostanza il Benevento di Leo Acori si impose per 2-1, con reti di D’Anna e Clemente che ribaltarono l’iniziale vantaggio del Lumezzane ottenuto con Pintori. In campo tra i rossoblù lombardi c’era anche l’attuale tecnico Nicola. In quella stagione gli stregoni riuscirono nelle ultime giornate e con un po’ di fatica a strappare un posto nei play off proprio ai danni della compagine bresciana. Un avversario da non sottovalutare, quindi, e contro il quale bisognerà puntare al bottino pieno per evitare di regalare altro margine alle battistrada, Sorrento in testa che potrebbe sfruttare l’impegno casalingo contro il Pavia per allungare il passo. Occhio agli avversari, dunque. Squadra avvisata … !

di Edoardo Porcaro

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