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direttore Antonio De Cristofaro

Acqua, Popolari per il Sud contrari ad affidamento Alto Calore

Scritto da il 18 novembre 2010 alle 09:30 e archiviato sotto la voce Primo Piano. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

I Popolari per il Sud esprimono la loro contrarietà alla gestione privata da assegnare all’Alto Calore del servizio idrico integrato. Pertanto, oggi i sindaci mastelliani voteranno no alla delibera proposta dall’assemblea dell’Ato. Lo hanno deciso gli stessi primi cittadini al termine di un incontro tenutosi ieri presso la sede del partito in piazza Bissolati su convocazione del segretario provinciale Vittorio Fucci. Presenti i sindaci di Arpaia (Pasquale Fucci), Ceppaloni (Claudio Cataudo), Ginestra degli Schiavoni (Zaccaria Spina), Molinara (Mariella Cirocco), Montefalcone Valfortore (Assunta Gizzi), Puglianello (Tonino Bartone), San Salvatore Telesino (Pasquale Izzo), Pago Veiano (Rosario Antonino), San Leucio del Sannio (Carlo Iannace), San Lorenzello (Giovanni Di Santo), Sant’Arcangelo Trimonte (Romeo Pisani) e Tocco Caudio (Antimo Papa). «L’Alto Calore non può pensare di esercitare il monopolio sull’acqua sannita: è un diktat di matrice irpina avallato da fiancheggiatori locali pronti a svendere il proprio territorio in ragione delle logiche di partito. La tanto decantata qualità che si fregia di garantire l’Alto Calore non può passare sulle teste e per le tasche dei cittadini: in queste ore ho sentito ed incontrato più volte gli esponenti di molteplici associazioni che operano sul territorio, che hanno sottolineato il loro fermo dissenso rispetto all’affidamento del servizio all’Alto Calore oltre al non trascurabile fatto che l’acqua rappresenta un sacrosanto diritto per ogni singola persona su questa terra. L’articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo chiarisce che “l’acqua è il più importante elemento necessario affinché a ognuno sia assicurato il diritto umano universale a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia”. Ed è in nome di questo diritto che siamo tenuti a proteggere il nostro territorio da questa subdola incursione che mira a privatizzare un bene comune e primario di cui invece la popolazione dovrebbe fruire gratuitamente o al massimo pagando una cifra simbolica. Mi appello anche agli altri sindaci della nostra provincia affinché tirino fuori il senso di responsabilità, dimostrino autonomia non cedendo alle imposizioni dall’alto e si oppongano duramente a questo furto facendo sentire la loro voce e votando compatti contro questo scellerato provvedimento».

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