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direttore Antonio De Cristofaro

Calendario venatorio, mancata pre-apertura: il rammarico dell’Eps

Scritto da il 2 settembre 2011 alle 12:12 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Grande rammarico è stato espresso anche dal Presidente Regionale dell’Eps, Filippo Venditti per l’ennesimo colpo di scena sulla pre-apertura della stagione venatoria in Campania.
A meno due giorni dall’alba della nuova stagione venatoria, infatti, la Regione Campania, Venendo meno ai propri doveri, ci riferiamo alle carenze dovute sulla mancata rivisitazione ed approvazione del nuovo piano faunistico venatorio regionale, (ci piacerebbe sapere se la cosa è stata omessa, solo per salvare qualche Ambito Territoriale di Caccia che è istituito contro legge, si, perché non ha più il territorio minimo agro-silvo-pastorale per poter essrer ATC ), sulla mancata emanazione del calendario venatorio entro il 15 giugno come per legge, il tutto ha consentito, agli audaci e scaltri legali del WWF Campania, di imporre con i soliti pretestuosi ricorsi giurisdizionali, che i cacciatori campani non potessero utilizzare “l’elemosina concessa” di alcuni giorni di pre-apertura di caccia, 5 giornate, solo per alcune specie “tortora e quaglia” e fino alle ore 13.00.
I cacciatori campani seppur scettici si auguravano che le recenti elezioni regionali portassero un nuovo impulso per tutta la categoria, la realtà purtroppo , è stata ben altra, i fatti parlano da soli, basti pensare alla condotta irrazionale dell’Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca nei giorni d’agosto.-
Il popolo di Cittadini/Cacciatori/Campani, che fino ad oggi hanno mostrato molta, tanta e sobria pazienza è molto risentito, verso i politici rappresentanti di tutto l’Arco Costituzionale e cominciano a mostrare segni di impazienza per le continue reiterazioni. Sono stanchi di essere solo e sempre utilizzati come serbatoio di voti per ogni tornata elettorale, Bisogna porre fine al menefreghismo dei responsabili politici, che costantemente, venendo meno ai propri obblighi istituzionali, creano non pochi disagi ai circa 40.000 cittadini-cacciatori campani, e a tutte le attività accessorie ad essi collegate.
E’ il momento di realizzare le riforme che i cacciatori hanno presentato e che pendono davanti al Consiglio Regionale prima che la piazza possa esplodere, per dare una volta e per sempre, certezza dei propri diritti.
Meno ATC in Campania, pariteticità di rappresentanza dell’Associazionismo Venatorio negli enti di pianificazione e gestione faunistica, mobilità per tutti i cacciatori campani all’avifauna migratoria, riduzione delle aree protette a fronte di zone per l’addestramento e l’allenamento dei cani, istituzione di Aziende Faunistico Venatorie nelle aree contigue dei parchi regionali, a gestione pubblico_privato, sono solo questi alcuni dei punti salienti, che ci permettiamo di ricordare agli organi competenti. In una ottica nuova, di condivisione e di unione del mondo venatorio, per dare compiuta la migliore gestione del patrimonio naturale e faunistico.

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