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Samte, presentato il Piano industriale strategico alla Rocca

Posted By redazione On 1 giugno 2011 @ 18:33 In Ambiente,Testata | No Comments

Presentato presso la Rocca dei Rettori il ‘Piano industriale strategico’ della Samte, la Società provinciale che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti del Sannio.
Erano presenti il presidente della Provincia Aniello Cimitile, Luigi Diego Perifano, Amministratore Unico della Società, e Paolo Viaprelli, direttore tecnico.
Ad introdurre i lavori è stato l’Amministratore. Egli ha definito il Piano un atto di trasparenza tecnico-amministrativa in una congiuntura difficilissima sotto il profilo economico e giuridico, in un quadro oscuro delle competenze in materia. Perifano ha aggiunto che, in questa situazione di caos, con la emergenza rifiuti napoletana sempre incombente, in questi mesi qualcuno ha fatto il fumo con la manovella per creare confusione tra i cittadini. E’ dunque falso, ha detto, che Samte abbia assunto personale, se non il direttore tecnico. ‘Noi – ha scandito l’Amministratore – abbiamo fatto esclusivamente leva sul personale che è stato trasferito dalla Samte per legge e cioè il personale che era in servizio presso lo Stir di Casalduni, reimpiegandolo opportunamente. Neanche un euro aggiuntivo di spesa è derivato da questo trasferimento di personale’.
E’ stata quindi la volta del presidente Cimitile.
«Vogliono scaricare sulla Provincia di Benevento i costi relativi alla gestione e messa in sicurezza di impianti di discarica dimessi, per la cui gestione i fondi già versati dai cittadini attraverso la TARSU sono spariti. Al danno la beffa: ci hanno rifilato discariche e spazzatura, e ora ci vogliono lasciare pure i debiti». Questa la denuncia di Aniello Cimitile, Presidente della Provincia di Benevento nel corso della Conferenza Stampa per la presentazione del Piano industriale della Samte, la società che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti nel Sannio.
Il presidente ha aggiunto: «Con una lettera la Regione Campania ci chiede ‘l’inserimento nella tariffa provinciale delle quote destinate alla gestione delle discariche post mortem’, ciò significa: per la gestione ordinaria aumentare la tassa di 10 euro per ogni cittadino sannita; per i lavori a farsi di scaricare sulla stessa tassa altri 85 euro per ogni cittadino».
Cimitile ha precisato che i costi di gestione annua degli impianti dimessi ammontano a 3.2 Milioni di euro; quelli per la messa in sicurezza, consolidamento e sistemazioni a 18.9 Milioni di euro. E non basta: «A ciò vanno aggiunti i debiti dei consorzi BN1, BN2, BN3 (certi e consolidati a fronte di crediti praticamente inesigibili) per 6.6 Milioni di euro».
In sostanza, ha detto il presidente Cimitile, tutto questo significa che «il totale delle passività è confrontabile col totale delle entrate della Provincia, che già deve provvedere nell’immediato alla capitalizzazione di Samte».
La conclusione del Presidente Cimitile, che ha dichiarato di aver già rappresentato la situazione a Palazzo Chigi e di averne reso edotti Istituzioni, Deputati e Senatori, è una richiesta di aiuto e un invito alla mobilitazione generale. «Chiediamo – ha scandito Cimitile – l’attenzione e la mobilitazione di tutti, per scongiurare ingiustizia e crisi. Chiediamo: un incontro urgente con il Presidente Caldoro e l’Assessore Romano; una audizione straordinaria dalla competente Commissione consiliare regionale; un incontro straordinario alla Presidenza del Consiglio, per il tramite dei deputati e senatori sanniti, affinché, come stabilito, il problema sia affrontato e risolto. Convocheremo per un Tavolo Inter-Istituzionale e prepariamo una iniziativa unitaria con tutti i sindaci della nostra Provincia».
Ma se questo è il quadro che tipo di Piano industriale la Samte propone? Anche su questo Cimitile è stato chiarissimo: «Si opera in uno scenario di generale ambiguità, incertezza e confusione. Impossibile definire con ‘precisione aziendale’ cosa dovranno fare le Province (e quindi le Agenzie Provinciali) e soprattutto con quali risorse finanziarie. Il Piano industriale, già completato nel Dicembre 2010, dovette essere sottoposto a revisione per effetto della legge 1/2011, poi per una nuova legge regionale (?), poi per il piano rifiuti regionale (?), ‘: non e’ possibile attendere ancora! Da qui la decisione di approvare il Piano, il meglio possibile nelle condizioni date».
Cimitile ha detto che la Samte sarebbe in grado di assumere anche i dipendenti dei Consorzi, ma in questo contesto di confusione totale dal punto di vista giuridico e amministrativo non c’è alcuna certezza, ma solo i diktat di gestire impianti dimessi e peraltro con il personale non dei disciolti Consorzi beneventani, ma con quelli del Consorzio Unico Napoli/Caserta.
‘Io come professionista mi vergogno di questo Piano aziendale Samte, perché non ci sono i presupposti per stilarlo. Ci sono cose che gridano vendetta. Siamo dalla parte degli interessi del Sannio. Non è questione di schieramento politico. Ci hanno dato delle discariche, le hanno messe su terreni franose e ora ci dicono pagateveli voi sanniti i costi dei danni e di gestioni assurde nonché pure quelle della messa in sicurezza di queste frane. Qui si scherza sul penale perché si scherza sull’ambiente’.
E’quindi intervenuto Viparelli. Egli ha detto che il Piano prescinde da molti accantonamenti tra i quali ultimi (notizia freschissima) di si aggiungono a quelli descritti dal presidente Cimitile pari a circa 6 milioni di Euro per la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. Il Piano cerca di essere avulso da questi problemi, ma oggettivamente il Piano stretagico manca di molti input economici.
‘Il Piano – ha detto Viaprelli – vuole spingere per la riduzione della produzione dei rifiuti a monte e sul recupero delle materia da riciclare. Dal 1° gennaio prossimo dovremo essere operativi, se non cambia la legge nel frattempo: noi puntiamo sul porta a porta e sulla modifica dell’impiantistica per aumentare il recupero. Nell’ultimo quinquennio c’è stato un aumento dei rifiuti; ma è aumentata fino al 40% la raccolta differenziata: pertanto è evidente la necessità di bloccare almeno l’aumento della produzione dei rifiuti. Lasciamo dunque l’indipendenza della città di Benevento con la sua Asia, ma accorpiamo tutto il resto del territorio in un complesso omogeneo. Puntiamo alla fine del 2012 fino al 65% di raccolta differenziata’.
Per quanto concerne la questione del personale dipendente da impiegare per le attività della Samte a regime, Viparelli ha detto: ‘Sulla base dei dati disponibili e degli obiettivi programmatici, la SAMTE ha sviluppato un progetto di massima per il sistema provinciale di raccolta e trasporto.
Tale progetto è basato sulle seguenti assunzioni portanti: a) Sviluppo di un sistema di raccolta differenziata ‘porta a porta’ su tutto il territorio provinciale; b) Definizione di ambiti territoriali ottimali e di raggruppamenti per aree omogenee; c) Mantenimento dello ‘status quo’ per ciò che concerne la città di Benevento, per la quale si ipotizza che accordi tra gli Enti di riferimento consentano di affidare il servizio ad ASIA Benevento S.p.A., lasciando sostanzialmente inalterata la società, sia dal punto di vista del livello occupazionale, sia dei costi complessivi del servizio;
Tale ipotesi è avvalorata dal fatto che nell’anno 2010 la ASIA ha messo in essere una serie di iniziative volte proprio ad implementare il sistema di raccolta porta a porta per la città di Benevento; d) Garanzia di inserimento occupazionale per il personale già in forza ai Consorzi di Bacino. Con le vigenti delle disposizioni legislative statali e regionali in materia di attuazione della provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti ed all’atto del trasferimento effettivo delle relative competenze e dei ruoli TARSU / TIA, nonché all’esito delle procedure previste dalla L. 26/10 e sue modifiche per il passaggio delle attività e passività dei consorzi in liquidazione alla Provincia di Benevento, tale personale, sulla base delle direttive dell’Ente, in ordine alle modalità del relativo trasferimento nella dotazione organica della Società Provinciale, sarà impiegato, secondo il livello di inquadramento contrattuale e la professionalità acquisita: in attività di tipo tecnico e/o amministrativo; nelle varie fasi di controllo e verifica della produzione del servizio; nella gestione diretta della raccolta differenziata; in attività di custodia d siti e/o impianti; nell’attività produttiva degli impianti dedicati alla raccolta differenziata in fase di progettazione / realizzazione / completamento. Saranno oggetto di specifica definizione, anche di intesa con le OO.SS. di categoria, eventuali percorsi formativi e di qualificazione professionale, occorrenti per l’utile inserimento dei lavoratori nel processo produttivo. Impiego nel segmento di un numero medio di operatori sul territorio non superiore a 2,5 per ogni 1.000 abitanti.
Viparelli ha denunciato che per il trattamento della frazione organica c’è ‘un buco gigantesco perché per il suo trattamento l’umido deve essere inviato lontanissimo da Benevento: questo ci comporta una gigantesca sperequazione. Lo Stir di Casalduni, allo stato attuale, lavora su 90.000 tonnellate di rifiuti prodotti, la metà va a Sant’Arcangelo Trimonte, l’altra ad Acerra: ‘stiamo lavorando per migliorare il prodotto finito per Casalduni. Per quanto riguarda la discarica, oltre al fatto che è in frana, che è sotto sequestro in parte, essa grava per 32 euro a tonnellata. Non abbiamo però certezza di finanziamenti regionali per interventi migliorativi degli impianti’.
Perifano, nel riprendere la parola, ha quindi aggiunto in relazione alla situazione della gestione rifiuti in Campania: ‘è assurdo che su un territorio piccolo quale quello del Sannio scarichino immondizia altrui e poi ci lascino a pagare con le tasse per la gestione di tutto questo’.
Si è comunque appreso che, se non interverranno ulteriori modifiche legislative in corso d’opera, a breve saranno avviate le procedure per l’affidamento dei servizi connessi alla gestione del ciclo dei rifiuti, garantendo l’indipendenza dell’Asia di Benevento.
Hanno preso parte alla Conferenza Stampa: assessori e consiglieri provinciali, il direttore e il segretario generale della Provincia, sindacalisti e lavoratori dei Consorzi rifiuti.


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