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“Il Natale tra Arte Colta e Tradizioni Popolari”, domani cala il sipario con il quartetto di Luca Aquino

Scritto da il 5 gennaio 2011 alle 15:00 e archiviato sotto la voce Attualità, Cultura & Spettacoli, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Si chiude domani sera con il concerto del quartetto di Luca Aquino (Chiesa di San Bartolomeo, ore 19) “Il Natale tra Arte Colta e Tradizioni Popolari”, terza edizione di “Natale… con i tuoi”, la rassegna natalizia ideata ed organizzata dall’Ept di Benevento che ha già ospitato musicisti ed artisti del calibro di Uto Ughi, Tosca e Michele Placido. «La scelta di affidare lo spettacolo conclusivo ad un talento beneventano e di farlo esibire nella casa del Santo Patrono della città non è casuale – ha spiegato il commissario straordinario dell’ente Antonello Barretta – l’obiettivo della kermesse è infatti quello di valorizzare le risorse del territorio e sia Luca Aquino che la Basilica di San Bartolomeo fanno parte a pieno titolo dello straordinario patrimonio artistico dell’intero Sannio. Luca è un musicista di assoluto spessore e di affermato calibro internazionale e porta in alto il nome di Benevento in giro per il mondo. Mi è sembrato giusto, di comune accordo con il direttore artistico Vittorio Iollo, tributargli il giusto riconoscimento per lo spazio che si sta ritagliando nell’elite jazzistica europea». Aquino (tromba ed elettronica) proporrà al pubblico l’ultimo, raffinato progetto “Icaro Solo” accompagnato da Antonio Jasevoli alle chitarre, Marco Bardoscia al contrabbasso e Michele Rabbia alle percussioni “Icaro Solo” è il più recente album di Aquino, uscito a settembre 2010, suonato in compagnia di se stesso, registrandosi nel riverberato candore di una chiesetta tra le tante belle e meravigliose sparse nel centro storico della sua amata Benevento. Unici strumenti la tromba, la voce, una piccola consolle elettronica, microfoni panoramici e la volumetria dello spazio consacrato dove echi, riverberi e rumori incidentali (interni ed esterni) svolgono il ruolo di partner attivo del musicista. Realizzato tutto d’un fiato in un sol giorno, registrato dal vivo tra le mura dell’Auditorium Sant’Agostino, Icaro è l’impresa musicale dell’artista che, dagli echi audaci del racconto del mito, approda a sonorità eteree. Il tempo è quello della durata di una giornata, lo spazio quello di un luogo prima votato al sacro, ora auditorio laico dell’Università del Sannio. Icaro è il risultato di un momento performativo in cui la musica di Luca nel suo scorrere si modella in base agli angoli della chiesa, incontra i rumori del luogo in un dato irripetibile istante, prende nuova forma in guizzi e improvvisazioni. In copertina un’opera di Mimmo Paladino, il nuovo album e progetto di Aquino conferma il coraggio del leader, convocato in Norvegia, proprio in questi giorni, dai maggiori esponenti della musica d’avanguardia europea, il bassista Audun Erlien e il batterista Wetle Holte, per registrare il suo nuovo album prodotto da Paolo Fresu e di prossima pubblicazione. Atmosfere nordiche, sonorità sognanti e groove hasselliani le caratteristiche del quartetto Icaro che proporrà le nuove composizioni del leader e i classici dei suoi primi progetti Sopra le nuvole, Lunaria, Strike e The Skopje Connection. Luca Aquino torna ad incidere per EmArcy, etichetta jazz della Universal: dopo il fortunato esordio di Sopra le nuvole e il successo di Lunaria (che gli è valsa la vittoria come miglior nuovo talento nell’edizione 2009 del referendum “Top Jazz” indetto dalla storica rivista “Musica Jazz”) ecco Icaro Solo, il cd che rappresenta per Luca una sorta di esame di laurea: grazie a questo disco, al “Top Jazz 2010” è arrivato secondo, a soli 3 voti da Fabrizio Bosso, vincitore della categoria miglior trombettista italiano (classifica che sarà pubblicata nel numero di gennaio del prestigioso magazine). Ricordiamo che Aquino è un trombettista e flicornista beneventano, prevalentemente autodidatta, provenendo da un ascolto rock, che nonostante abbia iniziato lo studio della tromba all’età di venti anni, già vanta concerti in tutto il mondo. Si è appassionato al jazz durante un seminario con Paolo Fresu in Benevento Città Spettacolo e dopo Chet Baker e Freddie Hubbard approda e s’innamora totalmente di Miles Davis; laureatosi alla Federico II in Economia e Commercio, nel 2004 ha frequentato i seminari di Paolo Fresu, quelli senesi, ottenendo la borsa di studio al Time in Jazz di Nuoro ed ha iniziato la sua attività professionale diventando endorser ufficiale di Hub Van Laar, costruttore olandese di trombe e flicorni, ed intraprendendo una fitta partecipazione a concerti e dimostrazioni in scuole e festival jazz (e non solo) in Europa e in Usa. Nel 2007 ha vinto il secondo premio internazionale di jazz Massimo Urbani e premio del pubblico e, affascinato dalle sonorità del nord Europa, si è dedicato allo studio dell’elettronica e di pedaliere multieffetti prettamente chitarristici, aggiungendo nei suoi live e nelle sue registrazioni suoni digitali e live loop. In questi ultimi anni la sua collaborazione in progetti paralleli al jazz con band hard rock, hip pop e musica macedone con il progetto “The Skopie Connection”.

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