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Mario Pepe dice la sua sull’Ato Irpino-Sannita

Posted By Redazione On 29 dicembre 2010 @ 13:23 In Attualità,Politica | No Comments

L’ATO Irpino-Sannita deve avere un forte slancio di programmazione istituzionale rafforzando la partecipazione attiva dei Comuni, delle due Province e delle Comunità territoriali. L’affidamento in huose dei servizi idrici che è un punto essenziale della programmazione territoriale non può prescindere da valutazioni concrete in ordine agli Enti, com’è il Consorzio Alto Calore Servizi, che operano sui nostri territori. E’ vero: la soppressione degli ATO è rinviata al 31 Dicembre 2011 ma le autorità politiche e istituzionali si devono preparare a tempo per evitare incertezze e perplessità nell’affidamento del servizio idrico; nell’azione di affidamento la Presidenza e l’Assemblea dell’ATO Irpino-Sannita non può prescindere dalla competenza, dalla professionalità, dalle benemerenze storico-gestionali conseguite dal Consorzio Alto Calore. Il Consorzio è una risorsa da cui non si può prescindere. E’ necessario attivare da parte del Consorzio per coinvolgere nelle competenze future altri Comuni della provincia Sannita che non sono Consorziati. Per due ragioni: innanzitutto non c’è sul territorio un Ente che può competere con l’Alto Calore Servizi nella professionalità acquisita, dall’altro non è possibile immaginare interlocutori-fantasma che avrebbero solo desiderio di fare affare sull’acqua. L’acqua appartiene ai cittadini, alle comunità e ai Consorzi di rilevanza pubblica che devono sempre più allargare e potenziare la loro base associativa.
Nel condurre avanti questa programmazione bisogna liberarsi dalla politica politichese, dai pregiudizi ideologici, da colori politici degli organismi gestionali. Il bene dell’acqua è il bene supremo dal punto di vista istituzionale; non dobbiamo costituire Enti di gestione che abbiano interesse politico di parte o siano costituiti per esprimere il dominio soltanto di alcuni. Le due province, Benevento e Avellino, non possono separarsi e dividersi nell’affrontare questo problema. Uniti si riesce meglio a individuare una politica gestionale delle acque utile solo ai cittadini. Non agli interessi di bottega! Abbiamo tempo per riflettere e ragionare sulle varie proposizioni: non affrettiamoci e costituiamo un ragionamento comune degli Enti e delle due provincie per dare una soluzione efficace, concreta, coerente, senza diaframmi partitici, ai nostri territori


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