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Governo: Viespoli (Fli), alternativa non è instabilità-voto. Patto legislatura va definito

Scritto da il 17 novembre 2010 alle 20:16 e archiviato sotto la voce Attualità, Politica, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

“L’alternativa non è fra il voto (di fiducia) o l’instabilità politica perch‚ sono termini sbagliati di “una questione tutta politica posta da Fini. Ma le risposte che il governo deve trovare non sono per Fini, bensí per Confindustria, Bankitalia, Unione europea, parti sociali”. Parte da questa premessa il senatore Pasquale Viespoli, capogruppo di Futuro e libertà, preoccupato di costruire “un ragionamento politico che deve servire a riaprire il confronto, una ripartenza della maggioranza”.
Per Viespoli, insomma, la partita nel centrodestra si è incagliata in uno schematismo che aiuta poco a sciogliere i nodi politici. “Berlusconi ha proposto il patto di legislatura. Fini ha detto: sí, ma studiamo le condizioni”. Si tratta allora di capire come ricostruire il perimetro della maggioranza e gli assetti di governo su alcune questioni decisive che per Viespoli si chiamano dialogo con le parti sociali, riforma federalista, legge elettorale “il tutto accompagnato da un assetto di governo e di maggioranza”. Che cosa è successo invece? “E’ successo che invece di che cosa, si è parlato del come: il risultato è che si vorrebbe ridurre tutto alla logica o voto o instabilità”.
Viespoli è convinto che si tratti di una finta alternativa quella fra fiducia al governo o instabilità. “Ma è anche il risultato – argomenta meglio il senatore finiano – che si rischia di acciuffare andando alla ricerca di un voto qua e un voto là. In questo modo non dai le risposte necessarie, ma non necessarie a Fini bensí al Paese, alle imprese, ai sindacati, all’Unione europea che chiedono stabilità e chiarezza. La questione fondamentale non è stata affrontata. E allora quando ti giochi tutto, ecco che si legittima chiunque ritenga, da questa parte, che le elezioni non rispondono all’interesse del Paese”.
“Sia chiaro: evitare le elezioni – si affretta a spiegare Viespoli – non significa per noi inaugurare una stagione ribaltonista, ma almeno sciogliere il nodo della legge elettorale. Altro punto di chiarezza: noi stiamo stabilmente nel centrodestra, anche se qualche volta c’è stata qualche sortita oltre confine”. 
Viespoli è convinto che si tratti di una finta alternativa quella fra fiducia al governo o instabilità. “Ma è anche il risultato – argomenta meglio il senatore finiano – che si rischia di acciuffare andando alla ricerca di un voto qua e un voto là. In questo modo non dai le risposte necessarie, ma non necessarie a Fini bensí al Paese, alle imprese, ai sindacati, all’Unione europea che chiedono stabilità e chiarezza. La questione fondamentale non è stata affrontata. E allora quando ti giochi tutto, ecco che si legittima chiunque ritenga, da questa parte, che le elezioni non rispondono all’interesse del Paese”.
“Sia chiaro: evitare le elezioni – si affretta a spiegare Viespoli – non significa per noi inaugurare una stagione ribaltonista, ma almeno sciogliere il nodo della legge elettorale. Altro punto di chiarezza: noi stiamo stabilmente nel centrodestra, anche se qualche volta c’è stata qualche sortita oltre confine”.

                                                                                                                                 Fonte: Ansa

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