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direttore Antonio De Cristofaro

Del Basso De Caro (Pd), no all’affidamento del servizio idrico integrato all’Alto Calore

Scritto da il 27 dicembre 2010 alle 16:17 e archiviato sotto la voce Attualità, Politica. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

In merito alla prossima assemblea dell’Ato l’on. Umberto Del Basso De Caro ha dichiarato: “I Sindaci del Sannio nella prossima assemblea dell’ATO, convocata per il 29 e 30 dicembre prossimi, dovrebbero evitare il “botto di fine anno” poichè si vorrebbe affidare  il servizio idrico integrato all’Alto Calore Servizi Spa. Tale affidamento è del tutto illegittimo alla luce della decisione della Corte Costituzionale n. 325 del 2010 che ha dichiarato la illegittimità dell’art. 1 comma 1 della Legge Regionale n.2/2010. Con tale sentenza la Corte Costituzionale ha ribadito il concetto di rilevanza economica del servizio pubblico e, dunque, la necessità di procedere a gara per l’affidamento del servizio idrico integrato nelle province di Benevento ed Avellino. Parimenti illegittima è la possibilità di individuare nell’Alto Calore Servizi Spa il coordinatore dei gestori operanti nell’ATO poiché la figura del soggetto coordinatore era prevista dall’art. 9 comma 4 della legge n. 36/1994 ora espressamente abrogata dall’art. 175 del DL 152 del 2006. Peraltro nella Conferenza dei Servizi 11 gestori, tra cui Gesesa, hanno manifestato dissenso alla possibilità di affidare il servizio idrico integrato all’Alto Calore Servizi Spa e di questa posizione, evidentemente, non si potrà non tenere conto sul piano giuridico e, ancor più, su quello politico. Una possibilità di evitare la procedura di pubblica evidenza è rappresentata dalla costituzione di una Società a capitale interamente pubblico, partecipata da tutti gli Enti Locali Sanniti ed Irpini che abbia i requisiti richiesti dall’Ordinamento Comunitario per la gestione cosiddetta “in house” e, comunque, nel rispetto dei principi contenuti nella disciplina Comunitaria  in materia di controllo analogo. Sono convinto che i Sindaci eviteranno di compiere atti manifestamente illegittimi che vorrebbero piegare le norme e le decisioni della Consulta ad interessi di bottega: l’acqua è un bene pubblico troppo prezioso per poter essere suscettibile di valutazioni politiche. Il tempo a disposizione c’è poiché il decreto “mille proroghe”ha previsto la prosecuzione delle attività degli ATO fini al 31 Dicembre del prossimo anno: vi è dunque la possibilità di costituire una “PUBLIC COMPANY” cui affidare la gestione del servizio idrico integrato nelle province di Benevento ed Avellino.E’ bene evitare forzature, illegittimità gravi e, soprattutto, scippi ai danni dei cittadini.

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