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Opere per il Sud: Boffa, “Ora manca l’assegnazione definitiva delle risorse”

Posted By Redazione On 26 novembre 2010 @ 15:12 In Primo Piano | No Comments

“Dopo mesi e mesi di attesa e a seguito di numerose iniziative parlamentari prodotte nell’ultimo periodo, il Governo ha fatto oggi un passo avanti deliberando al Cipe la ricognizione delle risorse non spese e definendo le priorità strategiche per lo sviluppo del Sud, tra le quali la prima è il progetto di potenziamento della linea ferroviaria ad Alta Capacità Napoli- Bari – annuncia l’on. Costantino Boffa -  Le intenzioni sembrano dunque buone tuttavia bisogna fare i conti con la realtà e con il fatto che le risorse annunciate non sono effettivamente disponibili. Quindi questo piano rischia di essere l’ennesimo spot propagandistico senza contenuti e scelte concrete”.
“E’ ovvio quindi che non siamo ancora alla definitiva approvazione del finanziamento dell’opera da parte del Cipe – aggiunge – manca infatti ancora l’assegnazione definitiva delle risorse. A riguardo credo anche che sia  giusto concentrare le risorse non spese su poche e ben definite opere strategiche, evitando il rischio di disperdere i fondi a disposizioni in mille rivoli. Il Cipe ha poi stabilito che per ognuna delle priorità, entro 30 giorni dall’approvazione del Piano, saranno definite modalità di attuazione, cronoprogramma e soprattutto il quadro finanziario. La cartina di tornasole sarà la delibera di copertura finanziaria, lì si vedrà effettivamente se esistono le risorse annunciate e quante sono. Inoltre, perché ci sia la definitiva approvazione dell’opera, la Regione Campania deve, come più volte abbiamo sostenuto, sollecitato e ricordato, adottare la delibera di approvazione del progetto della ferrovia ad Alta Capacità Napoli- Bari. Invitiamo dunque la Regione Campania a svegliarsi e a fare il suo dovere, evitando ulteriori perdite di tempo e tentennamenti”.
“In ogni caso fino a che l’opera non sarà portata al Cipe per la definitiva approvazione con l’assegnazione della copertura finanziaria, a partire dal primo lotto funzionale (Cancello-Frasso Telesino-Dugenta), non si potranno aprire i cantieri e non si potrà affermare che l’iter di approvazione del progetto sia stato completato. Quindi nei prossimi giorni occorre lavorare di concerto, mettendo in piedi un’azione congiunta da parte di tutti i parlamentari, al di là delle collocazioni e degli schieramenti politici, per avere la definitiva approvazione del Cipe e per evitare che quanto deliberato oggi, per quest’opera così come per gli altri interventi, sia soltanto uno spot propagandistico che non si sostanzia in iniziative e fatti concreti”.
“Per arrivare a ciò –  aggiunge l’on. Boffa – sono servite numerose iniziative parlamentari: a luglio c’è stato l’incontro con il Ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto, al quale ha preso parte una delegazione di deputati campani e pugliesi, e nel quale è stata definita la delibera che oggi è andata al Cipe; nel maggio scorso cento deputati di maggioranza e opposizione scrissero al Presidente del Consiglio e al Ministro delle Infrastrutture per chiedere di portare al Cipe l’approvazione definitiva del progetto; una analoga iniziativa era stata già prodotta da altri trenta parlamentari  pochi mesi prima; sul tema sono state approvate all’unanimità, in Commissione Trasporti, ben tre risoluzioni (primi firmatari Boffa e Ginefra); il finanziamento della Napoli- Bari è stato inoltre oggetto il 24 febbraio scorso di un question time in cui il Ministro Vito riconfermò l’assoluta priorità dell’opera; senza dimenticare diversi ordini del giorno presentati alla Camera e sempre votati da parlamentari di ogni schieramento”.
“Ovviamente – dichiara l’on. Boffa -  continueremo a seguire gli sviluppi e a produrre iniziative, politiche e istituzionali, fino a quando non arriveremo alle decisioni finali e all’apertura dei cantieri.  L’Alta Capacità Napoli-Bari è la più grande opera infrastrutturale che riguarda il Mezzogiorno e consentirà al Sud di agganciarsi ai grandi corridoi europei dello sviluppo,  e alle aree interne, in particolare al Sannio, di superare quella condizione di marginalità e perifericità che negli anni ha impedito lo sviluppo duraturo del nostro territorio. Stiamo parlando inoltre di un’opera ampiamente condivisa dal territorio, dalle parti sociale e dalle istituzioni. Questo perché si è percorsa sempre la via della concertazione e non si è calato nulla dall’alto”.


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